Il Milan s’avvicina agli ottavi, la Juventus abbandona ogni speranza. I rossoneri sbancano Zagabria con un netto 4-0 e, complice la vittoria del Chelsea a Salisburgo (Blues già matematicamente qualificati), vedono gli ottavi di finale, anche se col Salisburgo servirà quantomeno un pareggio. I bianconeri invece perdono 4-3 a Lisbona e chiudono mestamente la loro Champions League con la miseria di 3 punti, gli stessi del Maccabi Haifa: l’eliminazione non è certo figlia della sconfitta del Da Luz, ma di sicuro la sfida col Benfica, presentata da Allegri come una finale, l’ha certificata in modo evidente, escluso un finale orgoglioso che, se possibile, aumenta ancor più i rimpianti. Il calcio italiano dunque perde una protagonista già nella fase a gironi, in compenso però ha buone possibilità di portare tre squadre agli ottavi: in attesa dell’ultimo sforzo del Milan, infatti, stasera toccherà all’Inter giocarsi il pass per il prossimo turno a San Siro contro il Viktoria Plzen (ore 18.45), senza dimenticare il Napoli già qualificato, in campo al Maradona contro i Rangers per prendersi il primo posto.
Benfica – Juventus 4-1, Allegri: “Dispiaciuti e arrabbiati, ora testa al campionato”
La sconfitta bianconera è maturata già nel primo tempo, giusto per spazzare via le ultime illusioni di chi credeva che il miracolo fosse ancora possibile. Il ko del Da Luz è stato umiliante almeno fino a 10’ dalla fine, perché se è vero che perfino una vittoria, alla luce della classifica, non sarebbe probabilmente bastata (difficile pensare che il Maccabi avrebbe potuto fermare il Benfica all’ultima giornata, così come che questa Juve potesse far male al Psg), lo è anche che un divario simile non era preventivato, non in una notte da dentro o fuori. Invece la Signora è crollata in meno di un tempo sotto i colpi di Antonio Silva (17’), Joao Mario (28’ su rigore) e Rafa Silva (35’), rendendo così vano il gol di Kean al 21’ che aveva illuso sulle possibilità di giocarsela fino alla fine. A inizio ripresa lo stesso Rafa Silva ha trovato il punto del 4-1 e tutti hanno pensato a un vero e proprio tracollo bianconero, poi però la squadra di Allegri si è parzialmente rialzata con le reti di Milik (77’) e McKennie (79’), rendendo il finale più piccante senza però riuscire a cambiare la sostanza dei fatti: la Juve dice addio alla Champions nella fase a gironi e anche l’Europa League, per quanto possibile (in caso di arrivo a pari punti la differenza reti col Maccabi è di + 6), non è ancora certa. “Era una partita da far rimanere in equilibrio per poi provare a portarla a casa – il commento amaro di Allegri -. Siamo dispiaciuti e arrabbiati, ora però pensiamo al campionato ripartendo dagli ultimi 20′ di questa sera. La prima parte di stagione non è stata sicuramente bella, siamo fuori dalla Champions League e in ritardo anche in Serie A, bisogna fare uno sforzo per accorciare la classifica”. Nel frattempo, visto che piove sempre sul bagnato, registriamo anche la nota ufficiale della società sull’inchiesta della Procura di Torino, che contesta ben quattro reati (falso in bilancio, aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza e false fatturazioni) al punto di chiedere persino gli arresti domiciliari per Andrea Agnelli (respinti dal giudice). “Juventus rimane convinta, anche tenuto conto degli approfondimenti di natura legale e contabile svolti dalla Società con l’ausilio dei propri consulenti, di aver operato nel rispetto delle leggi e delle norme che disciplinano la redazione delle relazioni finanziarie” si legge nel comunicato ufficiale del club, ma la sensazione è che la storia sia appena all’inizio.
Dinamo Zagabria – Milan 0-4, Pioli esulta: “Grande partita, ora vinciamo anche col Salisburgo”
Decisamente diversa la serata del Milan, che sbanca Zagabria e rivede la luce degli ottavi di finale. La missione non è ancora compiuta, anzi mercoledì prossimo 2 novembre a San Siro andrà in scena una vera e propria finale col Salisburgo, ma i rossoneri potranno giocarla con due risultati su tre a disposizione, visto che il Chelsea si è imposto in Austria per 2-1. Prova di carattere e personalità quella del Diavolo, capace di imporsi sui croati con un primo tempo in crescendo, partito in sordina ed esploso con il gol di Gabbia (39’), al suo primo centro in assoluto con la maglia del Milan. Ma è nel secondo tempo che la squadra di Pioli ha dilagato, trovando subito il raddoppio con Leao (49’) e chiudendo poi il match con il rigore di Giroud (59’) e l’autorete di Ljubicic (69’), a certificare così un successo fondamentale per il proseguo europeo. “Questa è una vittoria pesante e lo sappiamo, ma sono contento di come abbiamo affrontato le difficoltà di questo match – l’analisi felice del tecnico rossonero -. Contro il Salisburgo avremo due risultati su tre a disposizione, non so se è un’arma a doppio taglio questa cosa ma non siamo costruiti mentalmente né tecnicamente per gestire le partite. Dovremo giocare al meglio, la nostra crescita passa dalla qualificazione e anche contro gli austriaci dovremo giocare per vincere, mantenendo la nostra mentalità”.
