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Champions, il Milan ferma il Napoli ed è in semifinale. Stasera tocca all’Inter

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Il ruggito del Diavolo! È il Milan a fare festa dopo la sfida del Maradona, grazie a un 1-1 che certifica la semifinale di Champions League, forse in un clamoroso derby con l’Inter. Forse, perché prima c’è ancora la gara di stasera tra i nerazzurri e il Benfica, ma visto il risultato dell’andata a Lisbona (0-2) l’ipotesi è quantomeno plausibile. Quel che è certo è che i rossoneri hanno avuto la meglio sul Napoli al termine di una gara al cardiopalma, ricca di colpi di scena dall’inizio alla fine, con l’inerzia a variare da una parte e dall’altra, proprio come in ogni dentro o fuori che si rispetti.

Napoli – Milan 1-1, Leao, Giroud e Maignan portano i rossoneri in semifinale

Partita pazza quella del Maradona, con un copione talmente imprevedibile da far impallidire qualsiasi thriller degno di questo nome. Ha cominciato meglio il Napoli, schiacciando il Milan nella sua trequarti com’era prevedibile, fino a quando Mario Rui non ha travolto Leao in piena area: rigore che poteva cambiare la partita, ma Meret ha intuito alla grande il tiro di Giroud, ridando fiato a una Fuorigrotta ammutolita. Per poco però, perché al 43’ il portoghese ha preso palla nella sua trequarti ed è letteralmente partito solo contro tutti da 70 metri, saltando Ndombelé, Di Lorenzo e Rrahmani, prima di servire al 9 francese un cioccolatino solo da scartare. Il vantaggio del Milan ha freddato gli entusiasmi del popolo azzurro, già fiaccati pochi minuti prima da una decisione al limite di Marciniak, che non ha concesso un rigore al Napoli per un intervento dello stesso Leao su Lozano: per arbitro e Var è palla piena, ma qualche dubbio resta. Ad ogni modo i rossoneri hanno chiuso il primo tempo in vantaggio e questo ha costretto gli azzurri a un secondo tempo all’arrembaggio, senza però avere la lucidità necessaria per riaprire la partita: a quel punto, infatti, sarebbero serviti almeno due gol per andare ai supplementari, addirittura tre (senza subirne, s’intende) per qualificarsi. Il secondo tempo però, eccezion fatta per un paio di giocate individuali di Kvaratskhelia, è scivolato via liscio fino al minuto 80’, quando Marciniak ha indicato il dischetto per la seconda volta, questa a favore del Napoli: braccio di Tomori netto e rigore indiscutibile, su cui Maignan s’è superato, fermando Kvara e chiudendo i giochi quasi del tutto. Quasi, appunto, perché al 93’ Osimhen, fin lì controllato bene dalla difesa del Milan, ha trovato l’1-1 con una grande torsione di testa, regalando al Maradona un ultimo minuto di speranza, finito però senza il guizzo tanto atteso.

Pioli esulta: “Ci davano tutti sfavoriti, ma abbiamo un cuore grande! Ora, probabilmente, ci sarà il derby…”

“Ci davano tutti sfavoriti, ma alleno un gruppo con un cuore grande, questa è una qualificazione voluta e meritata, complimenti ai miei ragazzi – ha esultato Pioli in conferenza stampa -. Ora potrebbe esserci il derby contro l’Inter, è probabile che sarà così perché hanno un grande vantaggio dopo la gara d’andata, in quel caso sarebbero altri due scontri difficilissimi e stimolanti. Normale che sia così, d’altronde sarebbero due semifinali di Champions League… Avere l’1-0 dell’andata ci ha aiutato in un senso e frenato nell’altro, non volevamo concedere profondità a Osimhen, nel secondo tempo dovevamo palleggiare meglio, ma tanti nostri giocatori non avevano mai giocato una partita così importante, si sono sacrificati tutti. Grazie anche ai nostri tifosi che ci hanno sempre sostenuto, siamo orgogliosi di quanto fatto”.

Spalletti amaro: “Pagata l’inesperienza sia sul gol che sul rigore, ma ce ne manca uno netto…”

“Facciamo i complimenti al Milan per la qualificazione, ha giocato due partite capitalizzando il massimo ed è sintomo di squadra e calciatori che sanno scegliere i momenti della partita – ha replicato Spalletti -. Però i complimenti li faccio anche al Napoli perché la nostra Champions è stata di altissimo livello e anche stasera abbiamo fatto una grande partita, poi siamo stati ingenui, pagando l’inesperienza in determinati frangenti della partita. Un peccato essere arrivati un po’ corti fisicamente, poi abbiamo pagato qualche errore e qualche ingiustizia. Potevamo evitare di prendere quel rigore e anche il gol visto che eravamo in completo possesso palla, invece abbiamo lasciato al Milan la possibilità di ribaltare l’azione. L’arbitraggio? All’andata Kovacs è stato contestato da tutti, qui c’era un rigore nettissimo su Lozano, si vede benissimo che gli viene girata la caviglia e Leao non prende mai palla: non si può non dare un rigore così, non è un contatto, è un colpo”.

