Champions League, comincia l’avventura. Saranno Inter e Napoli le prime italiane a scendere in campo nel più grande torneo calcistico per club, per giunta nell’anno in cui è diventato una sorta di “all star game”. Dopo diverse stagioni in forma ridotta, il nostro calcio si presenta a ranghi completi: quattro squadre in gioco, una addirittura da favorita (la Juventus) per la vittoria finale.
Questa sera però tocca alle outsider, nella speranza che possano ripercorrere la strada fatta dalla Roma nella scorsa stagione. Si parte con Inter-Tottenham (ore 18.55), partita difficilissima sia per la qualità degli inglesi che per il momento dei nerazzurri. Sin qui la squadra di Spalletti ha nettamente deluso le aspettative estive, quando in molti la accreditavano addirittura come contendente della Juventus.
Le prime 4 giornate invece hanno detto l’esatto opposto e la Champions, più che caricare l’ambiente, rischia di spaventarlo ancor di più. Ma l’Inter, si sa, è squadra pazza per antonomasia e chissà che non decida di svegliarsi proprio stasera, in quel palcoscenico che manca da più di sei anni e che le appartiene per storia e blasone.
“Può essere che ci aiuti a superare determinati blocchi – ha sospirato Spalletti – Abbiamo bisogno di entusiasmo e convinzione, loro hanno tecnica, fisicità e velocità ma noi ce la giocheremo. E poi non baratterei mai la Champions con altre competizioni, niente ti fa vivere sensazioni belle così”.
Il tecnico nerazzurro ci crede anche perché, se è vero che la sua Inter non attraversa certo un bel momento, lo stesso si può dire anche del Tottenham, reduce da due sconfitte consecutive in Premier (l’ultima sabato contro il Liverpool) che lo hanno decisamente ridimensionato.
“Non credo affatto che siamo favoriti – ha confermato Pochettino – L’Inter è una squadra piena di storia, ha ottimi giocatori e un allenatore importante. Arriviamo a questo match in una situazione simile, speriamo di fare un risultato positivo”.
Partita che si preannuncia vibrante e spettacolare, tanto più vista la cornice di un San Siro al solito pieno. Spalletti, che oltre a Lautaro Martinez e Vrsaljko deve rinunciare a D’Ambrosio, abbandonerà il consueto 4-2-3-1 in virtù di un 3-4-2-1 un po’ più prudente con Handanovic in porta, Skriniar, De Vrij e Miranda in difesa, Candreva, Vecino, Brozovic e Asamoah a centrocampo, Nainggolan e Perisic a supporto dell’unica punta Icardi.
Nessuna novità tattica invece per Pochettino, che risponderà col suo classico 4-2-3-1: Vorm tra i pali (Lloris è infortunato), Aurier, Sanchez, Vertonghen e Rose nel reparto arretrato, Dier e Dembelé in mediana, Lucas Moura, Eriksen e Son sulla trequarti, Kane in attacco.
Concluso il match di San Siro, i riflettori si sposteranno su Belgrado, dove il Napoli proverà a superare l’ostacolo Stella Rossa (ore 21). Partita fondamentale quella del Marakana: se gli azzurri vogliono qualificarsi in un girone con Liverpool e Psg, hanno necessariamente bisogno di fare bottino pieno con i serbi.
“Non tutti conoscono il valore della Stella Rossa ma tutti sanno quanto sia difficile giocare qui – ha ammonito Ancelotti – Il girone è difficilissimo ma lo affrontiamo con grande voglia ed entusiasmo. Non abbiamo l’esperienza di altre squadre ma siamo molto competitivi”.
È innegabile che quest’anno ci sia grande attenzione sul Napoli: l’approdo di Ancelotti alza l’asticella soprattutto in campo europeo. Colui che è già stato soprannominato “Mister Champions” proverà a rispettare le attese affidandosi al solito 4-3-3 con Ospina in porta, Hysaj, Albiol, Koulibaly e Mario Rui in difesa, Allan, Hamsik e Zielinski a centrocampo, Callejon, Milik e Insigne in attacco.
“Rispettiamo il Napoli ma non lo temiamo – ha tuonato Milojevic – Faremo il nostro gioco senza paura, poi vedremo come finirà. Sappiamo che non hanno punti deboli ma non siamo qui per fare la comparsa”.
Il tecnico serbo proverà l’impresa con un 4-2-3-1 che vedrà Borjan tra i pali, Stojkovic, Savic, Degenek e Rodic nel reparto arretrato, Krsticic e Causic in mediana, Jonathan, Ebecilio e Marin a supporto dell’unica punta Boakye.