Notte di Champions, notte di verdetti. Per Inter e Napoli è infatti arrivato il momento della verità, quello in cui si indirizza un girone, oppure, come nel caso degli azzurri, si può addirittura chiudere. Prima però bisogna superare gli ostacoli Borussia Dortmund e Salisburgo, operazione tutt’altro che facile che richiede il massimo dell’impegno, oltre che della fortuna.
La gara più delicata è sicuramente quella dei nerazzurri, chiamati a vincere, o quantomeno a non perdere, nel catino bollente del Signal Iduna Park, meglio noto come Westfalenstadion. Il successo dell’andata permette a Conte di giocare con due risultati a disposizione, con l’ovvia consapevolezza che un successo, evidentemente, sarebbe quasi decisivo.
“È una partita importante, entrambi abbiamo 4 punti e penso che il Barcellona abbia già ipotecato la qualificazione – ha ammesso il tecnico. – A San Siro siamo stati bravi, ora però ci aspetta un ambiente elettrico, contro una squadra che fa la Champions da tanti anni”.
Chi si aspetta un’Inter arroccata in difesa, però, è sulla strada sbagliata, almeno ad ascoltare la conferenza stampa della vigilia. “Per noi non esiste casa o trasferta, lo abbiamo già dimostrato in campionato – ha ribadito Conte. – Veniamo qui con la voglia di giocarci la nostra gara, sapendo sia i nostri pregi che i difetti. Dobbiamo provarci e fare ciò che abbiamo preparato, poi che vinca il migliore”.
La partita odierna non deciderà nulla a livello matematico ma è chiaro che perderla, a meno di clamorosi colpi di scena, azzererebbe quasi del tutto le possibilità di qualificazione. Il tecnico nerazzurro, oltre ai soliti Sanchez e D’Ambrosio, dovrà fare a meno di Gagliardini e Asamoah, entrambi non convocati. Le scelte sono così obbligate, dunque 3-5-2 con Handanovic in porta, Godin, De Vrij e Skriniar in difesa, Candreva, Vecino, Brozovic, Barella e Biraghi a centrocampo, Lautaro Martinez e Lukaku in attacco.
“Dobbiamo prepararci bene sia in fase offensiva che difensiva – ha ribattuto Favre. – L’Inter è una squadra pericolosa, è difficile affrontarla: servirà una grande prestazione”. I tedeschi devono rinunciare a Reus e Schmelzer, per il resto sarà 4-2-3-1 tipo con Burki tra i pali, Hakimi, Akanji, Hummels e Guerreiro nel reparto arretrato, Witsel e Delaney in mediana, Sancho, Hazard e Brandt alle spalle dell’unica punta Goetze.
Serata di emozioni anche a Napoli, dove gli azzurri avranno la possibilità di chiudere il discorso qualificazione. In caso di vittoria sul Salisburgo e di successo o pareggio del Liverpool contro il Genk, infatti, la squadra di Ancelotti raggiungerebbe gli ottavi di finale con due turni d’anticipo. Sarebbe un grande risultato, ma soprattutto una bella boccata d’ossigeno per un ambiente scosso da una classifica, in campionato s’intende, a cui non era più abituato.
La sconfitta di Roma ha portato gli azzurri al settimo posto, dunque fuori da una zona Champions che sembrava ormai un diritto acquisito e che invece, al momento, dista 3 punti. A far arrabbiare De Laurentiis però è soprattutto l’abbandono della lotta scudetto (Juve e Inter sono staccate di 11 e 10 lunghezze), proprio nell’anno in cui erano stati fatti investimenti importanti, peraltro senza cedere nessuno. Uno scenario che ha indotto il presidente a mandare tutti in ritiro fino a domenica, decisione che però non è piaciuta ad Ancelotti.
“Non sono d’accordo con la società – il commento senza mezzi termini del tecnico. – Io però faccio l’allenatore, certe scelte spettano al club e vanno rispettate”. Il clima dunque non è dei migliori, ecco perché una vittoria servirebbe a prescindere dal discorso qualificazione. “Se non fossi preoccupato sarei superficiale ma devo restare freddo e calmo – ha proseguito Ancelotti. – Per fortuna ora c’è la Champions, finora l’abbiamo gestita bene e speriamo di continuare a farlo”.
Gli ultimi risultati non cambieranno le logiche di formazione, dunque anche stasera sarà 4-4-2 con all’insegna del turnover con Meret in porta, Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly e Mario Rui in difesa, Callejon, Fabian Ruiz, Elmas e Insigne a centrocampo, Lozano e Milik in attacco. Stesso sistema di gioco anche per Marsch, che tenterà di riaprire i giochi con Coronel tra i pali, Kristensen, Onguené, Wober e Ulmer nel reparto arretrato, Szoboszlai, Junuzovic, Mwepu e Minamino in mediana, a supporto della coppia offensiva formata da Hwang e Haaland.