Inter – Benfica (ore 21, Amazon Prime)

Dopo le emozioni del Maradona i riflettori si spostano su San Siro, dove l’Inter proverà a raggiungere il Milan in semifinale, per tentare una rivincita attesa da 17 anni, data dell’ultimo derby di Champions (sospeso per lancio di fumogeni della curva interista). Missione più che possibile alla luce della vittoria di Lisbona, un 2-0 netto e convincente, sporcato però dalla sconfitta col Monza di sabato scorso: ecco perché il popolo nerazzurro non si fida e teme che il Benfica possa riaprire la contesa. La tensione è tanta ed è testimoniata da quanto accaduto nell’allenamento di ieri, quando Onana e Brozovic si sono affrontati a muso duro dopo un torello finito male: D’Ambrosio ha evitato il peggio, ma è chiaro che tutto questo nervosismo è figlio di quanto sta accadendo in campionato, dove la squadra di Inzaghi non riesce proprio a replicare le ottime cose fatte in Champions. È proprio l’allenatore ad essere maggiormente nel mirino della critica, anche interna: il summit notturno post Monza con Zhang, Marotta e Ausilio, infatti, conferma come proprietà e dirigenza siano tutt’altro che soddisfatti della situazione. Ora però si torna a respirare l’aria d’Europa e qui Inzaghi ha ottimi argomenti, visto che l’Inter ha un piede in semifinale: per completare l’opera, però, bisogna mettere anche l’altro, dunque superare l’ostacolo Benfica, a sua volta in piena crisi di risultati. I portoghesi di Schmidt, dopo una prima parte di stagione trionfale, stanno attraversando un periodo nero, certificato dalla sconfitta di sabato col Chaves, che ha rimesso in discussione pure il primato in campionato. Anche la Champions, dopo il risultato dell’andata, è a forte rischio, con le Aquile costrette a espugnare San Siro con tre gol di scarto, pena salutare il palcoscenico continentale.

Inzaghi avvisa i suoi: “È il secondo tempo di una gara importantissima, serve grande intensità”

“Sappiamo che è il secondo tempo di una partita importantissima in cui partiamo con un vantaggio – ha spiegato Inzaghi -. Conosciamo il loro valore, dobbiamo essere bravi a venirne a capo consapevoli di poter entrare tra le prime quattro d’Europa, sarebbe un gran traguardo. Conosciamo il nostro percorso nelle coppe e sappiamo che in campionato non siamo nella situazione di classifica che volevamo all’inizio. Adesso il nostro focus è sulla gara col Benfica, abbiamo un vantaggio ma non dobbiamo gestirlo. Dovremo fare una partita nel migliore dei modi contro un avversario di grande valore, che come l’Inter è in flessione di risultati ma non di gioco. Il Benfica aveva perso due partite in un anno, ora ne ha perse tre in una settimana, però ha fatto tre prestazioni in linea con quello che è il suo valore. Le critiche? Ci sono abituato, bisogna isolarsi e cercare di regalare una grande serata ai nostri tifosi”.

Schmidt ci crede: “Rimonta possibile, nel calcio può succedere qualsiasi cosa”

“Abbiamo già dimostrato in questa stagione, sia in campionato che in Champions, che possiamo segnare, anche all’andata abbiamo anche creato occasioni – il pensiero di Schmidt -. Dobbiamo essere equilibrati, non rinunciare al nostro gioco ma stare attenti in difesa. Se credo nella rimonta? Ovviamente, non è una situazione facile dopo aver perso all’andata, la qualificazione non è 50 e 50, ma possiamo farcela. Nel calcio tutto è possibile, come loro hanno vinto 2-0 al Da Luz anche noi possiamo farlo. È un momento difficile, però siamo ancora in Champions e primi in campionato, fino a 10 giorni fa avevamo perso solo un match, poi sono arrivate tre sconfitta di fila. Quello che i giocatori hanno fatto finora è stato fantastico. Abbiamo perso un po’ di ‘slancio’, è vero, questo momento è qualcosa di inaspettato, ma dobbiamo guardare avanti”.

Inter – Benfica, le formazioni: Dzeko e Brozovic favoriti su Lukaku e Calhanoglu

Inzaghi ha due dubbi di formazione: il partner di Lautaro in attacco e il regista di centrocampo. I ballottaggi sono Dzeko-Lukaku e Brozovic-Calhanoglu, con il bosniaco e il croato favoriti, uno perché Big Rom non sta certo attraversando un bel periodo di forma (ma anche Edin non segna dalla Supercoppa del 18 gennaio), l’altro per via delle condizioni fisiche del turco, appena rientrato da un infortunio. Per il resto le scelte sono fatte, dunque canonico 3-5-2 con Onana in porta, Darmian, Acerbi e Bastoni in difesa, Dumfries, Barella, Brozovic, Mkhitaryan e Dimarco a centrocampo, Dzeko e Lautaro in attacco. Classico 4-2-3-1 anche per il Benfica, che risponderà con Vlachodimos tra i pali, Gilberto, Antonio Silva, Otamendi e Grimaldo nel reparto arretrato, Florentino e Aursnes in mediana, Joao Mario, Rafa Silva e Neres alle spalle dell’unica punta Ramos.

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