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Champions: il Liverpool affonda il Milan, la Juve stende il PSV Eindhoven e stasera l’Inter all’esame del City

Il Milan piange e la Juve festeggia dopo la prima giornata della nuova Champions. Tutti gli occhi su Manchester dove stasera lo squadrone di Guardiola aspetta l’Inter. Il Bologna debutta contro lo Shakhtar

Champions: il Liverpool affonda il Milan, la Juve stende il PSV Eindhoven e stasera l’Inter all’esame del City

C’è chi ride e chi piange. La prima giornata della nuova Champions League fa felice la Juventus, vittoriosa per 3-1 sui campioni d’Olanda del Psv Eindhoven, ma finisce per acuire la crisi del Milan, sconfitto dal Liverpool con lo stesso punteggio (a parti invertite, s’intende) e contestato duramente dai propri tifosi. Il clima dalle parti di Milanello torna incandescente e poco importa che l’Inter, prossima avversaria nel derby di domenica, debba ancora vedersela contro il Manchester City nel big match odierno (ore 21): il malcontento sopito dalla vittoria sul Venezia è riesploso e lo spauracchio nerazzurro, se possibile, crea ancora più preoccupazioni del dovuto. A completare il quadro, in attesa di Atalanta-Arsenal di domani, sarà il Bologna di Italiano, atteso dalla sfida casalinga contro lo Shakhtar Donetsk (18:45).

Milan – Liverpool 1-3: i Reds umiliano il Diavolo, San Siro contesta

Serata amarissima per i rossoneri, di nuovo nella polvere dopo il successo (a questo punto illusorio) contro il Venezia. La sconfitta col Liverpool fa male, non tanto per il risultato in sé (perdere con i Reds, in fondo, ci può anche stare), quanto per le modalità con cui è arrivata. Il Milan, tolti i primi 10’, non è mai riuscito a trasmettere solidità, finendo per farsi schiacciare dalla maggior qualità degli inglesi, oltre che da un’organizzazione di gioco nettamente superiore. Ė questo ciò che più preoccupa il mondo rossonero, perché un conto è perdere una partita giocandosela alla pari (come annunciato alla vigilia da allenatore e leader tecnico), un altro è subire l’avversario per un’ora e mezza abbondante, condita da occasioni da gol che avrebbero piegato qualsiasi big d’Europa. Il Diavolo, passato in vantaggio dopo appena 2’ con Pulisic, s’è fatto prima raggiungere da un colpo di testa di Konaté (23’), poi superare da un’altra zuccata di Van Dijk, bravissimo a concretizzare un angolo di Tsimikas, ma soprattutto la dormita della difesa (41’). Nella ripresa, tolti qualche minuto d’assestamento, il copione non è cambiato, con il Milan a manovrare in modo sterile e il Liverpool a colpire in contropiede con Szoboszlai (22’), il tutto condito dalla rabbia di San Siro, esplosa nel finale e ancora in stand by in vista del derby, forse decisivo per le sorti di Fonseca.

Fonseca: “il sistema di gioco non c’entra, non siamo forti individualmente”

“Abbiamo giocato contro una grande squadra iniziando bene in entrambe le fasi, ma dopo loro hanno avuto opportunità in ripartenza e abbiamo preso due gol su palla inattiva – l’analisi cupa di Fonseca -, Questo ha cambiato il nostro equilibrio mentale e ci ha impedito di sviluppare quello che avevamo preparato. I dettagli ci hanno punito, ma onestamente il Liverpool è più squadra di noi e dobbiamo avere più continuità perché dopo aver preso il secondo gol abbiamo smesso di giocare. Abbiamo preso due gol identici da calcio da fermo – ha proseguito Fonseca – avevamo previsto una marcatura individuale su chi ha segnato ma evidentemente non è servito. Abbiamo giocato di più sulla destra perché avevamo deciso di lavorare su quel lato per poi cambiare gioco su Leao, isolato nell’uno contro uno, ma ci è riuscito solo due volte. Penso che noi possiamo giocare con diversi sistemi di gioco ma siamo troppo permeabili individualmente. Negli uno contro uno in fase difensiva, anche cambiando struttura, non cambierebbe niente se non siamo forti individualmente”.

