Una vittoria che non convince e un pareggio che strappa applausi. Mercoledì di Champions all’insegna del paradosso per le italiane: a brillare infatti, più che il successo della Juventus sullo Sporting Lisbona, è il pari della Roma sul campo del Chelsea. Questione di valore degli avversari, ma anche di gioco espresso, per quanto alla fine contino i punti e quelli, ancora una volta, sorridono ai bianconeri. Con il sofferto 2-1 dello Stadium il discorso qualificazione è sostanzialmente incanalato verso il lieto fine, i giallorossi invece, pur avendo una buonissima classifica (agevolata molto dal flop dell’Atletico Madrid, incapace di andare oltre lo 0-0 sul campo del Qarabag), hanno sprecato l’occasione di ipotecare il secondo posto. Serata di grande emozioni su entrambi i campi, con la squadra di Allegri costretta a una faticosa rimonta e quella di Di Francesco a passare dalla depressione all’estasi, per poi fermarsi sul buon equilibrio emotivo del pareggio finale.
“E’ una vittoria importante anche se, oggettivamente, non siamo stati brillanti – il commento del tecnico bianconero. – In questo momento ci manca la condizione migliore, alcuni sono appena rientrati dagli infortuni, altri sono tornati stanchi dalle Nazionali. Per questo dico che i 3 punti sono molto positivi, per quanto dobbiamo tornare al più presto sui nostri livelli”. E cioè a vincere partite come questa senza faticare troppo, proprio come in passato. Ci si aspettava una Juve cattiva e arrabbiata dopo la sconfitta con la Lazio, invece pronti e via ed è stato lo Sporting Lisbona a passare in vantaggio, seppur grazie a uno sfortunato autogol di Alex Sandro (12’). La punizione-gioiello di Pjanic sembrava aver rimesso subito le cose a posto (28’), invece i bianconeri si sono impantanati nelle sabbie mobili costruite ad arte dai portoghesi e hanno dovuto attendere l’84’ per completare la rimonta (Mandzukic su splendido assist di Douglas Costa). Gioco bruttino e tanto cinismo, l’esatto contrario della Roma insomma. La squadra di Di Francesco ha offerto una grande prova sul campo di un Chelsea un po’ in crisi ma comunque molto forte, però ha finito per pagare la solita fragilità difensiva che la contraddistingue ogni qualvolta si alza l’asticella.
Il pari resta comunque un buonissimo risultato, sia per le premesse di inizio stagione (in pochi, il giorno del sorteggio, avrebbero immaginato i giallorossi a + 3 sull’Atletico Madrid) che per come si era messa la partita: il doppio vantaggio del Chelsea (11’ David Luiz, 37’ Hazard) lasciava presagire una serataccia, invece gli scenari si sono completamente ribaltati. Kolarov ha riaperto i giochi con una splendida giocata individuale (40’), poi nella ripresa è salito in cattedra Dzeko che prima ha pareggiato con un sinistro al volo da copertina (64’), poi ha addirittura portato in vantaggio i suoi con un colpo di testa ravvicinato (70’). Ma proprio quando il Chelsea sembrava alle corde, ecco la solita ingenuità difensiva che ha permesso ad Hazard di colpire indisturbato e battere l’incolpevole Alisson per il 3-3 finale (75’). “Siamo rammaricati perché quando si gioca così bisogna vincere – le parole di Di Francesco. – Abbiamo commesso delle ingenuità ma resto comunque molto soddisfatto, se continueremo a lavorare e ad esprimerci così potremo toglierci delle grandi soddisfazioni”. Al giro di boa dunque Juventus e Roma sono seconde e quindi qualificate: la strada verso gli ottavi è ancora lunga ma tutto sommato va bene così.