Due sconfitte che complicano la vita. All’Inter, costretta ora a giocarsi la qualificazione nelle gare di gennaio con Sparta Praga e Monaco, ma soprattutto all’Atalanta, le cui chance di ottavi si riducono drasticamente e passano dal colpaccio in casa del Barcellona.
Oggi toccherà a Juventus, Milan e Bologna, impegnate contro Manchester City, Stella Rossa e Benfica (a Lisbona, tutte alle ore 21): Thiago Motta riceve Guardiola per tentare l’ultimo assalto alla qualificazione diretta, Fonseca tenta addirittura l’aggancio alle prime otto, Italiano va a caccia di un’impresa che terrebbe in vita, almeno matematicamente, il sogno playoff.
Bayer Leverkusen – Inter 1-0: Mukiele al 90’ punisce i nerazzurri brutti e passivi
Partiamo dalla sconfitta dell’Inter, punita dal Bayer Leverkusen in pieno recupero. Il gol di Mukiele è arrivato al tramonto di un match che sembrava ormai destinato al pareggio, condannando Inzaghi al primo Ko europeo della stagione, proprio quando pregustava il sesto clean sheet consecutivo. Perdere al 90’ fa male, ma guai a parlare di sfortuna: i nerazzurri hanno subìto i tedeschi per tutta la partita, tanto da non riuscire a creare nemmeno un’occasione. I numeri raccontano di una superiorità schiacciante sotto tutti i punti di vista, con il Bayer superiore negli expected goal (1.32 a 0.26), nel possesso palla (61% a 39), nei tiri totali (17 a 6) e in quelli in porta (5 a 0). Difficile recriminare dopo una partita così, anche se va detto che Sommer non ha dovuto compiere particolari interventi, anche grazie alle oggettive difficoltà a segnare del Leverkusen, spuntato dalle assenze di Boniface e Schick. Inzaghi ha provato a riproporre il canovaccio già visto con Arsenal e Lipsia, ma con una grande (e decisiva) differenza: in quelle occasioni, infatti, si era abbassato dopo essere passato in vantaggio, qui invece lo ha fatto sin dall’inizio, senza mai cercare di rendersi pericoloso in zona offensiva. Un simile atteggiamento, seppur parzialmente giustificato dalla classifica (inutile negare che un pari gli sarebbe andato benissimo), si scontra con le ambizioni della società, decisa a raggiungere la finale di Monaco. La sconfitta di ieri non pregiudica nulla, anzi l’Inter resta in piena corsa per la qualificazione diretta, ma la scelta di privilegiare la sfida con la Lazio di lunedì prossimo (certificata dalle scelte di formazione, con Barella, Mkhitaryan, Dimarco e Lautaro in panchina), semplicemente, non ha pagato, finendo per fare il gioco di Xabi Alonso, il grande vincitore della serata.
Inzaghi: “Ci è mancata qualità, ma il destino è ancora nelle nostre mani”
“Non è stata una delle nostre migliori partite, anche perché davanti abbiamo avuto un avversario di valore assoluto – ha ammesso Inzaghi -. Nel primo tempo, dopo la traversa di Tella, abbiamo controllato la partita, forse anche troppo: purtroppo ci è mancata la qualità negli ultimi 25 metri. Peccato per l’imbattibilità persa, ma questo non scalfisce il percorso fatto finora. Spiace per il gol preso al 90’, fortunatamente per gli ottavi resta tutto nelle nostre mani: anche dopo le gare di mercoledì dovremmo ancora essere nelle prime otto. Avanti sempre a testa alta, abbiamo fatto troppo poco pur senza rischiare quasi nulla, esclusa la traversa iniziale. Dovevamo mettere più qualità, ce l’abbiamo e in altri match si è vista”.
