L’industria ceramica europea ha avuto l’opportunità di riunirsi a Bruxelles dal 2 al 4 dicembre per gli European Ceramic Days, un evento di rilevante importanza che quest’anno ha coinciso con il 30° European Parliament Ceramics Forum (Epcf). Questo incontro, che ha visto la partecipazione di parlamentari europei provenienti da territori ceramici, ha trattato temi fondamentali per il futuro del settore, sottolineando la necessità di affrontare le sfide che coinvolgono l’industria a livello globale.
Epcf 2024: focus su Clean Industrial Deal, competitività e edilizia sostenibile
Il 3 dicembre, la plenaria dell’Epcf, ospitata dalla presidente Elisabetta Gualmini, eurodeputata, ha visto la partecipazione di rappresentanti del Parlamento europeo, funzionari dell’Ue, imprenditori e leader del settore. I dibattiti si sono concentrati su questioni cruciali, tra cui il Clean Industrial Deal, la competitività globale, il commercio nell’Ue e la sfida dell’edilizia sostenibile e accessibile.
In un mondo che cambia rapidamente, segnato dalle dinamiche geopolitiche tra Stati Uniti, Cina e Ue, il primo panel ha affrontato il rafforzamento delle politiche commerciali europee per sostenere l’industria manifatturiera. Si è discusso su come mantenere e accrescere il vantaggio competitivo dell’Europa, utilizzando non solo gli strumenti tradizionali ma anche approcci innovativi per rispondere alle sfide economiche e normative emergenti.
Nel secondo panel, si è parlato della crisi abitativa, una delle questioni più urgenti in Europa. L’Ue ha annunciato il primo Piano europeo per l’edilizia abitativa a prezzi accessibili, puntando a garantire soluzioni finanziarie e normative che migliorino le condizioni di vita dei cittadini, promuovendo al contempo pratiche sostenibili nell’edilizia.
La ceramica europea riveste un ruolo fondamentale nel sostenere la decarbonizzazione del parco edilizio e affrontare la crisi abitativa, oltre a essere una tecnologia strategica per numerosi settori. Tuttavia, l’industria si trova ad affrontare gravi difficoltà, in particolare a causa dei crescenti costi energetici e delle emissioni di carbonio. Come sottolineato da Alain Delcourt, presidente di Cerame-Unie, l’industria ceramica è fortemente penalizzata dalla mancanza di accesso a fonti energetiche decarbonizzate, situazione aggravata dai regolamenti dell’Ue.
Industria ceramica: richieste per un Clean Industrial Deal su misura
A fronte di queste sfide, l’industria ceramica europea sollecita un Clean Industrial Deal specifico per le industrie energivore, un “dialogo di transizione” che supporti il settore con misure mirate. Questo incontro rappresenta un passo fondamentale per creare le condizioni necessarie affinché le piccole e medie imprese, le aziende multi-stabilimento e i distretti ceramici possano continuare a competere in un mercato globale sempre più complesso.
Pertanto, un “dialogo di transizione per le industrie energivore eterogenee” è una priorità fondamentale per potenziare la competitività delle aziende ceramiche dell’Ue in tre aree chiave:
Sostegno alla transizione ecologica su misura:
- Creazione di strumenti giuridici chiari e prevedibili.
- Riforma del sistema ETS per migliorare la competitività, promuovendo la decarbonizzazione senza compromettere la crescita del settore.
- Finanziamenti mirati per il settore per sostenere gli investimenti in decarbonizzazione.
- Supporto alla transizione della forza lavoro, con percorsi di formazione e riqualificazione.
Accesso alle infrastrutture e alle materie prime:
- Fornire energia decarbonizzata a prezzi competitivi e garantire l’accesso alle infrastrutture necessarie per tutta l’industria ceramica, con particolare attenzione a impianti e distretti di PMI.
- Accesso sicuro e conveniente alle materie prime indispensabili per il settore ceramico.
Semplificazione amministrativa:
- Procedure di autorizzazione accelerata per impianti e attività estrattive.
- Riduzione degli oneri amministrativi e dei requisiti di rendicontazione.
- Processi legislativi semplificati per evitare la sovra-regolamentazione.
A sostegno di queste richieste, la Commissione europea è chiamata a includere il dialogo di transizione nel New Clean Industrial Deal, come sottolineato da Cerame-Unie. È necessario un pacchetto di politiche integrate che promuova la decarbonizzazione e allo stesso tempo favorisca la crescita e lo sviluppo industriale sostenibile. Come ha ricordato il futuro presidente di Cerame-Unie, Heimo Scheuch, l’attuazione di un Clean Industrial Deal che non escluda nessun settore deve essere la priorità della nuova Commissione europea, per garantire che anche le industrie più vulnerabili possano continuare a prosperare.