La notte della svolta. Se in senso positivo oppure no lo si capirà solo al termine della partita col PSG, ma di certo il Milan si gioca tanto del suo percorso in Champions, dunque di buona parte della stagione. Nell’occhio del ciclone c’è soprattutto Stefano Pioli, contestato dai tifosi ma difeso dalla società, almeno fino a oggi: il risultato di San Siro, molto probabilmente, non deciderà nulla sul suo futuro immediato, ma avrà effetti su quello a medio-lungo termine. Serata importante anche per la Lazio, attesa dall’impegno casalingo contro il Feyenoord: un successo la riporterebbe sulla retta via della qualificazione, qualsiasi altro risultato complicherebbe parecchio il percorso, il tutto a pochi giorni da un derby bollente come non mai.
Milan – PSG (ore 21, Canale 5, Sky, Now Tv e Infinity+)
Serata da brividi a San Siro, con il Milan spalle al muro e costretto a ritrovarsi per non finire al tappeto. La sfida contro il PSG di Mbappé è di quelle toste, forse addirittura proibitive considerando il divario dell’andata, ma è chiaro che il Diavolo ha quantomeno il dovere di provarci, pena lasciare il palcoscenico europeo senza nemmeno lottare. In realtà una sconfitta non sancirebbe l’eliminazione dalla Champions, ma le speranze resterebbero legate solo ed esclusivamente a una combinazione di risultati altrui, trasformando gli ottavi in qualcosa di molto simile a un miraggio.
Serve un Milan molto diverso da quello visto sabato con l’Udinese, sia negli uomini (e qui, come vedremo tra poco, viene in aiuto l’infermeria) che nell’atteggiamento, vero tallone d’Achille della squadra, come confermato da capitan Calabria proprio dopo la sconfitta dell’andata. I riflettori saranno puntati soprattutto su Pioli e Leao, i due “imputati” principali del processo che sta colpendo i rossoneri. Il tecnico dovrà dimostrare di aver capito la lezione di Parigi, quando decise di affrontare Mbappé e compagni con una tattica molto spregiudicata, finendo per restarne travolto, il portoghese invece sarà chiamato a fare la differenza in campo, cosa che non gli riesce dal 23 settembre scorso, giorno del suo ultimo gol contro il Verona: da allora otto partite e nessuna rete segnata, il tutto condito da prestazioni al di sotto della media.
A osservare il match con occhio particolarmente interessato, oltre al patron Cardinale, sarà Zlatan Ibrahimovic, il cui ingresso in società sembra sempre più imminente: l’incontro di ieri con il numero uno di RedBird conferma lo stato avanzato della trattativa, anche se le parti, visto il momento delicatissimo, mantengono assoluto riserbo.
Pioli non si nasconde: “Abbiamo deluso tutti, questa deve essere la gara della svolta”
“Contro l’Udinese abbiamo deluso tutti, prima di tutto noi stessi – ha confermato Pioli senza mezzi termini -. Dobbiamo fare tutto il contrario di quanto fatto nelle ultime partite, ma bisogna farlo sul campo: la squadra è attenta, volenterosa e con qualità. Può essere la partita della svolta, il mio Milanha voglia di riscatto e qualità per fare una grande gara, ma servirà attenzione per tutti i novanta minuti. Dovremo essere bravi a sfruttare le nostre occasioni, il PSG è una squadra che può colpirti in ogni momento, ma che può anche concederti qualcosa. Se ho parlato con qualcuno della società? In questi momenti non sono le parole a fare la differenza, bensì i comportamenti. Il club mi sta mettendo tutto a disposizione per lavorare al meglio, i risultati negativi sono una mia responsabilità”.
