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Champions, Atalanta vicina al sogno. Milan, ultima chiamata

Atalanta su Twitter

È sempre più Atalanta-Champions. Con la vittoria di ieri sulla Lazio i bergamaschi diventano i favoriti d’obbligo per il quarto posto, tanto più che la Roma non è andata oltre uno scialbo 1-1 sul campo del Genoa. Ora la palla passa al Milan, impegnato nel posticipo odierno contro il Bologna (ore 20.30), ma comunque vada a San Siro saranno i nerazzurri a mantenere l’ultimo posto utile per la zona Champions, almeno fino alla prossima settimana. Del resto la squadra di Gasperini è quella che gioca meglio di tutti, Juventus scudettata compresa, e da qualche tempo ha imparato a vincere anche le partite che contano.

E così, dopo l’1-2 di Napoli, ecco l’1-3 di ieri in casa Lazio (22’ Zapata, 58’ Castagne, 76’ autogol Wallace a ribaltare l’iniziale vantaggio di Parolo) a sentenziare un sogno Champions sempre più vicino alla realtà: ora l’Inter terza dista solo 1 punto, mentre Roma e Milan sono rispettivamente a meno 3 a meno 6.

Con queste premesse per i rossoneri non ci sono molte alternative alla vittoria: o battono il Bologna o le speranze Champions possono considerarsi concluse. A San Siro la squadra di Gattuso dovrà cercare di vincere a tutti i costi, quantomeno per restare in scia a quel quarto posto allontanatosi di ben 6 punti in una settimana piuttosto burrascosa. Dalle polemiche post Torino fino al ritiro punitivo deciso dopo il ritardo di Bakayoko, passando per le solite voci di mercato, non si può certo dire che il Milan abbia preparato serenamente il match ma questa, visti gli ultimi due mesi, potrebbe anche rivelarsi una buona notizia.

“Di solito sono contro i ritiri ma in un gruppo ci sono delle regole da rispettare, e poi non c’eravamo con la testa – ha spiegato Gattuso senza giri di parole – Ora invece ho visto una squadra incazzosa, spero riesca a dimostrarlo sul campo. Noi dobbiamo essere ambiziosi anche se stiamo vivendo un periodo negativo, chi gioca nel Milan deve puntare sempre in alto. E le parole di Mihajlovic (“ci salveremo lunedì a San Siro” ndr) devono stimolarci a fare ancora di più”.

La mossa per tornare a vincere, e dunque a sperare nella Champions, sarà il passaggio a un 4-3-1-2 a trazione anteriore, anche perché in difesa, tra infortuni (Calabria, Conti e Caldara) e squalifiche (Romagnoli) le scelte sono del tutto obbligate. Gattuso si affiderà a Donnarumma in porta, Abate, Musacchio, Zapata e Rodriguez in difesa, Kessié, Biglia e Calhanoglu a centrocampo, Paquetà alle spalle della coppia offensiva composta da Cutrone e Piatek. Mihajlovic, reduce da 3 vittorie nelle ultime 4 partite, cercherà i 3 punti che lo avvicinerebbero alla salvezza con un 4-3-3 che vedrà Skorupski tra i pali, Calabresi, Danilo, Lyanco e Dijks nel reparto arretrato, Svanberg, Pulgar e Dzemaili in mediana, Orsolini, Palacio e Sansone in attacco.

In caso di successo i rossoneri aggancerebbero la Roma e, in virtù degli scontri diretti a favore, la sorpasserebbero in classifica. Colpa dello sciagurato pareggio di Genova, non perché i rossoblu di Prandelli non lo abbiano meritato ma per come è arrivato. Al 91’ infatti i giallorossi erano in vantaggio e stavano già pregustando 3 punti pesantissimi, che li avrebbero proiettati in scia all’Atalanta, oltre che a distanza di sicurezza dal Milan. Ma la squadra di Ranieri, invece di gestire il gol di El Shaarawy (82’), ha incassato il pari di Romero e, nel proseguo del recupero, rischiato addirittura di perdere la partita: decisivo Mirante nel parare il rigore (calciato malissimo peraltro) di Sanabria al 96’.

“Ci siamo fatti sorprendere su un calcio d’angolo, ci dispiace perché altrimenti avremmo portato a casa la vittoria, anche se poi dobbiamo ringraziare il nostro portiere – il commento amaro di Ranieri – È un vero peccato, questi 3 punti ci servivano ma non dobbiamo mollare, sarà una corsa fino all’ultima giornata e chi avrà fatto meglio andrà in Champions”.

Discorsi che non riguardano il Napoli, già sicuro da tempo del suo secondo posto, lontano anni luce dalla Juve prima ma anche da tutte le altre inseguitrici. Uno scenario che ha azzerato le motivazioni, facendo sì che la squadra si trascinasse stancamente per tutto il girone di ritorno, quasi non vedesse l’ora di andare in vacanza e pensare alla prossima stagione. In questo senso la partita col Cagliari è stata la fotografia ideale, con gli azzurri protagonisti di una gara scialba, almeno fino allo schiaffo ricevuto.

Già, perché il gol di Pavoletti (63’), oltre a sancire il momentaneo vantaggio rossoblu, ha avuto il merito di svegliare la squadra di Ancelotti, a quel punto decisa quantomeno a evitare l’ennesima figuraccia di questo brutto periodo. Il pareggio di Mertens (85’) sembrava mettere d’accordo tutti, poi però ci hanno pensato l’arbitro Chiffi e il Var Mariani ad accendere il finale, assegnando un rigore al Napoli per un braccio di Cacciatore su cross di Ghoulam. Le immagini confermano il tocco ma lasciano molti dubbi sulla posizione dello stesso: era in area oppure no? Chiffi però ha indicato il dischetto e Insigne ha potuto così dare un senso alla sua serata battendo Cragno (98’) per il 2-1 azzurro, prima che in campo si scatenasse la bagarre con espulsioni di Ionita e Maran annesse.

“Così il VAR è una barzelletta, è un rigore assurdo, come si fa a capire che il braccio sia dentro o fuori l’area di rigore? – ha tuonato il ds sardo Carli – Contro il Napoli non lo avrebbero mai dato!”.

“È un episodio difficile da valutare – ha ribattuto Ancelotti. – L’abbiamo rivisto mille volte, il dubbio c’è ma non credo che sia stato dato il calcio di rigore per fare un favore al Napoli. Ad ogni modo sono contento per la vittoria, è il momento di pensare alla prossima stagione. Mi piace molto questa squadra, così come l’ambiente, mi piacciono anche le difficoltà trovate in questa stagione. Sono state chiare e proveremo a limarle per ridurre il gap con la Juve”. i

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