Un passo falso a tutti gli effetti. Che potrebbe costar caro alla Juventus, anche se i pericoli, a meno di clamorosi colpi di scena, dovrebbero riguardare “solo” il discorso relativo al primo posto. Le virgolette non sono casuali: un anno fa la Signora si trovò di fronte il Bayern già agli ottavi e la storia, purtroppo, non è di quelle a lieto fine. Il pareggio interno col Lione, unito al 4-0 con cui il Siviglia ha demolito la Dinamo Zagabria, la costringerà ad andare in Spagna per vincere, altrimenti il problema sorteggio rischierebbe di riproporsi un’altra volta.
La squadra di Sampaoli, ironia della sorte, fu proprio la causa dei guai bianconeri (allora però in panchina c’era Emery), ragione in più per andare al Pizjuan e fare finalmente la voce grossa anche in Europa. La Juve versione Champions, infatti, continua a non convincere del tutto: tolto il poker in casa della Dinamo (ultima e quota 0 nel girone) è arrivata una sola vittoria, peraltro soffertissima, in casa del Lione.
I francesi ora sono a meno 4 e non dovrebbero rappresentare un problema in chiave qualificazione, certo però che l’occasione di chiudere i giochi con 2 turni d’anticipo era ghiotta e invece è stata sprecata.
“Abbiamo giocato una buona partita fino al loro gol, poi ci siamo destabilizzati e siamo stati un po’ polli – il commento di Allegri. – Io sono sempre per guardare il lato positivo, con questo pareggio abbiamo fatto un passo in avanti per la qualificazione e siamo sempre in lotta per il primo posto. Ci sono gare in cui rischiare, altre no. Le guerre si devono fare quando si possono vincere, non perdere…”.
Difficile appoggiare la tesi del tecnico: questa Juve è nettamente superiore al Lione, squadra che milita all’ottavo posto della Ligue 1, anche in un momento di condizione fisica poco brillante. E dire che la serata allo Stadium era cominciata bene. Higuain aveva aperto i giochi con un rigore da lui stesso procurato (13’, fallo di Diakhaby) e la squadra aveva proseguito il primo tempo sostanzialmente dominando.
Nella ripresa però la voglia di cercare il 2-0 ha lasciato spazio alla gestione, atteggiamento utilizzato spesso da Allegri e, solitamente, vincente. Non questa volta però: all’85’ Ghezzal ha pescato in area Tolisso e il centrocampista, ex sogno del Napoli, non ha perdonato Buffon. Il finale concitato non ha cambiato le cose e la Juventus è tornata negli spogliatoi con un pareggio poco soddisfacente.
Gli ottavi continuano a vedersi all’orizzonte, il progetto di una squadra sul podio d’Europa ancora no.