All’improvviso, Paulo Dybala. La Joya trasforma la notte della Juve in una festa con vista sugli ottavi, proprio quando le streghe europee di stavano ormai impadronendo dello Stadium, peraltro con un certo anticipo rispetto ad Halloween. Al 77’ infatti la Lokomotiv vinceva 1-0 e i bianconeri, nonostante lo schieramento iper-offensivo, non stavano riuscendo a cambiare il corso delle cose. Poi, come detto in precedenza, ecco la doppia giocata dell’argentino a regalare pareggio e sorpasso, tramutando così la frustrazione generale in una gioia importante, seconda solo a quella di San Siro.
Quella sera la Juve incantò e si prese il primato in classifica, ieri invece meno lustrini ma punti altrettanto importanti, anzi forse ancor di più, alla luce di una qualificazione che sembra ormai in cassaforte. Per blindarla serviranno 3 punti in Russia, ma intanto la Lokomotiv è a distanza di sicurezza e questa, alla luce di come si era messa la partita, è una notizia decisamente buona.
Non è stata la miglior Juve della stagione, anzi: per lunghi tratti ha sofferto l’organizzazione difensiva di Semin, bravo nel chiudere gli spazi senza però abbassare ritmo e intensità. Poi però, come accaduto già in altre occasioni, ecco i cambi bianconeri a fare la differenza, per una volta più a livello tattico che tecnico.
Gli ingressi di Higuain e Rabiot al posto di Khedira e Matuidi hanno aumentato paurosamente i giri del motore juventino, costringendo la Lokomotiv a “mollare” Pjanic per gestire tutte le bocche di fuoco sarriane. E così la Signora, sotto di un gol dal 30’ per un doppio errore della coppia De Ligt-Bonucci (freddo Miranchuk ad approfittarne), ha potuto schiacciare gli avversari nella propria trequarti: un pressing che, com’era auspicabile, ha fatto valere l’enorme superiorità tecnica, esplicata al meglio da Dybala.
Splendido il gol del pareggio al 77’ (sinistro a giro con Guilherme immobile), di rapina invece quello del definitivo 2-1 (79’, tap-in ravvicinato dopo una respinta così così del portiere su tiro di Alex Sandro), per un doppio gancio al mento dei russi che è valso la remuntada. Ora basterà vincere a Mosca per essere certi degli ottavi di finale con due turni d’anticipo, ma già così c’è di che essere ottimisti, anche se il primo posto, alla luce della vittoria dell’Atletico sul Bayer Leverkusen, andrà probabilmente sudato fino all’ultimo.
“Purtroppo siamo andati sotto e loro hanno fatto molta densità – il commento di Sarri. – Era una situazione difficile, ma siamo stati bravi a non perdere la testa. Abbiamo preso dei rischi con tanti giocatori offensivi in campo insieme, ma sapevamo che la partita si poteva mettere a posto, anche se siamo stati meno brillanti del solito”.
Brutta, bruttissima serata invece per l’Atalanta, uscita da Manchester con le ossa rotte. Il 5-1 finale conferma che la banda Gasperini, tanto brillante in campionato, non riesce proprio a prendere le misure alla Champions, evidentemente ancora troppo distante a livello tecnico, tattico e fisico.
Certo, i punti qualificazione non andavano certo presi all’Etihad, però dalla terza forza del campionato (scorso e attuale) era lecito attendersi, se non il risultato, almeno un briciolo di resistenza in più, specialmente con un City senza difensori centrali di ruolo. E per metà primo tempo, in effetti, l’Atalanta ne ha approfittato giocando senza paura, tanto da portarsi addirittura in vantaggio con Malinovski, freddo a trasformare il rigore procurato da Ilicic per un fallo di Fernandinho (28’).
Per qualche minuto Bergamo ha sognato il colpaccio, poi però ecco la premiata coppia Aguero-Sterling a riportarla alla dura realtà. L’argentino ha prima pareggiato con una zampata sotto porta (34’), poi raddoppiato su rigore (38’, fallo di Masiello su Sterling).
La squadra di Guardiola, una volta scampato il pericolo, s’è potuta così rilassare, tornando a giocare il calcio che tanto piace ai fan di tutto il mondo. Ad aiutarla, come sempre del resto, il solito Sterling, autore di un secondo tempo strepitoso: la sua tripletta (58’, 64’ e 69’) ha trasformato il secondo tempo in un’amichevole, confermando che l’Atalanta non è ancora pronta per certi palcoscenici.
“Il risultato è pesante – ha sospirato Gasperini. – Mi hanno fatto arrabbiare i due gol presi in poco tempo, soprattutto sul rigore. Potevamo prendere un altro tipo di gol, non così, ha complicato il risultato e la partita, anche se il City è una delle migliori squadre al mondo. Ad ogni modo, per quanto il risultato sia pesante, torniamo a casa con delle indicazioni positive”.
È lecito chiedersi quali, anche se l’avversario, evidentemente, ha uno spessore davvero troppo superiore. Ora testa al campionato, con la rivincita rimandata di un paio di settimane. Tra 15 giorni Juventus e Atalanta riaffronteranno gli stessi avversari, con la speranza di aver appreso qualcosa di utile e importante.