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Cernobbio, Monti: “Basta con il populismo”. E Cucchiani: “Sì al voto ma chi vince chiami il premier”

CERNOBBIO – Al workshop Ambrosetti il premier incontra il presidente del Consiglio europeo Van Rompuy e lancia la proposta di un vertice a Roma contro i populismi: “In Europa c’è una crescente e pericolosa sensibilità e nelle varie opinioni pubbliche in vari paesi con una tendenza all’antagonismo” – E a Firstonline Cucchiani spiega il suo Monti-bis.

Cernobbio, Monti: “Basta con il populismo”. E Cucchiani: “Sì al voto ma chi vince chiami il premier”

Monti contro il populismo, che mira a disintegrare invece che a integrare. “Proprio mentre la costruzione europea si perfeziona, le difficoltà relative all’Eurozona hanno messo in luce una grande, crescente e pericolosa sensibilità e nelle varie opinioni pubbliche in vari paesi con una tendenza all’antagonismo e al considerare in modo diverso da parte dei popoli del nord Europa quelli del sud e viceversa; sono riemersi vecchi stereotipi e vecchie tensioni ed è paradossale e triste che in una fase in cui si sperava di completare l’integrazione invece si stia determinando un pericoloso fenomeno opposto con molti populismi che mirano alla dis-integrazione in quasi tutti gli stati membri” anche se “in misura diversa”, ha rilevato il premier Mario Monti oggi a Cernobbio, al termine di un incontro con il Presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy nella cornice di Villa d’Este dove è in corso il consueto appuntamento del gotha della finanza e della politica nel workshop Ambrosetti. E proprio nel faccia a faccia di oggi Monti ha proposto a Rompuy di organizzare a Roma una riunione ad hoc dei Capi di Stato e di Governo, là dove nel ’57 è stato firmato il trattato di Roma che ha lanciato il progetto europeo, nel Campidoglio. Un summit contro un fenomeno di rigetto dell’Unione europea. ”Ho accolto l’idea di Monti di un incontro speciale sul futuro dell’idea di Europa – ha detto il Van Rampuy – Ho messo questa discussione in agenda entro la fine del 2014. Ma data la situazione attuale sarebbe una buona idea avere la discussione ben prima”. Il presidente del Consiglio europeo ha sottolineato che “Monti ha riportato l’Italia nel cuore dell’Europa con una serie di riforme impressionanti. Guardando cosa è già stato fatto e la determinazione degli italiani ad attaccare ogni problema uno alla volta sono fiducioso che gli sforzi porteranno al successo”. Uno sforzo a lungo termine che richiederà sacrifici oggi ma assicurerà crescita e posti di lavoro domani: “un lavoro che doveva essere fatto Unione europea o meno”. Gli interessi dell’Italia, dice Van Rompuy, non sono in contraddizione con gli interessi dell’Europa.

E dal workshop Ambrosetti è emerso da più parti la richiesta per un governo Monti bis. Gianni Zonin, presidente della Popolare di Vicenza ha oggi affermato che “l’ideale è un governo tecnico avallato dal voto politico”. Per l’economista Nouriel Roubini in Italia non c’è alternativa al montismo. “Non significa che dovrà necessariamente essere Monti il premier – ha detto ieri – ma l’Italia per sopravvivere dovrà portare avanti le riforme e ricorrere all’aiuto della Bce e della Germania per tornare a crescere”. E in un’intervista a Firstonline anche il professore di Harvard Niall Ferguson si è spinto a ritenere opportuno un Monti bis a ogni costo, anche tramite mandato. Tra i primi a esprimersi a favore di un Monti bis è stato ieri Enrico Tommaso Cucchiani, consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, che oggi è tornato sull’argomento al margine del convegno Ambrosetti in un colloquio con Firstonline. “è del tutto evidente che ci sono elezioni ed elettori – ha spiegato Cucchiani – ma a valle del processo elettorale chi emergerà vincitore dovrebbe avere il buon senso di inglobare Monti. È la soluzione più logica. C’è un lavoro che va portato a termine, che ha una forte componente tecnica e comporta la necessità di una medicina amara. Monti ha un capitale di credibilità internazionale difficilmente replicabile e oggi c’è uno sconto sullo spread legato a questo presidente”.

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