La notte del riscatto. Milan e Inter si rituffano nella magica atmosfera della Champions League con la consapevolezza di non poter più sbagliare, pena rischiare di compromettere il cammino verso gli ottavi. Le sconfitte della prima giornata con Liverpool e Real Madrid, infatti, hanno reso ancor più ripidi i due gironi, anche se è bene sottolineare le differenze del caso. I nerazzurri restano i favoriti quantomeno per il secondo posto, a patto di non complicarsi la vita in quel di Kiev, dove questa sera affronteranno lo Shakhtar di De Zerbi (ore 18.45): un anno fa, proprio di questi tempi, l’allora squadra di Conte restò impantanata su uno 0-0 che, unito a quello del ritorno, sancì la clamorosa eliminazione.
Per i rossoneri invece è diverso, alla luce di un “gruppo della morte” che, oltre al Liverpool, vede anche Porto e Atletico Madrid. I passi falsi possono costare carissimi, ecco perché la sfida di San Siro contro gli spagnoli (ore 21) diventa quasi fondamentale: perderla, di fatto, vorrebbe dire avere già un piede fuori dalla Champions. “Bisogna alzare il livello sotto ogni punto di vista per essere competitivi con squadre molto forti – ha spiegato Pioli – I particolari fanno la differenza, per esempio a Liverpool ci hanno punito al primo errore, possiamo trarne grande insegnamento. Loro sono preparati e hanno un grande allenatore, non sono certo in un momento no: servirà giocare ad alto livello tecnicamente e mantenere la concentrazione per tutta la partita”.
I Colchoneros sono reduci da una sconfitta in Liga contro l’Alaves, ma è fuor di dubbio che siano molto più avvezzi a giocare partite di questo livello, come dimostrano i risultati degli ultimi anni. Questo fa sì che si presentino a San Siro da favoriti, a patto però di non sottovalutare il Diavolo. “Lo stato d’animo è positivo, siamo esperti e abbiamo carattere, col Milan sarà una gara importante – ha confermato Simeone – Dobbiamo tornare a essere noi stessi, avere maggiore aggressività e stare attenti in entrambe le aree”.
Notte di gala e di campioni, che il popolo rossonero aspetta dal 19 febbraio 2014: quella è stata l’ultima volta del Milan in Champions a San Siro, ironia della sorte proprio contro l’Atletico Madrid. Finì 0-1 (gol di Diego Costa), risultato che Pioli proverà a vendicare con un 4-2-3-1 con Maignan in porta, Calabria, Tomori, Romagnoli e Hernandez in difesa, Kessié e Tonali a centrocampo, Saelemaekers, Diaz e Leao alle spalle dell’unica punta Rebic. 3-5-2 invece per Simeone, che risponderà con Oblak tra i pali, Gimenez, Felipe e Hermoso nel reparto arretrato, Trippier, Llorente, Koke, De Paul e Carrasco in mediana, Griezmann e Suarez in attacco.
Meno brividi emotivi per la Milano nerazzurra, ma punti altrettanto pesanti: l’Inter sa di dover vincere contro lo Shakhtar, altrimenti i fantasmi dello scorso anno tornerebbero a materializzarsi pericolosamente. Inzaghi poi deve rispondere alle critiche piovute dopo il pareggio con l’Atalanta, che è valso il sorpasso del Milan in classifica, ma anche, se non soprattutto, un meno 4 dalla capolista Napoli. Anche in Champions, alla luce della sconfitta all’esordio col Real Madrid, le cose non stanno andando benissimo, ragion per cui è arrivato il momento di alzare l’asticella e cominciare a fare punti.
“Non è ancora una partita, ma di certo sarà molto molto importante – il pensiero di Inzaghi – Lo Shakhtar è una grande squadra, ben allenata e con individualità importanti. Dovremo esser bravi a fare un’ottima gara sapendo che arriviamo da una buona partita contro l’Atalanta: la reazione che abbiamo avuto mi è piaciuta molto”. Lo Shakhtar evoca brutti ricordi, ma le analogie con l’anno scorso si fermano al nome.
L’arrivo di De Zerbi, infatti, ha cambiato parecchio la squadra ucraina, anche se la sconfitta inaugurale contro i moldavi dello Sheriff non può aver fatto felice l’ambiente, ormai abituato alle competizioni europee. “L’Inter è più forte, ma credo anche che lo Shakhtar lo fosse più dello Sheriff, eppure ci hanno battuto – le parole dell’ex tecnico del Sassuolo – È il bello del calcio, le partite iniziano tutte 0-0, lo Shakhtar dovrà divertirsi, trovare un’alta gioia nel giocare, ma potrebbe pure non bastare per vincere perché l’Inter ha giocatori forti. Noi però lavoriamo sempre per fare qualcosa in più di quello che si dice sulla carta…”.
Inzaghi vuole dare una svolta al cammino della sua Inter, ragion per cui si affiderà a un 3-5-2 piuttosto offensivo con Handanovic in porta (a proposito: il portiere, contestatissimo sui social dopo gli errori con l’Atalanta, è stato difeso dalla Curva Nord con uno striscione), Skriniar, De Vrij e Bastoni in difesa, Dumfries, Barella, Brozovic, Vecino e Perisic a centrocampo, Dzeko e Lautaro in attacco. Consueto 4-2-3-1 invece per De Zerbi, che risponderà con Pyatov tra i pali, Dodo, Marlon, Matvienko e Ismaily nel reparto arretrato, Maycon e Marcos Antonio in mediana, Teté, Alan Patrick e Pedrinho alle spalle dell’unica punta Traoré.