Quest’anno i pensionati italiani, i dipendenti e i lavoratori loro assimilati non hanno ricevuto il Cud dal proprio sostituto d’imposta (datore di lavoro o ente previdenziale), ma la Certificazione unica.
In teoria, la scadenza entro cui recapitare il nuovo modello era fissata al 2 marzo, ma per i ritardatari non sono previste sanzioni, perciò è verosimile che più di qualcuno se la sia presa comoda.
CERTIFICAZIONE UNICA E 730 PRECOMPILATO
I contribuenti non sono però gli unici destinatari di questa innovazione fiscale: dal 2015, infatti, i sostituti d’imposta devono inviare la Certificazione unica anche all’Agenzia delle entrate – in questo caso il termine è lunedì 9 marzo –, che la userà come una delle principali fonti dei dati da inserire nel 730 precompilato.
Tuttavia, questa seconda scadenza è valida solo per le certificazioni dei contribuenti che beneficeranno della dichiarazione dei redditi precompilata (in sostanza, dipendenti e pensionati: qui un approfondimento), i quali costituiscono una platea più ristretta di quella interessata dalla certificazione unica.
CHI RICEVE LA CERTIFICAZIONE UNICA?
Come suggerisce il passaggio dell’acronimo da Cud a Cu (la D stava per “dipendenti”), il nuovo modello non riguarda solo pensionati, dipendenti e lavoratori assimilati, ma anche gli autonomi con partita Iva e chi ha percepito redditi diversi o provvigioni. Per queste ultime categorie i sostituti d’imposta potranno inviare la certificazione unica al Fisco oltre il 9 marzo senza essere sanzionati.
QUALI INFORMAZIONI CONTIENE?
Un’altra novità rispetto al Cud riguarda il numero d’informazioni, che sarà maggiore. Il nuovo modello contiene anche un prospetto con i dati dei familiari a carico, in cui bisogna indicare le informazioni che danno diritto a particolari forme di sostegno da parte del Fisco (ad esempio, la presenza di un figlio disabile). Per ogni membro del nucleo familiare vanno specificati il codice fiscale, il numero dei mesi a carico e la percentuale di detrazione.
La Certificazione unica, inoltre, contiene una sezione dedicata ai contribuenti che hanno diritto al bonus da 80 euro, ovvero i lavoratori dipendenti con redditi fino a 26mila euro lordi l’anno.