Tra gennaio e settembre del 2012 sono uscite dal mercato 55mila aziende, una cifra record nel decennio, che supera addirittura il risultato dello stesso periodo del 2011 (+0,8%). A comunicarlo è Cerved Group che evidenzia come, nei primi nove mesi dell’anno, vi sia stato un aumento di tutte le forme di uscita dal mercato delle aziende: i fallimenti, che sfiorano quota 9mila (+2% rispetto ai primi nove mesi 2011), le procedure concorsuali non fallimentari (1.500, +7,3%) e le liquidazioni (45mila, +0,3%).
Per quanto riguarda le liquidazioni, il 2012 è stato un anno di forte incremento per le società di capitale: aumentano dell’8,9% sul totale, e del 27% tra le aziende con asset in bilancio di almeno 2 milioni di euro. Nei primi nove mesi sono state liquidate più di 5mila società affidabili secondo i punteggi di bilancio di Cerved Group, con una crescita del 7%.
L’aumento di chiusure di società di capitali ha colpito tutti i settori, anche se con velocità diverse: si va dal +9,9% (su base annua) nelle costruzioni all’1,5% nella manifattura, passando per il +6,3% nel terziario.
Dall’analisi dell’exit ratio -l’indicatore, cioè. che misura il numero di chiusure (o procedure) di società di capitale rispetto al totale di quelle con un attivo di bilancio positivo tre anni prima – emerge chiaramente che le società che hanno subito maggiormente la crisi sono quelle del sistema casa (il 4,9% nei primi nove mesi del 2012) e del sistema moda (4,5%), ma anche, a sorpresa, quelle appartenenti al comparto utility ed energia (4,5%). Tra le regioni, quelle che hanno avvertito più pesantemente la crisi risultano le Marche (exit ratio pari al 3,7%), la Lombardia (3,7%) e la Puglia (3,6%).