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Champions: il Milan risorge, la Juve affonda in casa e il Bologna va ko. Oggi tocca a Inter e Atalanta

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Chiamateli pure “colpi di scena da Champions”. La terza giornata della massima competizione europea regala una sorpresa con la S maiuscola, ovvero la sconfitta casalinga della Juventus contro lo Stoccarda (0-1). Meno clamoroso, ma comunque significativo, il KO del Bologna a Birmingham sul campo dell’Aston Villa (2-0), mentre può finalmente sorridere il Milan, vittorioso sul Club Brugge al termine di una gara tutt’altro che semplice (3-1). Oggi toccherà a Inter e Atalanta, impegnate contro Young Boys (ore 21) e Celtic (18:45), nella speranza che la serata possa rivelarsi più proficua di quella appena passata.

Juventus – Stoccarda 0-1: Perin para tutto (anche un rigore), poi si arrende a El Bilal Touré

Finisce così l’imbattibilità della Juventus, costretta ad aggiornare lo score stagionale con il KO contro lo Stoccarda. I tedeschi non hanno rubato nulla, anzi sono stati loro a creare le occasioni migliori, costringendo Perin (e il palo dello Stadium) a una serata di grandi fatiche, su tutte il rigore parato al malcapitato Millot. In molti, alla luce del minutaggio (eravamo già in pieno recupero), avevano ormai pensato a una partita da 0-0, invece i tedeschi hanno avuto il merito di non mollare, nemmeno dopo il penalty sopraccitato con espulsione di Danilo annessa. Il risultato è figlio di una prestazione sottotono, nella quale la squadra di Thiago Motta non è mai riuscita a trovare il bandolo della matassa, né in chiave offensiva che difensiva. Perin ha tenuto in piedi la baracca con interventi decisivi già nel primo tempo, prima su Demirovic e poi su Undav, dopodiché si è ripetuto a inizio ripresa sempre sullo stesso attaccante bosniaco e su Millot, senza contare il gol annullato ai tedeschi per un tocco col braccio. La Juve si è vista per la prima volta al 65’ con Thuram, protagonista di una grande occasione sventata a pochi passi dalla riga, ma nel finale è stato ancora lo Stoccarda ad avere le chances migliori: con il rigore di Millot (fallo di Danilo, espulso per doppia ammonizione) e il gol dell’atalantino El Bilal Touré (90+2’), su cui neanche lo splendido Perin ha potuto nulla.

Thiago Motta: “Sconfitta meritata, non abbiamo fatto bene e la colpa è mia”

“Sicuramente lo Stoccarda ha meritato, ha fatto meglio di noi fin dall’inizio – ha ammesso Thiago Motta -. Dovremo digerire velocemente la sconfitta per ripartire subito forte già contro l’Inter, purtroppo non siamo riusciti a toglier loro il controllo del gioco, poche volte abbiamo avuto la palla tra i piedi. Sicuramente i tedeschi sono una squadra difficile da affrontare e abbiamo sofferto molto, per quello è una vittoria meritata da parte loro. Abbiamo sofferto il loro ritmo e il loro gioco, faticando a imporre le nostre idee in campo. Ci sono tante cose da analizzare se si parla di differenza tra calcio italiano ed internazionale dove sicuramente c’è tanta pressione e meno tempo per riposare e pensare la giocata. Abbiamo sofferto, ma dovevamo fare meglio. Tutto ciò che vediamo oggi è condiviso con la società, anche il fatto di avere solo due attaccanti di ruolo. In attacco dobbiamo fare meglio, ma è anche nella fase difensiva che avremmo dovuto fare molto meglio per non lasciare il controllo del gioco all’avversario. Quando recuperavamo palla non eravamo messi bene per ripartire e anche quando costruivamo dal basso non abbiamo fatto bene. Solo in ripartenza abbiamo fatto qualcosa, ma la grossa responsabilità è mia e dobbiamo migliorare per le prossime gare”.

Milan – Club Brugge 3-1: i rossoneri soffrono, ma vincono con Pulisic e doppietta di Reijnders

Serata di festa invece per il Milan, che può finalmente festeggiare i primi 3 punti in Champions League. Il 3-1 sul Club Brugge, però, non è stato affatto semplice, anzi i rossoneri hanno faticato parecchio a mettere sotto i belgi, rischiando di andare sotto all’inizio e facendosi raggiungere anche dopo l’espulsione di Onyedika, cacciato dall’arbitro (su indicazione del Var) dopo un fallo su Reijnders (40’). Ci si aspettava un Diavolo sul velluto, invece è stata la squadra di Hayen a partire forte, costruendo ben cinque palle-gol in appena otto minuti: decisivi Maignan e la traversa colpita da Ordonez, a mantenere l’equilibrio nonostante la supremazia ospite. Al 34’ però è salito in cattedra Pulisic, autore di un gol direttamente da calcio d’angolo, seppur con la gentile collaborazione di un incerto Mignolet, tradito dall’intelligente velo di Gabbia. Poco dopo il Club Brugge è rimasto in 10 e molti hanno pensato che il grosso fosse fatto, ma a inizio ripresa ecco il pareggio di Sabbe (51’) a gelare San Siro e a costringere Fonseca a rifare tutto da capo. Il tecnico ha optato per la sostituzione di Leao, sin lì tutt’altro che trascendentale, e la mossa ha subito pagato: Okafor, subentrato da pochi istanti, ha servito l’assist a Reijnders per il 2-1 rossonero (61’), scacciando i fantasmi che si stavano palesando sullo stadio. L’olandese si è poi ripetuto al 71’, questa volta su assist di Chukwueze (entrato al posto di un evanescente Loftus-Cheek), chiudendo la sfida e regalando tre punti d’oro a Fonseca. Nel finale c’è stato spazio anche per il gol annullato a Camarda, diventato così il più giovane debuttante italiano della storia della Champions: il suo colpo di testa, però, è stato cancellato da un fuorigioco, macchiando così (ma solo in minima parte) la serata di festa del Diavolo.