Milan – PSG, le formazioni: Pioli ritrova Pulisic, Theo Hernandez e Chukwueze
Le buone notizie per Pioli arrivano dall’infermeria, che gli restituisce Pulisic, Theo Hernandez e Chukwueze. Se a questo aggiungiamo che Loftus-Cheek, già “tagliandato” contro l’Udinese, è pronto a partire titolare, viene fuori un quadro decisamente meno fosco, anche se il Psg resta un avversario complicato a prescindere. Il tecnico rossonero potrà così tornare al 4-3-3 con Maignan in porta, Calabria, Thiaw, Tomori e Theo Hernandez in difesa, Loftus-Cheek, Reijnders e Musah (ballottaggio con Krunic) a centrocampo, Pulisic, Giroud e Leao in attacco. Stesso sistema di gioco anche per Luis Enrique, che risponderà con Donnarumma tra i pali (si prevede una dura contestazione da parte di San Siro), Hakimi, Marquinhos, Skriniar e Lucas Hernandez nel reparto arretrato, Zaire-Emery, Ugarte e Vitinha in mediana, Dembelé, Kolo Muani e Mbappé nel tridente offensivo.
Lazio – Feyenoord (ore 21, Sky, Now e Infinity +)
L’altra sfida che ci riguarda da vicino è quella della Lazio, impegnata all’Olimpico contro i campioni d’Olanda del Feyenoord. Non siamo ai livelli di Milano, ma la posta in palio è molto alta anche qui: se i biancocelesti non vincono, infatti, rischiano di allontanarsi troppo sia dagli olandesi che dall’Atletico Madrid, complicandosi maledettamente la vita in chiave qualificazione. Sarri sperava di aver ritrovato la sua squadra, invece il Bologna ha ribadito la differenza di rendimento rispetto all’anno scorso, quando la costanza era stata la chiave per arrivare al secondo posto. Il Feyenoord poi ha già fatto male all’andata, dimostrandosi avversario di livello, inoltre questa è la settimana che porta al derby e arrivarci con un passo falso non farebbe che aumentare una pressione già alta di suo.
Serve una Lazio sciolta e gagliarda, nella speranza che l’Olimpico faccia la sua parte: gli spettatori previsti, al momento in cui scriviamo, sono solamente 30 mila, a conferma che il popolo biancoceleste fatica a scaldarsi per questa squadra. A Sarri il compito di trovare la chiave per battere gli olandesi e risvegliare l’entusiasmo, pena segnare negativamente una stagione già complicata di suo.
Sarri: “Voglio chiudere la carriera qui! Giochiamo per vincere, voi guardate solo il risultato”
“Voglio chiudere la carriera alla Lazio – ha confermato il tecnico biancoceleste -. Mi stanno dicendo che ci sono voci sul fatto che io voglia andare via, ma se questecontano più delle mie parole mi girano un pochino visto che ho sempre detto il contrario. Gli olandesi? Noi cerchiamo sempre la vittoria, vogliamo fare sempre la partita, ma voi vedete solo il risultato. A Bologna per 75 minuti abbiamo fatto una grande gara, senza riuscire a concretizzare la mole di lavoro. I nostri attaccanti l’anno scorso a questo punto della stagione erano in totale a 16 gol, quest’anno 5-6: non capisco perché stia accadendo, giochiamo allo stesso modo. Mi aspetto che l’Olimpico sia un inferno, chi non va in Champions la prossima stagione è nei guai”.
Lazio – Feyenoord, le formazioni: Sarri si affida a Immobile
L’importanza del match impone a Sarri di giocare con la miglior formazione possibile, nonostante il derby alle porte. Rispetto a Bologna ci sarà qualche cambio, ma gli uomini chiave giocheranno dall’inizio in un 4-3-3 con Provedel in porta, Lazzari, Patric, Romagnoli e Hysaj in difesa, Kamada (ballottaggio con Rovella), Vecino e Luis Alberto a centrocampo, Felipe Anderson, Immobile e Zaccagni in attacco. Sistema di gioco speculare anche per Slot, che risponderà con Bijlow tra i pali, Nieuwkoop, Geertruida, Hancko e Hartman nel reparto arretrato, Wieffer, Stengs e Timber in mediana, Jahanbakhsh, Gimenez e Paixao nel tridente offensivo.