Nessuna impresa. Il Napoli si inchina nuovamente al Manchester City e vede complicarsi di molto il discorso qualificazione, ora legato a tutta una serie di risultati, suoi e degli altri. Già, perché il 2-4 del San Paolo e il contemporaneo 3-1 dello Shakhtar sul Feyenoord crea una classifica molto poco invitante: City primo e qualificato, ucraini secondi a 9 punti, azzurri terzi a quota 3.
Per continuare a sperare nella qualificazione bisogna necessariamente battere lo Shathtar nella prossima giornata, poi vincere a Rotterdam e sperare che gli inglesi, probabilmente già primi, facciano il proprio dovere contro gli ucraini.
Insomma, il pass per gli ottavi è ancora possibile ma non certo probabile: la colpa del Napoli però non sta tanto nelle due sconfitte con gli uomini di Guardiola, quanto nella prima di Donetsk, quando una brutta prestazione costò 3 punti pesantissimi.
“Abbiamo trovato una squadra forte e l’abbiamo messa in difficoltà – il commento di Sarri. – Purtroppo eravamo un po’ stanchi e abbiamo sofferto la loro fisicità, questo è un qualcosa su cui dobbiamo lavorare e migliorare”.
Non c’è molto da dire invece su quanto accaduto ieri sera: di fronte c’era una delle migliori squadre del mondo e gli azzurri, al di là del risultato finale, hanno tenuto il campo con onore. Anzi, a tratti (proprio come all’andata), avrebbero anche meritato qualcosa in più, il problema però è che contro una corazzata del genere devi essere pressoché perfetto, oppure sperare che i molti top player avversari incappino in una serata storta.
Non è successo, dunque ne è uscito un 2-4 finale che lascia amarezza ma anche la soddisfazione di aver messo alle corde, come nessuno in stagione, la super squadra di Guardiola. “Nei primi 20’ ci hanno massacrati, distrutti, poi però per fortuna i ragazzi hanno reagito – il commento estasiato di Pep. – Abbiamo conquistato una grandissima vittoria, il Napoli gioca benissimo, il suo calcio mi fa innamorare”.
I suoi uomini però hanno maggior qualità e attitudine alla competizione, ecco perché dopo aver sofferto l’inizio degli azzurri ed essere passati in svantaggio (21’ Insigne), sono riusciti prima a pareggiare (34’ Otamendi), poi a ribaltare il risultato (48’ Stones).
Non solo, una volta raggiunti dall’ennesimo moto d’orgoglio napoletano (62’ Jorginho su rigore), hanno colpito altre due volte, prima con Aguero (69’) e poi con Sterling (92’). Vittoria che ci sta insomma, proprio come gli applausi al Napoli. Nella speranza che questi si trasformino presto in punti qualificazione.