Juventus – PSV Eindhoven 3-1: Yildiz, McKennie e Nico Gonzalez firmano la festa bianconera

Umore opposto invece in casa bianconera, dove la Juventus di Thiago Motta ha avuto ragione degli olandesi del Psv Eindhoven. Risultato pieno, rotondo, in barba a tensioni e nervosismi della vigilia, piuttosto protagonisti nella vigilia del match. Molti attendevano il tecnico juventino al varco, quasi per punirlo dopo i due pareggi consecutivi contro Roma ed Empoli, ma lui ha risposto presente, aiutato da alcuni degli uomini più criticati. Non è il caso di Vlahovic, nuovamente a secco come in quasi tutte le partite giocate (gol solo a Verona, a fronte dei “silenzi” con Como, Roma, Empoli e PSV), bensì di Yildiz, autore della meravigliosa rete che ha rotto l’equilibrio al minuto 21, McKennie (zampata opportunista al 27’) e Nico Gonzalez, “in buca” dopo un inevitabile tu per tu col portiere. Gli olandesi hanno offerto scena muta, tanto che il punto del definitivo 3-1 è arrivato solo a pochi secondi dalla fine con Saibari, bravo e freddo nel concretizzare una delle poche occasioni bianconere. Poco importa, comunque, perché il risultato certifica il successo della Signora al ritorno in Champions, conditio sine qua non per mantenere alto l’umore, già in calo dopo i pareggi di campionato. Un ottimo viatico per la sfida al Napoli di Conte, anche se Thiago Motta non è tipo da accontentarsi: sabato servirà molto di più, pena rischiare una brutta figura proprio contro gli odiati rivali, capitanati addirittura dall’ex condottiero juventino.

Thiago Motta: “Contento per il risultato, ma bisogna alzare il livello”

“Sono contento, è un buon risultato per iniziare la competizione, ma abbiamo anche subito il gioco del PSV e possiamo fare meglio la fase di possesso – l’analisi di Thiago Motta -. Abbiamo fatto bene a tratti, ma dobbiamo alzare il livello ed essere bravi a giocare bene per tutta la gara. È importante che la squadra abbia vinto e iniziato la Champions con un successo, ora però dobbiamo recuperare, pensare già alla prossima gara e a dare continuità. Vlahovic non segna? Non ha fatto gol, è vero, e poteva fare meglio. Succede di non segnare, ma si possono fare bene anche altre cose in campo, i gol poi arriveranno. Sono contento del suo lavoro, ma deve gestire il suo lato emotivo. La gestione di Dusan non è difficile, da quando abbiamo iniziato si presenta sempre nelle condizioni ideale per allenarsi e giocare. Gli attaccanti devono avere questa voglia e ambizione di segnare, ma fanno anche altro in campo: possono creare gli spazi per i compagni, l’importante è che lui partecipi e dia il massimo come sta facendo”.

Manchester City – Inter (ore 21, Prime Video)

I riflettori si spostano ora sull’Etihad Stadium di Manchester, dove l’Inter di Inzaghi farà visita al City di Guardiola. Notte di gala e non solo perché remake della finale del 2023: i nerazzurri, freschi di scudetto dei record, se la vedranno con quella che è ritenuta da tutti la grande favorita per la vittoria del trofeo, ovviamente con il solito Real Madrid. Per Inzaghi si tratta di un esame importante, ben oltre i 3 punti di una coppa lunga e appena agli inizi, visto che in palio c’è soprattutto la credibilità internazionale della sua creatura. Molti, Guardiola compreso, pensano che l’Inter possa addirittura insidiare le prime della classe, peraltro senza pagare dazio in campionato: la sfida odierna, in questo senso, può dare delle risposte, anche se non arriva certo nel momento migliore. I nerazzurri sono ancora in rodaggio e il pareggio di Monza, oltre al risultato in sé, ha mostrato qualche lacuna sia dal punto di vista fisico (Lautaro su tutti) che mentale, a prescindere dalla reazione che ha quantomeno evitato la sconfitta. Inzaghi però non rinuncerà al turnover, consapevole che certe sfide necessitano l’undici migliore anzitutto a livello fisico: i big “appannati” come Lautaro, dunque, sembrano destinati a partire dalla panchina, nella speranza di ritrovare smalto in vista di domenica contro il Milan. Di fronte ci sarà il solito super City, partito fortissimo in Premier (quattro vittorie su quattro, a cui bisogna aggiungere anche la Supercoppa contro lo United) e trascinato da un Haaland in forma smagliante, come dimostrano i 9 gol segnati (!) in appena quattro giornate. L’ostacolo è altissimo, eppure l’Inter ha già dimostrato di poterlo affrontare in quel di Istanbul: Inzaghi avrà preso nota, nella speranza che il risultato, questa volta, possa sorridergli.

