Il bello del calcio ha sede qui. Manchester City-Napoli mette di fronte due delle squadre che giocano meglio in assoluto, in quella che è la sfida clou di un gruppo molto equilibrato e di difficile lettura. Ad oggi infatti l’unica cosa certa sembra essere la qualificazione degli inglesi, come però resta da stabilire e in questo senso sarà importantissima la sfida odierna.
In caso di vittoria dei citizens il primo posto, di fatto, verrebbe assegnato, viceversa cambierebbero tutti gli equilibri e non solo per quanto concerne il passaggio agli ottavi. La grande curiosità sta anche nel vedere a che livello è arrivato il Napoli: capolista in campionato e ormai privo di cali di tensione, ma sarà in grado di tenere testa a una delle più grandi potenze europee, per giunta in casa sua? “Siamo qui per giocarcela come sempre, dunque per vincere – il commento di Sarri. – Questa però è la gara che conta meno per la qualificazione, ce la giochiamo con gli altri del gruppo. Non dobbiamo accontentarci di essere presenti, le squadre forti devono giocare manifestazioni importanti e niente è meglio della Champions”. Nessun timore reverenziale insomma, né calo di concentrazione con vista campionato.
Sembra un paradosso ma non lo è: la fame di scudetto è tale da far passare in secondo piano anche un big match europeo. “Pensare all’Inter sarebbe un errore stupido – ha glissato Sarri. – Inoltre i 5 punti sulla Juventus non mi fanno né caldo né freddo, siamo soddisfatti per il buon inizio di stagione ma sarei un folle se considerassi cospicuo questo vantaggio”. Parole importanti, a cui dovrebbero far seguito i fatti: a dispetto di quanto chiesto da De Laurentiis non ci sarà nessun turnover ma solo la miglior formazione possibile. Il 4-3-3 azzurro vedrà dunque Reina in porta, Hysaj, Albiol, Koulibaly e Ghoulam in difesa, Allan, Jorginho e Hamsik a centrocampo, Callejon, Mertens e Insigne in attacco.
“Dovremo adattarci al Napoli, gioca in modo molto diverso dalle squadre di Premier League – le parole di Guardiola. – Sa fare moltissime cose alla perfezione e Sarri lascerà qualcosa al calcio italiano e ai giocatori che allena, ha una forza speciale di vedere il calcio”. Complimenti sinceri di uno dei guru mondiali della panchina, a testimonianza di quanto il tecnico azzurro stia crescendo nella considerazione generale. Del resto gli azzurri segnano a raffica, non prendono gol e giocano a memoria; un po’ come gli inglesi, tanto che questa non è solo la sfida del bel calcio ma anche di chi comanda nei rispettivi campionati. Guardiola ci tiene però a mantenere le gerarchie e dunque a vincere, tanto più nel catino amico dell’Etihad. Il suo 4-1-4-1 sarà composto da Ederson in porta, Walzer, Stones, Otamendi e Delph in difesa, Fernandinho a centrocampo, Sterling, De Bruyne, David Silva e Sané sulla trequarti alle spalle dell’unica punta Gabriel Jesus. In palio ci sono punti pesanti ma anche la consacrazione definitiva sulla scena internazionale: ecco perché Sarri, al di là dei “consigli” di De Laurentiis, all’Inter non vuole proprio pensarci.