E adesso tocca a Juventus e Roma. Dopo i debutti in chiaro-scuro di Inter e Napoli, è arrivato il momento di tastare con mano la consistenza di bianconeri e giallorossi, anche se le aspettative sono obiettivamente diverse. Se è vero che Di Francesco ha fatto una semifinale, lo è altrettanto che Allegri parte per vincere la coppa e che, mai come quest’anno, ha le possibilità per riuscirci. E poi le avversarie odierne non sono paragonabili, se non per il fatto di essere entrambe spagnole: da una parte il “normale” Valencia di Marcelino, dall’altra i tri-campioni d’Europa in carica del Real Madrid.
“Siamo tra le 4-5 favorite per vincere la Champions – ha ammesso Allegri senza mezzi termini – Da questa sfida però passa molto del nostro torneo, giocare a Valencia è sempre difficile e poi il Mestalla è uno di quelli stadi capaci di accendere le partite da soli. Ad ogni modo facciamo un passo per volta, questa è una coppa talmente strana che gli episodi possono essere ancor più decisivi”.
La febbre da Champions è altissima ma la vigilia, inevitabilmente, è stata segnata dalla vicenda Douglas Costa, squalificato dal Giudice Sportivo per 4 giornate. “Dispiace perché non è stato un bell’esempio ma il primo a essere distrutto è lui”, ha commentato il tecnico bianconero, lasciando intendere che le sanzioni non si limiteranno alla squalifica.
Oggi però bisogna tornare a pensare al campo e dunque alla sfida del Mestalla, che Allegri affronterà con un 4-3-3 con Szczesny in porta, Cancelo, Bonucci, Chiellini e Alex Sandro in difesa, Khedira, Pjanic e Matuidi a centrocampo, Bernardeschi, Mandzukic e Ronaldo in attacco.
Classico 4-4-2 invece per Marcelino, che risponderà con l’ex Neto tra i pali, Gaya, Gabriel Paulista, Diakhaby e Piccini nel reparto arretrato, Guedes, Cheryshev, Parejo e Soler in mediana alle spalle della coppia offensiva Rodrigo-Gameiro.
Ma le sfide tra Italia e Spagna, come detto in precedenza, non si limiteranno a Valencia-Juve: al Bernabeu infatti ne andrà in scena una ancor più affascinante tra Real Madrid e Roma. Sulla carta, diciamolo subito, non sembra esserci partita e il motivo, purtroppo, sta più nelle difficoltà giallorosse che nelle qualità blancos. I campioni d’Europa infatti appaiono più deboli degli scorsi anni ma anche la squadra di Di Francesco è lontana parente di quella che, non più tardi di 4 mesi fa, sfiorava la finale di Champions.
“Mi auguro di vedere una squadra rabbiosa, che voglia fare una partita gagliarda sotto tutti i punti di vista – ha spiegato il tecnico – Loro sono fortissimi anche senza Ronaldo e Zidane, hanno fame di vittoria sempre e comunque, noi però dobbiamo tornare a fare prestazioni differenti, con maggiore convinzione e determinazione”.
La Roma vuole l’impresa e per farla proverà a giocarsela con un 4-3-3 con Olsen in porta, Florenzi, Manolas, Fazio e Kolarov in difesa, Cristante, Nzonzi e De Rossi a centrocampo, Under, Dzeko ed El Shaarawy in attacco.
Stesso sistema di gioco anche per Lopetegui, che risponderà con Courtois tra i pali, Carvajal, Sergio Ramos, Varane e Marcelo nel reparto arretrato, Modric, Casemiro e Kroos in mediana, Isco, Benzema e Bale nel tridente offensivo.