Presidenzialismo, autonomia regionale, flat tax ma rispetto, almeno sulla carta, della collocazione internazionale dell’Italia (sì all’Europa, alla Nato e all’atlantismo, sostegno all’Ucraina contro l’invasione russa). Diciamo la verità: nella sua approssimazione, il programma del centrodestra contiene apparentemente proposte di buonsenso, ma con tre pecche che gettano ombre sulla sostenibilità dell’intera piattaforma.
Primo: il rispetto dell’Europa va bene ma se poi si privilegiano le norme nazionali a scapito di quelle comunitarie l’odore di sovranismo è innegabile.
Secondo: sul piano economico il No alla cessione di ITA e il piano di nazionalizzazione di Telecom Italia rispolverano un protezionismo abbracciato allo statalismo di cui non si sente davvero il bisogno.
Terzo: la mancanza di coperture finanziarie per le riforme e soprattutto per la riduzione delle tasse apre due scenari: o sono promesse da marinaio o si rischia il default dei conti pubblici. Pericoli che non si possono sottovalutare. Ma ecco i 15 punti del programma
I punti del programma
Un programma di 15 punti distribuiti in 8 pagine. Ecco i principali:
- Politica estera: Il centrodestra ribadisce che l’Italia debba a pieno titolo far parte dell’Europa, dell’Alleanza Atlantica e dell’Occidente. Confermato anche il sostegno all’Ucraina e alle iniziative diplomatiche che mirano a trovare una soluzione al conflitto. E ancora: “Revisione delle regole del Patto di stabilità e della governance economica al fine di attuare politiche in grado di assicurare una crescita stabile e duratura e la piena occupazione. Tutela degli interessi nazionali nella discussione dei dossier legislativi europei”.
- Infrastrutture: “potenziamento della rete dell’alta velocità per collegare tutto il territorio nazionale dal Nord alla Sicilia (realizzando il ponte sullo Stretto). Potenziamento e sviluppo delle infrastrutture digitali ed estensione della banda ultralarga in tutta Italia. Difesa delle infrastrutture strategiche nazionali”.
- Pnrr: l’Italia deve portare a termine le riforme chieste da Bruxelles, ma occorre una revisione del piano “in funzione delle mutate condizioni, necessità e priorità”;
- Elezione diretta del Presidente della Repubblica: il centrodestra propone una riforma costituzionale che preveda l’elezione diretta del Capo dello Stato al quale si aggiungono il completamento del percorso sulle autonomie e della riforma del diritto penale e della giustizia con separazione delle carriere e riforma del Csm.
- Flat tax: proposta l’estensione “della Flat Tax per le partite Iva fino a 100.000 euro di fatturato, Flat Tax su incremento di reddito rispetto alle annualità precedenti con la prospettiva di ulteriore ampliamento per famiglie e imprese”
- Lavoro: taglio del cuneo fiscale, defiscalizzazione dei neoassunti, riduzione dell’Iva per i beni di prima necessità, aumento del tetto al contante, sostituzione del reddito di cittadinanza con “misure più efficaci di inclusione sociale e di politiche attive di formazione e di inserimento nel mondo del lavoro”.
- Pensioni: superamento della legge Fornero con Quota 41.
- Bonus edilizi: “salvaguardia delle situazioni in essere” con riordino degli incentivi.
- Famiglie: sostegno alla natalità, alle famiglie, alle giovani coppie. Aumento dell’assegno unico e delle pensioni minime.
- Sicurezza: più forze di polizia, hot spot per i migranti fuori dalla Ue, contrasto all’immigrazione irregolare e gestione ordinata dei flussi, “difesa dei confini nazionali ed europei come richiesto dall’Ue con il nuovo Patto per la migrazione e l’asilo, con controllo delle frontiere e blocco degli sbarchi per fermare, in accordo con le autorità del nord Africa, la tratta degli esseri umani”.
- Ambiente: “Rispetto e aggiornamento degli impegni internazionali assunti dal nostro paese per contrastare i cambiamenti climatici; utilizzo dei 70 miliardi del Pnrr per far decollare la transizione ecologica, programma straordinario di resilienza delle aree fragili a rischio dissesto idrogeologico e piano straordinario per il rinnovamento delle reti idriche.