Inter – Viktoria Plzen (ore 18.45, Amazon Prime)
Riflettori puntati su San Siro, dove l’Inter di Inzaghi cercherà una vittoria che chiuderebbe ogni discorso qualificazione, indipendentemente dal risultato di Barcellona-Bayern Monaco (ore 21). Un grande risultato per i nerazzurri, usciti vincitori dal doppio confronto col Barça e dunque in grado di decidere il proprio destino senza preoccuparsi degli altri: scenario quasi inimmaginabile a fine agosto, quando in molti consideravano il girone quantomeno proibitivo. L’Inter invece è riuscita nell’impresa, ma ora deve compiere l’ultimo passo contro il Viktoria Plzen, fanalino di coda con 0 punti e 16 gol subiti in appena 4 partite: missione alla portata insomma, a patto di non prendere l’impegno sotto gamba.
Inzaghi è sicuro: “Non abbiamo ancora fatto nulla, ma non cadremo nella trappola”
“Siamo concentrati e consapevoli, non abbiamo paura di cadere in trappola – ha sottolineato Inzaghi in conferenza stampa -. La scorsa stagione siamo riusciti a sfruttare una situazione simile, ora dobbiamo fare lo stesso sapendo che raggiungere gli ottavi sarebbe importantissimo per tutti, dalla squadra alla società fino ai tifosi. Vogliamo la qualificazione contro il Viktoria Plzen, altrimenti si deciderebbe tutto a Monaco contro il Bayern e sarebbe molto più complicato. Lukaku? Sta lavorando con entusiasmo e voglia, è in netta ripresa e può essere importantissimo per noi: vogliamo migliorare a livello offensivo e con lui speriamo di farlo ulteriormente”.
Inter – Viktoria Plzen, le formazioni: Lukaku torna in panchina
Il belga torna dunque tra i convocati dopo due mesi d’assenza, anche se non è ancora in grado di giocare dal primo minuto. Il tecnico nerazzurro, del resto, ha bisogno di una squadra pronta per chiudere il discorso qualificazione, dunque schiererà il 3-5-2 tipo (al netto dell’assenza di Brozovic) con Onana in porta, Skriniar, De Vrij e Bastoni in difesa, Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan e Dimarco a centrocampo, Dzeko e Lautaro in attacco. Bilek, ormai rassegnato all’eliminazione (resta un lumicino sull’Europa League, ma francamente sembra molto improbabile), proverà a tenere alto l’onore con un 4-2-3-1 con Stanek tra i pali, Havel, Pernica, Hejda e Jemelka nel reparto arretrato, Kalvach e Bucha in mediana, Mosquera, Vlkanova e Holik alle spalle dell’unica punta Chory.
Napoli – Glasgow Rangers (ore 21, Sky, Now Tv e Mediaset Infinity)
Nessun brivido qualificazione invece al Maradona, visto che il Napoli di Spalletti ha già staccato il pass per gli ottavi battendo l’Ajax due settimane fa. Resta comunque un primo posto da conquistare e gli azzurri, alla luce di quanto fatto finora, non vogliono farselo sfuggire per nessun motivo: da quello, oltre a un maggior introito economico, dipende un sorteggio potenzialmente migliore, dunque la possibilità di andare avanti con meno patemi. Una vittoria coi Rangers non basterebbe se il Liverpool, contestualmente, battesse l’Ajax nell’altra sfida di serata (ore 21), ma poi sarebbe sufficiente non perdere ad Anfield (o anche farlo con una differenza inferiore ai due gol, visto il 4-1 dell’andata) per compiere la missione. E poi, al di là dei discorsi di classifica, va detto che l’appetito vien mangiando e questo Napoli sembra davvero molto affamato.
Spalletti conferma: “Fondamentale vincere per il primo posto”
“In tutte le partite bisogna mettere il massimo, come faranno anche gli altri, le difficoltà sono nel ripetersi ogni volta, il DRS va inserito sempre perché bisogna andare forte – ha confermato Spalletti -. Vincere potrebbe essere fondamentale perché ci consentirebbe di arrivare alla gara col Liverpool con 15 punti, ci giocheremmo il primo posto con la differenza reti a favore, è fondamentale per l’ultima partita. La possibilità di avere calciatori forti mi dà la possibilità di usare quegli altri, avere una rosa di livello ci permette di cambiare qualcosa e lo faremo, ci saranno 4-5 giocatori freschi. Quello di trovare davanti una squadra facilmente abbordabile è un errore che non commetteremo. Noi andremo a mettere il meglio di noi stessi anche in questa partita, perché altrimenti significherebbe non avere il Dna del vincente”.
Napoli – Glasgow Rangers, le formazioni: Osimhen a riposo, tocca a Simeone
Il piano anti-Rangers prevede una serata di riposo per Osimhen, rientrato da poco dall’infortunio e già decisivo sia col Bologna che domenica a Roma. La rosa ampia, del resto, permette di ruotare gli uomini un po’ in tutti i reparti e il tecnico azzurro farà esattamente così, a eccezione di Kvaratskhelia, unico intoccabile (assieme a Meret) da inizio stagione. Il suo 4-3-3, ormai sistema di riferimento, vedrà dunque Meret in porta, Di Lorenzo, Ostigard, Juan Jesus e Mario Rui in difesa, Ndombele, Lobotka ed Elmas a centrocampo, Politano, Simeone e Kvaratskhelia in attacco. Van Bronckhorst, già eliminato ma con ancora speranze di Europa League, tenterà l’impresa di fermare il Napoli con un 3-4-3 con McGregor tra i pali, Lundstram, King e Davies nel reparto arretrato, Tavernier, Jack, Davis e Barisic in mediana, Arfield, Colak e Kent nel tridente offensivo.