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Champions: Inter-Atletico Madrid è il big match, Inzaghi vuole vincere anche in Europa

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E ora sotto con la Champions. L’Inter di Inzaghi, padrona assoluta del campionato, si rituffa nella massima competizione europea con l’obiettivo di mostrare la sua forza anche oltre confine, proprio come nella scorsa stagione, quando arrivò addirittura a un passo dal trionfo. La finale di Istanbul è ancora scolpita nelle menti e nei cuori nerazzurri, dunque perché non riprovarci un’altra volta? Questa squadra, del resto, è molto più performante di quella precedente, il grande vantaggio in Serie A, inoltre, potrebbe consentirle di dosare le forze e giocarsi le proprie carte nel migliore dei modi. Di fronte, però, ci sarà un avversario tosto come l’Atletico Madrid dell’ex Simeone, in un ottavo che si preannuncia equilibrato come pochi. La speranza è di proseguire al meglio la tornata di coppe, in attesa di Napoli-Barcellona di domani, nel pieno del caos che sta travolgendo gli azzurri: in panchina, infatti, non ci sarà più Walter Mazzarri, esonerato da De Laurentiis, ma l’attuale Ct della Slovacchia Francesco Calzona (un passato nello staff di Sarri e Spalletti), che ricoprirà il doppio incarico fino a giugno.

Inter – Atletico Madrid (ore 21, Canale 5, Sky e Now)

I rispettivi campionati dicono che l’Inter ha qualcosa in più degli spagnoli, quantomeno a livello di continuità, ma il borsino della qualificazione è pressoché alla pari. Dovessimo sbilanciarci potremmo sintetizzarlo in 60-40, ma molto dipenderà dal risultato di questa sera: se i nerazzurri saranno bravi a indirizzare la sfida già a San Siro avranno un piede ai quarti, viceversa, rimandando il giudizio al Wanda Metropolitano, il discorso sarebbe quasi capovolto. I due club si trovano di fronte per la seconda volta nella storia (in partite ufficiali, s’intende) dopo l’unico precedente del 27 agosto 2010, quando si contesero la Supercoppa Europea a Montecarlo: vinse l’Atletico con i gol di Reyes e Aguero e l’Inter cominciò a nutrire qualche dubbio sul progetto Benitez, effettivamente naufragato quattro mesi dopo. Quella fu l’ultima stagione senza Simeone in panchina, perché dall’anno dopo partì una dinastia che dura ancora adesso e che ha portato due campionati spagnoli, due Europa League, due Supercoppe Europee, una Coppa del Re e una Supercoppa Spagnola, senza dimenticare le due finali di Champions (perse) con il Real Madrid, una proprio a San Siro. L’impronta del tecnico argentino è diventata talmente forte da coniare il termine “Cholismo”, inteso come stile di gioco difensivo, a tratti ruvido, maledettamente efficace.

L’Atletico di oggi però ha cambiato pelle, tanto da avere il quarto attacco della Liga (con soli 3 gol in meno del Real Madrid primo) e la sesta difesa: i tempi degli 1-0 “sporchi e cattivi” sono finiti, come dimostra il 5-0 appena rifilato al Las Palmas. L’Inter attuale però non può avere paura di nessuno, tanto più in questo segmento di 2024 che l’ha vista solo vincere (8 su 8), segnando ben 21 gol e incassandone solo 4. Inzaghi si prepara a sfidare l’ex compagno dei tempi laziali (uno scudetto, una Supercoppa Europea, una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana) con la consapevolezza di poterlo battere, ma anche di doverlo prenderlo con le cosiddette “molle”.

Inzaghi: “L’Atletico gioca un ottimo calcio, ma noi vogliamo rivivere le notti magiche”

“Sarà un piacere ritrovarlo da avversario dopo essere stato un grande compagno di squadra, siamo sempre rimasti in contatto senza perderci di vista – ha sottolineato il tecnico nerazzurro -. Si capiva che sarebbe diventato un grandissimo allenatore e i risultati con l’Atletico parlano chiaro. Da 13 anni è nella stessa società e ha vinto tantissimo. Oltre all’impronta che dà alle squadre, quest’anno è un piacere vedere l’Atletico giocare. Prevedere la partita non è semplice, nelle ultime partite hanno cambiato spesso modo di giocare: contro il Las Palmas sono stati molto aggressivi, ma nella Supercoppa spagnola non hanno avuto lo stesso atteggiamento, così come contro Siviglia o Athletic. Non ho certezze se non che affrontiamo una grande squadra. Sappiamo quello che abbiamo fatto l’anno scorso vivendo notti magiche con società e tifosi e vorremmo rifarlo, anche se sappiamo che ci sono grandissime squadre con la stessa aspirazione. Sarà un turno molto complicato, ma ce la giocheremo alla grande sui 180 minuti. San Siro sarà bellissimo e sarà stupendo giocare la sfida, ci vorrà la vera Inter”.

Simeone: “L’Inter è tra le 4-5 squadre più forti d’Europa, al livello del Real Madrid”

“Io penso che l’Inter sia tra le migliori 4-5 squadre d’Europa in questo momento – il pensiero di Simeone -. Basta vedere quello che stanno facendo in campionato, l’anno scorso in Champions hanno giocato una grandissima finale contro il Manchester City. Sarà una partita di tanti duelli, chi ne vincerà la maggior parte avrà più possibilità di vincere. All’Inter poi ho passato i due anni migliori della mia carriera, in una squadra molto forte. Ho un grandissimo ricordo del gruppo di calciatori che avevamo, sono in un posto dove voglio bene alla gente che c’è e convivrò con questo. Con Inzaghi inoltre ho un grandissimo rapporto per gli anni insieme che abbiamo passato alla Lazio, parlavamo tantissimo e si vedeva la sua fame di calcio. Aveva un allenatore in corpo e domani ci ritroveremo: gli voglio molto bene e sono contentissimo di quello che sta facendo con l’Inter, è un grande e sta gestendo molto bene un gruppo di ragazzi che lo seguono tantissimo”.

Inter – Atletico Madrid, le formazioni: Inzaghi punta sui “titolarissimi”, Simeone ritrova Morata (in panchina)

Nessun dubbio di formazione in casa Inter, dove dopo il mini-turnover visto con la Salernitana si tornerà a puntare sui cosiddetti “titolarissimi”, a eccezione dell’infortunato Acerbi. Il 3-5-2 di Inzaghi vedrà così Sommer in porta, Pavard, De Vrij e Bastoni in difesa, Darmian, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan e Dimarco a centrocampo, Thuram e Lautaro in attacco. Qualche dubbio in più per Simeone, che però può esultare per il recupero lampo di Morata: l’attaccante, infortunatosi al ginocchio l’11 febbraio scorso a Siviglia, sembrava dover stare ai box per 3-4 settimane, invece è già tornato ad allenarsi in gruppo, tanto da meritarsi la convocazione per Milano. Il Cholo, almeno inizialmente, lo lascerà in panchina, optando per un 5-3-2 con Oblak tra i pali, Molina, Witsel, Gimenez, Hermoso e Reinildo nel reparto arretrato, Koke, De Paul e Saul in mediana, Llorente e Griezmann coppia offensiva, anche se c’è pure l’opzione più offensiva con Depay in campo (Llorente scalerebbe in mezzo al posto di Saul).

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