Ci vuole un’impresa Real. L’aggettivo perfetto per descrivere ciò che serve alla Roma, neanche a farlo apposta, si trova proprio nel nome dell’avversario, quel Madrid strafavorito dallo 0-2 dell’andata. E allora fare calcoli ha davvero poco senso: bisogna fare la partita perfetta, di quelle che ti lasciano di diritto nella storia del calcio, altrimenti la Champions, almeno per quest’anno, finisce qui.
“Io sono solito chiedere ai miei l’impossibile e loro lo sanno – il pensiero di Spalletti. – E’ così che le imprese diventano possibile, se non si ragiona in questo modo si va a casa. Ho visto facce convinte nei miei ragazzi, sarà perché ho chiesto un bel regalo per i miei 57 anni…”. La voglia di provarci c’è e questo, viste le premesse di qualche settimana fa, è già qualcosa. Il tecnico giallorosso ha avuto il merito di rigenerare una squadra scarica, completamente persa durante la fase finale dell’era Garcia e ora invece tonica e motivata.
Dall’altra parte però c’è un Real Madrid affamato di Champions, ora più che mai: i 12 punti dal Barcellona infatti rendono impossibile una rimonta in Liga, ragion per cui la coppa dalle grandi orecchie è ancor più importante del solito. “E’ il nostro obiettivo principale – ha confermato Zidane. – L’unica cosa a cui stiamo pensando è battere la Roma e guai a pensare che sarà facile, so bene che sta attraversando un grande momento di forma. Ma più che altro mi preoccupano i miei giocatori…”.
Il concetto è chiaro: se i blancos giocano come sanno non ce n’è per nessuno, viceversa può succedere di tutto, anche l’impensabile. Spalletti lo sa bene, anche perché il Bernabeu gli porta una certa fortuna. Non c’è bisogno di ricordare che, il 5 marzo 2008, c’era lui sulla panchina giallorossa: quel giorno la Roma s’impose con un netto 2-1 (gol di Taddei e Vucinic) e, contro ogni pronostico, si qualificò ai quarti di finale.
“E’ un bel ricordo ma finisce lì – ha glissato il tecnico. – Quella era una squadra che giocava insieme da tanto tempo, questa invece deve ancora crescere. Certo però che le ultime 9 partite hanno mostrato progressi importanti, il discorso comincia a farsi interessante”. Questa sera però un 2-1 non basterebbe, ecco perché l’impresa è ancor più difficile da trasformare in realtà.
La Roma poi dovrà fare a meno di Nainggolan, giocatore fondamentale per gli schemi di Spalletti e limitato da un problema muscolare: il provino di ieri, decisivo per capirne le condizioni, non ha dato gli esiti sperati. Spalletti tenterà di sopperire al belga con un 4-2-3-1 piuttosto offensivo: Szczesny in porta, Florenzi, Manolas, Zukanovic e Digne in difesa, Pjanic e Keita a centrocampo, Salah, Perotti ed El Shaarawy sulla trequarti, Dzeko in attacco.
Defezione pesante anche per Zidane, costretto a rinunciare al suo numero 9 per eccellenza, quel Karim Benzema ai box per una lesione al bicipite femorale. I blancos comunque non cambieranno modulo tattico: il classico 4-3-3 vedrà Keylor Navas tra i pali, Carvajal, Pepe (in ballottaggio con Varane), Sergio Ramos e Marcelo nel reparto arretrato, Kroos, Casemiro e Modric in mediana, Bale, James Rodriguez e Cristiano Ronaldo là davanti.