Inzaghi: “Nessuna rivincita, ma servirà una partita gigantesca”

“Non c’è bisogno che presenti io il Manchester City, non perde in casa dal 2018 – ha glissato Inzaghi in conferenza stampa -. Sappiamo cosa dobbiamo fare, ovvero una partita gigantesca con corsa, aggressività e determinazione: serviranno tante componenti per fare un’ottima gara. ” Monza siamo stati sotto ritmo, con l’Atalanta invece è stata un’altra partita. Sappiamo bene che qui dovremo avere un altro ritmo e un’altra intensità, in Europa il livello si alza ancora di più. In generale comunque sono molto soddisfatto dei ragazzi, partiamo per vincere sempre, poi sappiamo che ci sono budget e altre cose, ma gli alibi non mi piacciono. Sarà un piacere rivedere Pep, l’ho incontrato tre volte e due sono stato molto bene, a Istanbul un po’ meno… Penso sia il miglior allenatore in circolazione, è un’ispirazione per me. Lautaro? Assolutamente non è un caso, è il nostro capitano e ci farà tantissimi gol. Bisogna valutare e capire, è arrivato quasi un mese dopo i compagni, ha lavorato e ha avuto un problema. Si è fermato, poi è andato in nazionale e ha fatto due gare da titolare. Ha viaggiato tanto, con le partite e con gli allenamenti troverà la forma migliore, nonché i gol che ha sempre fatto. Lautaro sarà sempre una soluzione e mai un problema per me”.

Guardiola: “Inter più forte di Istanbul, può vincere la Champions”

“L’altro giorno ho rivisto la finale di Istanbul per la prima volta, è stata molto combattuta – le parole di Guardiola -. Ricordo che è stato un match tirato con loro che hanno avuto due occasioni chiarissime, noi solo una con Foden dopo il gol di Rodri: potevamo vincere noi come loro. Questa non sarà una finale, ma adesso l’Inter è ancora più forte, in Italia nella scorsa stagione è stata davvero eccezionale. Loro sono un club storico con una mentalità incredibile, sono abituati a vincere, ma sono anche capaci di soffrire unendo forza fisica a ottime qualità individuali nella manovra dal basso. Quella nerazzurra è una squadra completa che può vincere il campionato italiano e ha mantenuto la struttura della finale di Champions, dunque può competere per vincerla”.

Manchester City – Inter, le probabili formazioni

Manchester City (4-2-3-1): Ederson; Walker, Akanji, Ruben Dias, Gvardiol; Rodri, Gundogan; Bernardo Silva, De Bruyne, Grealish; Haaland

In panchina: Ortega, Carson, Lewis, Stones, Kovacic, Foden, Wilson Esbrand, Nunes, Mcatee

Allenatore: Guardiola

Indisponibili: Aké

Squalificati: nessuno

Inter (3-5-2): Sommer; Bisseck, Acerbi, Bastoni; Darmian, Barella, Calhanoglu, Zielinski, Carlos Augusto; Thuram, Taremi

In panchina: Martinez, Di Gennaro, Pavard, De Vrij, Dumfries, Mkhitaryan, Asllani, Frattesi, Lautaro

Allenatore: Inzaghi

Indisponibili: Buchanan, Dimarco, Arnautovic

Squalificati: nessuno

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