Atalanta – Real Madrid 2-3: la Dea esce a testa alta, ma si arrende ai top player blancos
L’altro Ko di serata fa più male, perché rischia di costare caro in chiave qualificazione. L’Atalanta, infatti, esce ridimensionata dallo scontro coi campioni in carica del Real Madrid, rimediando la quarta sconfitta in altrettanti confronti, la seconda stagionale dopo quella di agosto in Supercoppa Europea. Gli uomini di Gasperini restano così fermi a quota 11 punti, con una partita in più rispetto a tante altre squadre: il rischio di sprofondare in classifica è concreto, anche se la zona playoff non sembra essere a rischio. Le prossime due sfide con Sturm Graz e Barcellona determineranno il futuro della Dea, con la consapevolezza di dover fare almeno 3 punti per andare agli spareggi (con 6 si riaprirebbe pure il discorso ottavi, ma battere i catalani, per giunta a domicilio, è quantomeno complicato). Resta la soddisfazione per aver messo in grande difficoltà il Real Madrid, così come il rammarico per il blackout d’inizio secondo tempo, costato carissimo alla capolista del campionato. Anche l’inizio è stato difficile, con gli spagnoli subito in vantaggio con Mbappé, fenomenale nel battere Carnesecchi dopo aver scherzato De Roon (10’). Il francese sembrava in serata di grazia, ma al 36’ si è infortunato e ha dovuto lasciare il campo. Bel colpo per l’Atalanta, che ha subito approfittato dello sbandamento del Madrid, trovando il pareggio su rigore (fallo di Tchouameni su Kolasinac) con il solito De Ketelaere (45+2’). Bergamo ha creduto davvero nell’impresa, ma a inizio secondo tempo è rimasta gelata dai 3’ terribili del Real, prima passato in vantaggio con Vinicius (56’), poi sul 3-1 con Bellingham (59’). Uno-due devastante per tutti, non per gli uomini di Gasperini, tornati a giocare come se nulla fosse. Al 65’ Lookman ha rianimato il Gewiss Stadium con il solito tiro sul primo palo, dopodiché è stato assedio a Courtois, non culminato con il 3-3 solo per l’imprecisione degli avanti nerazzurri, Retegui su tutti (clamorosa l’occasione sprecata a porta vuota in pieno recupero).
Gasperini: “Sono soddisfatto, questa partita ci sarà di grande insegnamento”
“Tutte e due le squadre hanno voluto giocare, cercando di vincere con le loro forze – l’analisi di Gasperini -. Per noi c’è un po’ di delusione, ma possiamo imparare da queste partite: ci manca ancora qualcosina, ma è anche motivo per migliorarsi e lavorare. Usciamo sconfitti, anche se magari non nei numeri e questo ci aiuterà a fare un piccolo passo in avanti. Rispetto alla Supercoppa noi siamo stati meglio e, raggiunto il pari, sentivamo la possibilità di vincere. Nel primo tempo, pur facendo molto bene, potevamo essere un po’ più concreti. Abbiamo tenuto bene il gioco, ma potevamo essere più pericolosi perché le occasioni ci sono state. Partita che sarà di grande insegnamento, dispiace per la sconfitta, ma sapremo rialzarci. Ci siamo avvicinati a un grande club, prima era difficile far risultato, ora incominciamo a vedere la possibilità di farlo”.
Ancelotti: “Vittoria che va oltre i 3 punti, anche se gli ottavi restano complicati”
“Questo successo ci permette di guardare avanti con maggiore positività – ha esultato Ancelotti -. Arrivare tra le prime otto resta ancora complicato, ma la squadra ha avuto il coraggio di andare sempre in avanti e siamo molto contenti: questa vittoria va oltre i tre punti. Abbiamo offerto la nostra versione migliore sapendo lottare e soffrire – ha aggiunto Ancelotti -. Siamo stati bravi a muoverci con gli attaccanti, giocando con intelligenza anche sulle palle lunghe. Purtroppo le assenze sono tante, questo non ci permette di rendere al meglio, anche se l’infortunio di Mbappé non sembra grave. La nostra missione è arrivare vivi a Natale, pian piano stiamo recuperando dei giocatori”.
Juventus – Manchester City (ore 21, Prime Video)
Dopo i big match di ieri è tempo di pensare a quelli odierni, a cominciare da Juventus-Manchester City. Sfida delicatissima questa di Torino, sia per i risvolti di classifica (bianconeri e Citizens hanno 8 punti e sono a metà tra la qualificazione diretta e l’eliminazione) che morali, alla luce di una stagione lontana dalle aspettative di entrambe. Si può dire, infatti, che le due squadre attraversano un momento di crisi e che questa partita può aiutarle a uscirne, oppure peggiorare di molto le cose. La Juve è affetta da una forma di pareggite acuta che ha messo fine alla luna di miele di Giuntoli e Thiago Motta, come si è visto sabato contro il Bologna, quando lo Stadium ha sonoramente fischiato la squadra, per poi invitarla a gran voce a tirare fuori gli attributi. Difficile dire se il momento-no sia figlio solo dei tanti infortuni o di errori della coppia sopraccitata, vuoi sul mercato o nelle scelte tecnico-tattiche: la verità, probabilmente, sta nel mezzo, ma nemmeno loro pensavano di dover fare i conti con un’involuzione del genere, alla luce del bell’inizio che aveva fatto pensare a ben altra stagione. La vittoria manca dal derby del 9 novembre, in Champions addirittura dal 3-2 di Lipsia del 2 ottobre: urge una svolta, comunque possibile contro un City zoppicante come non mai. I fasti passati, infatti, sono un ricordo in virtù di quanto sta accadendo: la squadra di Guardiola ha perso 6 delle ultime 9 partite tra Premier League e coppe varie, scivolando a meno 8 dal Liverpool (con una partita in più) e mettendo a rischio anche la qualificazione diretta in Champions. Anche Pep, proprio come Thiago, è alle prese con una serie di infortuni pesantissimi (su tutti quello del Pallone d’Oro Rodri) e ha necessità assoluta di far punti, il che aggiunge parecchio sapore a una sfida già intrigante di suo.
