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Champions: Juve, impresa a Londra con Higuain e Dybala

La Juve in rimonta batte il Tottenham nel tempio di Wembley (1-2) grazie a una difesa all’italiana e ai gol di Higuain e Dybala e si guadagna l’accesso ai quarti di finale della Champions

Champions: Juve, impresa a Londra con Higuain e Dybala

E venne il giorno in cui Wembley scoprì l’HD. Grazie a due fiammate targate Higuain e Dybala, la Juventus espugna Londra e si prende la qualificazione ai quarti di finale. Un’impresa importante che ribadisce, se ancora ce ne fosse bisogno, due grandi doti dei bianconeri: il saper soffrire e l’avere in rosa campioni in grado di decidere qualsiasi partita, anche quella più difficile.

Già, perché al minuto 63’ il quadro era decisamente grigio: Juve sotto di un gol, surclassata dal Tottenham sia dal punto di vista del gioco che da quello fisico-atletico, incapace di creare occasioni degne di nota e con una panchina ridotta all’osso dagli infortuni. Poi sono saliti in cattedra i due argentini e lo “schermo”, come per magia, ha assunto la nitidezza dell’HD di ultima generazione.

“I complimenti vanno fatti ai ragazzi – ha riconosciuto Allegri. – Era una partita difficilissima ma abbiamo saputo soffrire, aspettando il momento giusto per colpire. Vista anche la gara dell’andata credo che la qualificazione sia meritata”. Juve poco brillante ma cinica e spietata: un leit motive abbastanza frequente negli ultimi tempi ma giustificato da alcuni dati oggettivi.

Anzitutto la qualità degli avversari, in serie positiva da 17 partite e particolarmente efficaci tra le maestose mura di Wembley, e poi le numerose assenze che, unite al precario stato di forma di alcuni presenti, rendevano quasi impossibile una prestazione brillante.

Last but not least, visto che siamo in tema inglese, il clamoroso rigore negato da Marciniak dopo pochi minuti (fallo evidente a tutti, tranne che a lui e ai suoi collaboratori, di Vertonghen su Douglas Costa) che poteva stravolgere il match e indirizzarlo verso Torino con molte meno fatiche.

Da lì invece è stato un monologo Tottenham, con gli Spurs più volte vicino al gol prima di trovarlo con Son, peraltro nell’occasione più rocambolesca di tutte (39’). Qualificazione in grande salita, con la Juve costretta a segnare almeno due reti contro una squadra galvanizzata e in fiducia.

È proprio in questi momenti che si vedono i campioni, quelli in grado di ribaltare da soli partite e avversari, in barba a ogni logica tecnico-tattica, e Allegri, per sua fortuna, ne ha diversi, anche nelle giornate peggiori. Al 63’ Higuain ha trovato l’1-1 con una zampata d’esterno su assist di Khedira, poi, tre minuti dopo, ha messo Dybala davanti a Lloris per il gol qualificazione (66’) e la Juve, quasi senza accorgersene, è passata dall’ennesimo fallimento europeo ai quarti di finale di Champions League.

È questo ciò che più conta, in barba ai puristi e ai critici di ogni tipo, già pronti a stappare lo champagne e a celebrare il de profundis bianconero. La Signora invece resta in corsa e, per la quarta volta negli ultimi 5 anni, si ritrova tra le prime 8 d’Europa. Aggiungendo lo scalpo di Wembley alla sua gloriosa storia.

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