Il 2012 era stato l’anno peggiore dall’inizio della crisi, ma il 2013, per quanto riguarda le imprese, rischia di essere ancora più duro. Nei primi tre mesi dell’anno, infatti, hanno chiuso 4.218 imprese, il 13% in più rispetto allo stesso periodo del 2012. Solo lunedì scorso sono state ben 58 le aziende che si sono arrese.
A rilevare queste cifre impietose è Cerved, gruppo specializzato nell’analisi delle imprese e nella valutazione del rischio di credito, che ha preso in esame le istanze di fallimento registrate presso le Camere di commercio.
Nel 2012 le imprese che avevano chiuso i battenti erano state 12.442 imprese, a una media di 34 al giorno, un numero in aumento del 2,3% sul 2011 e addirittura del 32% rispetto al 2009. La media del primo trimestre 2013 è di 43 imprese chiuse ogni giorno.
La situazione, come spiega l’ad di Cerved Gianandrea De Bernardis, è quanto mai drammatica: “Purtroppo le nostre rilevazioni continuano a consegnare un quadro di crisi che non accenna a cambiare. Quel che è peggio è che sulle istanze di fallimento la crisi avrà un’onda lunga, con effetti che si sentiranno con ogni probabilità anche quando arriverà la tanto agognata ripresa”.