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Champions amara per Milan e Lazio: i rossoneri sovrastati dal Psg (3 a 0) e i laziali sconfitti in Olanda (3 a 1)

FIRSTonline

Serata da dimenticare. Per il Milan, malamente sconfitto dal Psg, e per la Lazio, uscita con le ossa rotte dallo scontro con il Feyenoord. A migliorare le cose, almeno in parte, i risultati delle altre partite, con il Newcastle sconfitto dal Borussia Dortmund e l’Atletico Madrid fermato sul pari dal Celtic: Pioli e Sarri restano così in piena corsa per la qualificazione agli ottavi, anche se il ritorno andrà affrontato a velocità decisamente maggiore.

Paris SG – Milan 3-0, un Diavolo svagato e sprecone cade sotto i colpi di Mbappé, Kolo Muani e Lee

Il discorso vale soprattutto per il Diavolo, autore di un girone d’andata gravemente insufficiente. I due punti raccolti, con ultimo posto annesso, sarebbero già sufficienti per spiegare la situazione, ma a rendere il tutto ancor più frustrante c’è la casella dei gol segnati, ancora ferma a zero. Ruolino imbarazzante, eppure difficile da spiegare: nelle tre partite giocate sin qui, infatti, le occasioni sono state tante, perfino ieri nella tana del più quotato Psg. La sensazione che si è avuta è stata di un Milan impreparato a questi livelli, non tanto dal punto di vista tattico (anche se le ripartenze concesse a Mbappé e compagni sono state troppe), quanto da quelli tecnici e mentali. Troppi errori nei momenti topici, a cominciare da Reijnders che non commette fallo su Zaire-Emery e innesca il gol di Mbappé (32’), passando per Pulisic che spreca una clamorosa occasione a tu per tu con Donnarumma (sul risultato di 1-0), fino alla rete del 2-0 di Kolo Muani, nata da un’incredibile disattenzione su corner (53’). La partita è finita lì, tanto che il 3-0 di Kang-In Lee è servito più per incrementare la vendita di magliette in Corea del Sud (non è scherzo: la sua è più ricercata di quella di Mbappé) che per spegnere le velleità del Milan. Gli errori, dunque, pesano parecchio sul punteggio, ma non bastano a spiegarlo del tutto: i giocatori chiave come Leao e Theo Hernandez hanno steccato, così come Pulisic e la linea difensiva. Difficile fare meglio con queste premesse, ecco perché Pioli dovrà lavorare molto se vuole riaprire il discorso qualificazione: il 7 novembre, nella gara di ritorno, servirà un Diavolo decisamente più in palla. 

Pioli amaro: “Sono preoccupato, dobbiamo alzare il nostro livello”

“Un risultato pesante, ma la squadra ha fatto quello che doveva fare – ha sospirato il tecnico rossonero -. Dal punto di vista tecnico dovevamo fare meglio, il Psg poi ha sfruttato bene le occasioni che ha avuto. Per un’ora abbiamo fatto una buona prestazione anche giocando meglio di loro, poi però abbiamo subito il secondo gol e abbiamo mollato. Potevamo riaprirla, ma dispiace perché era una partita importante che abbiamo interpretato bene. Sull’atteggiamento della squadra non posso rimproverare niente, ma il Psg ha avuto più qualità di noi e ha deciso il risultato. È normale essere preoccupati dopo due sconfitte di fila, ma dobbiamo fare crescere il nostro livello perché il girone non è ancora finito”.

Feyenoord – Lazio 3-1, Gimenez e Zerrouki castigano i biancocelesti timidi e impauriti

Serataccia anche per la Lazio, che conferma la sua allergia alle trasferte in Olanda. Dopo le due batoste della scorsa stagione in Europa (sempre Feyenoord) e Conference League (Az Alkmaar), ne è arrivata un’altra nella ben più prestigiosa Champions, questa volta con la miglior formazione possibile. E così un girone che sembrava in discesa si complica maledettamente, perché se è vero che una vittoria nella gara di ritorno riporterebbe i biancocelesti in zona ottavi, lo è anche che poi ci sarà la trasferta di Madrid, peraltro contro un Atletico ancora a caccia di punti. E dire che le premesse per fare bene a Rotterdam c’erano tutte, visto che i biancocelesti venivano da tre vittorie consecutive, nelle quali avevano ritrovato gioco e fiducia. Esattamente ciò che è mancato ieri, dove la squadra di Sarri s’è fatta letteralmente schiacciare dalla morsa del De Kuip, motore di un Feyenoord cattivo al punto giusto e determinato a prendersi i 3 punti. Ne è uscito un primo tempo a senso unico, con la Lazio costretta a difendersi come un pugile in difficoltà, fino agli inevitabili colpi da ko di Gimenez (31’) e Zerrouki (45+2’), che hanno indirizzato la partita in modo quasi definitivo. Nella ripresa i biancocelesti hanno provato a giocare con più coraggio, ma ormai la frittata era fatta: il resto lo hanno combinato Castellanos (brutto errore a porta sguarnita) e il solito Gimenez, autore della doppietta personale che ha chiuso ogni discorso. Il rigore di Pedro è servito solo per i tabellini, non certo per edulcorare una sconfitta molto amara, che potrebbe avere conseguenze sul proseguo della competizione. 

Sarri deluso: “Mi aspettavo più personalità, ora siamo con l’acqua alla gola”

“Abbiamo fatto un primo tempo timoroso, eravamo impauriti dalla loro aggressività e dalla loro pressione – l’analisi di Sarri -. Siamo stati troppo remissivi anche se sapevamo ciò che ci aspettava, mi aspettavo molta più personalità. Ora abbiamo due partite in casa e dobbiamo sfruttarle al meglio, in un girone di sei gare perderne una può essere problematico, inoltre se l’atteggiamento è questo non ce la facciamo. In una competizione come la Champions noi siamo con l’acqua alla gola, camminiamo in punta di piedi, o diamo il 101% o non riusciamo a starci”.

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