Thiago Motta: “Ammiro molto il City e Guardiola, ma ci siamo preparati bene”
“Affronteremo una squadra con caratteristiche precise, dovremo essere pronti a difenderci bene quando attaccheranno e giocare con grande qualità quando avremo la palla – ha spiegato Thiago Motta -. Non posso giudicare cosa stia succedendo ora al City, posso solo ammirare quello che ha fatto negli ultimi anni. Hanno dimostrato un valore enorme, hanno vinto la Champions, il Mondiale per Club, la Premier per quattro volte di fila… Guardiola poi è fortissimo, lo dicono i fatti: ha vinto tutto e lo ha fatto con continuità, che è difficilissimo. Si affrontano due grandi club e dovremo dare tutto sul campo per competere al meglio. Non ho mai cercato alibi legati agli infortuni, ogni squadra passa i suoi momenti: abbiamo affrontato le situazioni nel modo giusto, lavorando ed essendo squadra, a volte siamo ci siamo riusciti e altre no. Noi dobbiamo continuare così e migliorare in ogni aspetto, è difficile dire una cosa nello specifico, perché abbiamo il potenziale per migliorare in tutto”.
Guardiola: “Dobbiamo vincere! Noi in crisi? Torneremo quelli di sempre”
“Ragioniamo di partita in partita, siamo nella situazione in cui dobbiamo giocare per vincere – ha confermato Guardiola -. In alcuni casi abbiamo pareggiato o perso, abbiamo avuto partite difficili, ora dobbiamo cercare di qualificarci. La Juve è la Juve, è la migliore squadra in Italia. Loro sono abituati a giocare sotto pressione e hanno qualità, contro il Bologna hanno fatto un lavoro straordinario, sono certo che riusciranno a fare bene e non vedo l’ora di incontrarli. Noi lottiamo per tornare ad essere la squadra che siamo stati. Dopo 8 anni ci può stare un periodo brutto, ma torneremo a essere ciò che siamo, non c’è dubbio, so bene che siamo giudicati. Non parlo sulla Juve, sono lontano, ho visto in questi giorni le partite e mi sembra che sia sulla buona strada. Non è facile arrivare in un posto e inserire cose nuove con gli obblighi che hanno le grandi squadre, riuscire immediatamente a fare quello non è facile, a volte c’è bisogno di tempo. Al primo anno di Manchester non ho vinto, la storia poi si racconta da sola”.
