Missione compiuta! Il Milan elimina il Tottenham e si qualifica ai quarti di finale della Champions League, tornando così tra le migliori otto d’Europa dopo undici anni di attesa. Anche il 6 marzo del 2012 il pass arrivò a Londra, ma rispetto a quella sfida con l’Arsenal (3-0 per i Gunners ma qualificazione grazie al 4-0 dell’andata) i meriti sono enormemente maggiori. I rossoneri hanno gestito alla grande i tentativi di rimonta degli Spurs, anzi sono andati molto più vicini a segnare che a subire il gol: l’approdo ai quarti, considerando anche la partita d’andata, è meritato e ora Pioli può godersi il resto del cammino senza ansie da risultato. Discorso opposto per Conte, che dopo questa eliminazione vede lo spettro del fallimento sulla stagione del suo Tottenham: la scelta di lasciare potrebbe essere stata presa a prescindere (motivi personali lo invogliano a tornare in Italia), ma la sensazione è che gli Spurs non faranno nulla di particolare per convincerlo a cambiare idea.
Tottenham – Milan 0-0, il Diavolo torna nel gotha europeo dopo undici anni di attesa
Qualificazione meritata, dicevamo, perché chi si aspettava un Milan arroccato in difesa, a proteggere l’1-0 dell’andata con tanti affanni, è rimasto decisamente deluso. I proclami di Pioli della vigilia (“non possiamo gestire il risultato”) sono stati rispettati, alla luce di una prestazione complessiva superiore a quella degli inglesi, con quel mix di compattezza, coraggio e lucidità che ha fatto la differenza. È finita 0-0 ma le occasioni migliori sono state del Diavolo, tanto che il Tottenham si è reso davvero pericoloso solo in pieno recupero con un colpo di testa di Kane, sventato alla grande da Maignan: sul capovolgimento di fronte, però, Origi ha colpito un palo a Forster battuto, legittimando ulteriormente la qualificazione. Pioli torna “on fire” proprio nella notte più importante, azzeccando tutte le scelte di formazione (consueta linea a tre Kalulu–Thiaw–Tomori, Krunic in mezzo al campo e Diaz ad accompagnare la coppia offensiva Giroud-Leao) e, cosa tutt’altro che scontata, mostrando una mentalità coraggiosa che in Europa paga sempre. Conte invece non è riuscito ad aggredire il Milan come avrebbe voluto, finendo per farsi incartare sia dal punto di vista tattico che tecnico. I rossoneri possono così far festa e pensare a un quarto di finale che porterà tantissimo, sotto l’aspetto sportivo ma anche economico: tra premio Uefa e prossimo incasso a San Siro, infatti, entreranno nelle casse di via Aldo Rossi almeno 20 milioni.
Pioli esulta: “Sognare è bello, ma ai quarti vorrei evitare le italiane”
“Ce l’abbiamo fatta, siamo stati bravi – ha esultato Pioli -. Avevo chiesto personalità, potevamo palleggiare di più ed evitare di scavalcare, ma non abbiamo mai mollato e meritato la qualificazione, anche considerando l’andata. Il Milan deve fare un passo alla volta, prima era importante passare il girone, poi gli ottavi e ora aspetteremo il sorteggio, anche se mi auguro di non incontrare le squadre italiane. Da qui dobbiamo portarci l’entusiasmo per ricominciare. Mi piace pensare che di impossibile nello sport non c’è nulla. Poi chiaro, rimarranno solo le più forti d’Europa e le difficoltà aumenteranno, ma sono sicuro che tutte le esperienze fatte in Europa, soprattutto quelle negative, ci hanno aiutato a salire di livello. Adesso dobbiamo approfittare di queste esperienze positive per crescere in autostima e giocarci i quarti con convinzione e con fiducia”.
Conte amaro: “Tanto da migliorare. Il mio futuro? Vediamo a fine stagione…”
Conferenza stampa di tenore opposto per Conte, ancora una volta alle prese con un’eliminazione prematura dall’Europa che farà molto discutere. “Il mio rapporto con la Champions? Non parliamo dell’allenatore, parliamo sempre delle squadre – ha glissato il tecnico -. Quando si vince vincono le squadre e lo stesso vale quando si perde, mi fa sorridere questa considerazione… Questo è un gruppo che deve lavorare tanto per diventare competitivo a livelli importanti come richiesto per chi gioca in Premier League, c’è un bel po’ di strada da fare. Io sono qui da 14 mesi, non dimentichiamoci che l’anno scorso siamo usciti ai gironi in Conference League, mentre quest’anno abbiamo fatto un step in avanti, vincendo quello di Champions. Poi agli ottavi abbiamo incontrato la squadra campione d’Italia, mentre noi non vinciamo nulla da tantissimo tempo. Il mio futuro? A fine stagione si faranno le valutazioni in maniera serena, vediamo come finisce, magari mi esonerano anche prima se avevano altre aspettative…”.
Oggi tocca a Europa e Conference League: Juventus-Friburgo, Roma-Real Sociedad e Fiorentina-Sivasspor
Ma la settimana europea delle italiane non finisce qui. Oggi, infatti, tocca a Europa e Conference League, con Juventus, Roma e Fiorentina in campo contro Friburgo, Real Sociedad e Sivasspor (la Lazio ha già giocato, è perso, contro gli olandesi dell’Az Alkmaar). Sulla carta l’impegno più ostico è quello dei giallorossi, che dovranno vedersela contro la quarta della Liga spagnola, anche se reduce da due pareggi e una sconfitta nelle ultime tre partite. Non semplice pure l’impegno della Juve, visto che il Friburgo è quinto in Bundesliga (a pari merito con il Lipsia quarto) e sa gestire bene le gare a livello difensivo, come dimostrano i recenti pareggi con Borussia Moenchengladbach e Bayer Leverkusen, mentre la Fiorentina non dovrebbe (condizionale d’obbligo) avere grossi problemi con il Sivasspor, 14esimo in Turchia e privo di individualità degne di nota. La serata non è da dentro o fuori, visto che siamo solo all’andata, ma la speranza è che le nostre possano fare bene e proseguire la corsa, andando a completare la festa del Milan.