Fonseca: “Partita cambiata dopo le sostituzioni. Leao? Con lui nessun problema”

“Abbiamo fatto una partita senza intensità, troppo lenta nella circolazione contro una squadra brava a difendere bassa – l’analisi di Fonseca – Quando sono entrati Okafor e Chukwueze la partita è cambiata, hanno portato altre energie e la squadra ha guadagnato intensità, dopo il secondo gol abbiamo fatto cose molto buone. È merito dei giocatori e principalmente di chi è subentrato, hanno cambiato il nostro gioco e intensità. Leao? Penso che offensivamente abbia fatto cose importanti per la squadra, poi ho deciso di cambiare come ho fatto anche con Loftus Cheek, ma comunque non c’è nessun problema con lui, il cambio non è una punizione, pensavo solo che si potesse essere più incisivi sui corridoi. Nel primo tempo non abbiamo fatto le cose bene e avuto difficoltà, poi il gioco è diventato lento. Se non c’è spazio, dobbiamo aumentare l’intensità e invece non ci siamo riusciti, è stato un problema di comprensione del momento della partita. Camarda? Peccato per il gol annullato, ma avrà tante opportunità per farne altri”.

Young Boys – Inter (ore 21, Prime Video)

Dopo le emozioni del martedì è tempo di tuffarsi sulle gare odierne, in particolare su quella tra Young Boys e Inter. Trasferta tutt’altro che proibitiva per i nerazzurri di Inzaghi, alle prese con un avversario ultimo in classifica (peggior differenza reti, colpa degli otto gol presi da Aston Villa e Barcellona) e privo di qualsiasi tipo di stella, oltre che di pedigree internazionale. La scarsa vena degli uomini di Rahmen si vede anche in Svizzera, dopo occupano un poco edificante decimo posto a meno 12 dallo Zurigo capolista: ruolino pessimo, interrotto però dalla vittoria per 2-1 sul Lucerna. Prendersi i 3 punti non dovrebbe essere così complicato, ma è chiaro che la partita va giocata con la giusta concentrazione, senza risparmiare energie in vista della Juventus. Inzaghi avrebbe voluto ruotare diversi titolari, invece dovrà limitare il turnover a pochi elementi: colpa degli infortuni di Calhanoglu, Acerbi e Asllani, che lo costringeranno a far giocare la formazione-tipo, eccezion fatta per Bisseck, De Vrij, Carlos Augusto, Arnautovic e Taremi. Vincere vorrebbe dire entrare nelle prime otto e continuare a cullare il sogno della qualificazione diretta, obiettivo alla portata ma legato soprattutto alle vittorie con Young Boys, Lipsia, Sparta Praga e Monaco: le altre due, infatti, saranno con Arsenal e Bayer Leverkusen e lì l’asticella si alzerà visibilmente.

Inzaghi: “Attenzione allo Young Boys, non pensiamo alla Juve”

“Non dobbiamo pensare alla Juve, vogliamo ragionare partita dopo partita – il monito di Inzaghi -. Affronteremo lo Young Boys, che ha avuto qualche problema iniziale, ma l’anno scorso ha stravinto il campionato. È una squadra fisica, che fa le coppe da tanti anni, dovremo fare attenzione. Per quanto riguarda le rotazioni abbiamo avuto un problema traumatico di Asllani venerdì in allenamento. Calhanoglu ha avuto un infortunio a Roma e i cambi a metà campo sono limitati, Zielinski ha fatto una buona parte di allenamento, dovrò valutare. Sono stato contento di quello che ha fatto Barella davanti alla difesa, come l’anno scorso a Lecce o a Udine. Ci sta dando una grande mano, uno fra lui e Zielinski giocherà lì. Barella, Mkhitaryan e Frattesi hanno speso tanto: sicuramente toccherà a Frattesi, poi degli altri tre ne partiranno due dall’inizio e uno probabilmente entrerà. La vittoria di Roma? È un campo difficile, lo dice la storia dell’Inter: è una squadra con qualità, che ha investito molto. Io mi prendo una grande prestazione e una vittoria importante, ci deve far proseguire nel percorso che stiamo facendo”.

Young Boys – Inter, le probabili formazioni

Young Boys (4-2-3-1): Von Ballmoss; Athekame, Zoukrou, Camara, Hadjam; Niasse, Lauper; Monteiro, Ugrinic, Colley; Ganvoula

In panchina: Marzino, Keller, Benito, A. Conte, Blum, Elia, Lakomy, Males, Imeri, Virginius, Itten

Allenatore: Rahmen

Indisponibili: Janko, Pfeiffer, F. Conte

Squalificati: nessuno

Inter (3-5-2): Sommer; Pavard, De Vrij, Bisseck; Dumfries, Frattesi, Barella, Mkhitaryan, Carlos Augusto; Taremi, Arnautovic

In panchina: Martinez, Di Gennaro, Darmian, Bastoni, Dimarco, Zielinski, Lautaro, Berenbruch, Thuram, Aidoo

Allenatore: Inzaghi

Indisponibili: Buchanan, Asllani, Acerbi, Calhanoglu

Squalificati: nessuno

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