Juventus – Manchester City, le probabili formazioni
Juventus (4-2-3-1): Di Gregorio; Savona, Gatti, Kalulu, Cambiaso; Thuram, Locatelli; Conceiçao, Koopmeiners, Yildiz; Vlahovic
In panchina: Perin, Pinsoglio, Rouhi, Danilo, McKennie, Fagioli, Douglas Luiz, Mbangula, Weah, Adzic
Allenatore: Thiago Motta
Indisponibili: Milik, Bremer, Cabal, Nico Gonzalez
Squalificati: nessuno
Manchester City (4-3-3): Ederson; Walker, Akanji, Ruben Dias, Gvardiol; De Bruyne, Gundogan, Bernardo Silva; Doku, Haaland, Grealish
In panchina: Ortega, Carson, Lewis, Simpson-Pusey, O’Reilly, Wilson-Esbrand, Nunes, Savinho, Wright, McAtee
Allenatore: Guardiola
Indisponibili: Bobb, Rodri, Kovacic, Stones, Aké
Squalificati: nessuno
Milan – Stella Rossa (ore 21, Sky e Now)
Più agevole, almeno sulla carta, il compito del Milan, che riceverà a San Siro la Stella Rossa di Belgrado. Sfida che rievoca gli anni di gloria, quando entrambe bazzicavano nel gotha europeo e si contendevano turni a eliminazione diretta destinati a entrare nella storia. Memorabile, in questo senso, il doppio incrocio della stagione 1988/89, con i rossoneri di Sacchi qualificatisi dopo la lunga battaglia del Marakana, fatta di nebbia (gara rinviata al giorno dopo), gol fantasma (Virdis), infortuni da brividi (Donadoni rischiò addirittura di morire) e lotteria dei rigori. Tutt’altro che banale, anche se non a quei livelli, anche il preliminare dell’estate 2006, quando il Diavolo, in piena Calciopoli, si ritrovò a doversi giocare l’accesso alla Champions in un dentro o fuori al cardiopalma: Inzaghi (due volte) e Seedorf sancirono il passaggio del turno e i rossoneri di Ancelotti misero il primo tassello della settima, e ultima, coppa vinta. Il match odierno non vale così tanto, ma è comunque molto importante per entrambe: il Milan sente addirittura profumo di ottavi e deve necessariamente vincere, la Stella Rossa è più indietro, ma il 5-1 sullo Stoccarda l’ha rimessa in corsa almeno per i playoff. Fonseca sa di non potersi permettere passi falsi, visto che al momento la Champions è l’unica ancora di salvezza a cui aggrapparsi. La sconfitta di Bergamo ha messo fine, salvo clamorosi (e francamente impensabili) colpi di scena, ai sogni scudetto, il che rende la qualificazione agli ottavi ancor più importante, per il club e per lui. Un successo non la garantirebbe a livello matematico, di certo però la avvicinerebbe in modo importante, lasciando poi le sentenze definitive alle gare di gennaio con Girona e Dinamo Zagabria. Il Diavolo deve vincere, insomma, a prescindere dall’assenza di Pulisic (gli esami hanno evidenziato una lesione al polpaccio, rientro previsto per la Supercoppa del 3 gennaio) e dalle pressioni ambientali, sempre più forti dopo la brutta caduta di Bergamo.
Fonseca: “Sento il sostegno della società. L’assenza di Pulisic? Gioca Loftus-Cheek”
“Troveremo un avversario che ha vinto 5-1 contro lo Stoccarda – ha sottolineato Fonseca -. Sarà una partita importante per noi, vogliamo vincere e fare i tre punti. La Stella Rossa è una squadra fisica che prova anche a giocare, ma punta soprattutto sui contropiedi con tre attaccanti molto veloci e bravi a colpire in ripartenza, dovremo stare attenti. Negli ultimi tempi abbiamo migliorato molto la fase difensiva, a Bratislava è stata una gara particolare, ma la squadra ha imparato molto. Sono sicuro che faremo bene in questo senso, la squadra sta molto meglio. Stiamo lavorando, continuo a credere che possiamo migliorare e che arriveremo alla fine del campionato in un’altra posizione. Ho fiducia e sono positivo, capisco i sentimenti dei tifosi, ma lavoriamo per migliorare, inoltre sento sempre il sostegno della società. Gli ottavi? L’obiettivo è vincere la prossima gara, ma non posso dire che non stiamo pensando a questa possibilità. Magari vincendo tutte le partite che abbiamo ancora da giocare… Prima però c’è la Stella Rossa da affrontare e da battere, poi ci concentreremo sul resto. L’assenza di Pulisic? Giocherà Loftus-Cheek al suo posto, confido possa fare bene nella sua posizione”.
Milan – Stella Rossa, le probabili formazioni
Milan (4-2-3-1): Maignan; Calabria, Gabbia, Thiaw, Hernandez; Fofana, Reijnders; Musah, Loftus-Cheek, Leao; Morata
In panchina: Sportiello, Torriani, Emerson Royal, Pavlovic, Tomori, Terracciano, Chukwueze, Okafor, Camarda, Abraham
Allenatore: Fonseca
Indisponibili: Florenzi, Bennacer, Pulisic, Jovic (non in lista), Jimenez (non in lista), Vos (non in lista)
Squalificati: nessuno
Stella Rossa (4-2-3-1): Gutesa; Mimovic, Spajic, Djiga, Seol; Elsnik, Krunic; Mvumpa, Maksimovic, Milson; Ndiaye
In panchina: M. Ilic, Kanga, Katai, Bruno Duarte, Gomes, Rodic, Lekovic, Drkusic, L. Ilic, Prutsev, Radonjic
Allenatore: Milojevic
Indisponibili: Olayinka, Glazer
Squalificati: nessuno