Ambienti più naturali, continuità tra gli spazi interni e quelli esterni, maggiore attenzione ai materiali e ai detergenti che usiamo per lavarli: la pandemia ha portato solo cose brutte nelle nostre vite, ma non ha ucciso la nostra creatività e la nostra voglia di vivere, di crescere e di prosperare. È quanto possiamo toccare con mano in questi giorni a Cersaie, l’appuntamento mondiale più importante per la ceramica, che ha aperto i battenti, per la 38sima edizione, ieri a Bologna, dove resterà fino al primo di ottobre. Si tratta del ritorno di una grande Fiera in presenza, con un ricchissimo programma di iniziative supportate dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e Agenzia ICE e aperto da un convegno su “Sostenibilità, transizione energetica e competizione internazionale per il Made in Italy”, con il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti.
Per chi non è più abituato a queste imponenti manifestazioni, impressiona la pazienza delle persone che, ordinatamente e in lunghe file, attendono di mostrare il Green pass o di fare un tampone, perché i protocolli sono molto rigidi per l’accesso agli spazi espositivi e agli incontri. Ma proprio questa rigidità, questa serietà, questa pazienza garantiscono sicurezza e sviluppo. Lo sanno bene i 623 espositori che hanno aderito alla manifestazione, il 38% dei quali stranieri, provenienti da 28 nazioni e distribuiti su 15 padiglioni dedicati alla ceramica per l’architettura e l’arredobagno.
Questa grande fetta dell’industria italiana, che occupa quasi 20mila persone in 200 stabilimenti, ha retto anche al terribile 2020, quando, grazie soprattutto all’export, il fatturato del settore delle piastrelle di ceramica si è aggirato sui 5,1 miliardi di euro, l’86% realizzato fuori dai confini italiani. Ma è soprattutto al presente e al futuro che guardano con ottimismo gli imprenditori del settore e il confronto dei numeri 2021 con quelli del 2019 dice che la ripartenza è con il botto. Il volume d’affari in Europa cresce circa del 16% e persino il mercato italiano sale dell’11% dopo anni di stagnazione. L’appuntamento bolognese segna quindi una ripartenza per chi non ha mai smesso di correre, di pensare, di sfidare. La pandemia è persino diventata, sotto il profilo dell’inventiva, un’occasione in più per elaborare proposte e andare incontro alle mutate esigenze della clientela, che sono quelle di portarsi a casa un po’ di natura, anche immaginaria.
Da anni la ceramica imita le pietre naturali e lo fa in modo così perfetto da sembrare un cuoco gourmet che con i suoi piatti vegani sfida quelli della cucina tradizionale. Ora però aggiunge al naturale il fantastico, l’immaginifico, perché questo è nelle sue possibilità e si trasforma in tappeto o in giungla o in tratto di pennello.
È aumentata, in questi ultimi mesi, anche l’attenzione verso gli spazi all’aperto (terrazze, patii balconi). Si sono moltiplicati, come conseguenza, i progetti di architettura e design sviluppati proprio per unire interni ed esterni. A Bologna vengono quindi presentate collezioni che comprendono varianti adatte sia per la posa in spazi coperti sia in ambienti outdoor.
Ampio spazio è poi riservato al mondo dell’architettura. Tra le cose da segnalare c’è la mostra sui lavori dei giovani architetti coinvolti da Renzo Piano nel progetto G124, dal nome dello studio del senatore a vita a Palazzo Giustiniani. Il compito del gruppo è stato quello di produrre studi di “rammendi” di periferie nell’arco di un anno.
Per chi vuole un parere professionale torna per la nona edizione “Cersaie Disegna La Tua Casa”: si tratta di una vera consulenza che giovedì e venerdì i progettisti di 13 testate forniranno ai privati in un luogo chiamato Agorà dei media, al centro Servizi della Fiera.
Sul tema della riqualificazione della casa, si tiene giovedì 30 settembre alle ore 16.30 e sempre all’Agorà dei Media (Centro Servizi) l’incontro “Superbonus e altri incentivi per la ceramica e l’arredobagno” con un nutrito numero di esperti.
Per chi volesse godere infine di una di una lectio magistralis, l’appuntamento è venerdì alle 11 al Palazzo dei Congressi con l’architetto giapponese Shigeru Ban, uno dei vincitori del Pritzker Priz. A introdurre l’ospite sarà lo storico dell’architettura Francesco Dal Co.