Con i suoi continui sbandamenti populisti o corporativi e con le sue mosse pregiudizialmente avverse alla sinistra riformista, Susanna Camusso passerà alla storia del sindacato come il peggior segretario generale della Cgil, un’organizzazione che ha nel suo pantheon personaggi del calibro di Giuseppe Di Vittorio, Luciano Lama e Bruno Trentin che probabilmente si stanno rivoltando nella tomba vedendo il disastro che ha travolto la loro casa madre.
La Camusso, che veniva dalle file socialiste e che forse anche per questo ha pagato la sua endemica debolezza, è stata la prima segretaria donna della Cgil ma nei fatti si è rivelata una grande delusione, come testimoniano il continuo calo di adesioni tra i lavoratori attivi, le permanenti divisioni con le altre organizzazioni sindacali e soprattutto la vistosa perdita di influenza che il sindacato – e la Cgil in primis – registra sia nei luoghi di lavoro che nella società. Colpa di una leadership debole, culturalmente inconsistente, perennemente in bilico tra corporativismo e populismo e mai schierata sul fronte delle riforme.
Al prossimo congresso della Cgil, che si terrà in febbraio a Bari, la Camusso, che mira a un incarico sindacale internazionale, uscirà di scena ma, secondo quanto riferisce un sito informatissimo come “Il diario del lavoro” diretto da Massimo Mascini, la segretaria generale starebbe meditando un vero e proprio colpo di mano per influenzare la battaglia per la sua successione. Per mesi la Camusso ha coltivato la speranza di lasciare il testimone a un’altra donna, Serena Sorrentino, attuale segretaria generale dei dipendenti pubblici della Cgil, ma questa candidatura non è mai realmente decollata. In corsa per la segreteria generale della Cgil sono perciò rimasti due candidati, che rappresentano due anime diverse dell’attuale segreteria confederale: il riformista Vincenzo Colla, già segretario della potente Cgil dell’Emilia-Romagna, e il movimentista Maurizio Landini, già leader della Fiom-Cgil e sempre pronto a cinguettare con la confusa area dell’estremismo di sinistra e soprattutto con i Cinque Stelle.
La scelta del futuro segretario della Cgil spetta, per statuto, alla nuova assemblea generale che uscirà dal prossimo congresso della Cgil, ma, secondo le indiscrezioni raccolte da “Il diario del lavoro”, la Camusso starebbe pensando di intervenire pesantemente nei giochi congressuali con un preventivo pronunciamento a favore della candidatura Landini. Sarebbe un fatto senza precedenti e di grande scorrettezza rispetto alla libera scelta degli iscritti e dei militanti della Cgil che avrebbe l’effetto di condizionare il congresso di Bari e di porre le basi per avvicinare sempre di più la Cgil al populismo dei Cinque Stelle – a cui guarda Landini – a svantaggio di una linea sindacale di autonomia dai giochi politici e dal Governo rappresentata da Colla e dalle organizzazioni territoriali e di categoria che lo sostengono. Ma sarebbe anche l’inevitabile conclusione di una leadership sindacale rovinosa che ha portato la Cgil in un tunnel dalla quale sarà comunque difficile uscire.
È proprio grazie a lei che ho strappato la tessera Cgil
Franco, sei sicuro che sia un fatto senza precedenti? A me par di ricordare, ma posso sbagliare, che anche Trentin fece una consultazione. Per non parlare di Lama che scelse Pizzinato. Credo che anche ora la Camusso stia consultando. O no?
Ma invece di pensare a quanto accade in CGIL, perché non pensate a quanto succede il CISL (oramai diventato il Sindacato giallo per antonomasia)?