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Centro di ricerca nucleare, countdown per il finanziamento da 500 milioni

Enea

Conto alla rovescia per i 500 milioni di euro per il sito sulla fusione nucleare. Il 10 aprile l’Enea comunicherà in quale Regione sorgerà il laboratorio Divertor Tokamak Test ( DDT ), la struttura sperimentale per i processi di fusione nucleare fortemente voluta dal governo italiano e dal mondo scientifico. La dotazione iniziale di 500 milioni di euro andrà ad una delle nove Regioni che hanno aderito al bando pubblico e le cui domande sono nelle mani di una speciale commissione. Ieri l’organismo guidato da Alessando Ortis – ex Presidente dell’Autorità dell’Energia – ha annunciato che la selezione delle candidature è al rush finale. Tra poco più di un mese , quindi, si saprà chi tra Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna ,Toscana, Lazio, Liguria, Piemonte, Puglia e Veneto godrà dei finanziamenti per mettere su il centro di eccellenza . Secondo Enea le attività di DDT a regime genereranno un giro d’affari di circa 2 miliardi di euro tra commesse, business collaterali, micorattività. I lavori di costruzione della sede dureranno 7 anni.

Parliamo di uno dei progetti di ricerca più ambiziosi a livello internazionale per la fissione nucleare. L’Italia si è data da fare a livello europeo per ottenerlo , portando in dote decine di altri progetti collaterali e le consolidate referenze dei suoi ricercatori. Correlata alla decarbonizzazione e alla necessità di ripensare il nucleare su vasta scala, la gara tra le Regioni presenta almeno due livelli di interesse. Il primo riguarda i soldi in arrivo dallo Stato , ma anche da imprese private – 60 milioni già stanziati da EUROfusion – e poi ancora 40 milioni dal Ministero della Ricerca e Università e altri 40 dal Ministero dello Sviluppo Economico. Il secondo livello riguarda i partners: CNR, INFN, Consorzio RFX, CREATE e altre prestigiose Università che mettono risorse economiche ed umane. Ovviamente la Regione ospitante sarà chiamata a fare la propria parte. Ma è un capitolo non ancora scritto.

La struttura DDT è concepita per dare lavoro ad oltre 1500 persone direttamente e nell’indotto allo scopo di realizzare una macchina che deve dare risposte e soluzioni ai principi della fusione nucleare. In pratica ? Un gigantesco cilindro alto 10 metri con un raggio di 5 nel quale saranno messi molti metri cubi di plasma alla temperatura di 100 milioni di gradi con una potenza elettrica elevata. Alla fine si verificherà il carico termico sui materiali utili alla fusione. Quindi superconduttori capaci di resistere a temperature di molti centigradi sotto zero. Nel nucleare i materiali sono fondamentali, proprio perché legati alla fusione dei nuclei di idrogeno che sprigionano energia ad alto rendimento e all’attività dei reattori atomici. L’Italia anni fa si è pronunciata contro l’utilizzo del nucleare, ma la ricerca scientifica è altra cosa , eccellenza e studi.

Dalle attività sulla fusione , spiegano, infatti, dall’Enea ,- negli ultimi 20 anni sono nati oltre 50 brevetti con ricadute significative per lo sviluppo e la competitività delle industrie nazionali. I laboratori italiani sono parte attiva nel progetto europeo ITER concentrato in questi mesi sulla costruzione di un grande centro sperimentale in Francia. I francesi sono in sana competizione con Russia, Cina, Giappone, India per l’utilizzo dei reattori e l’efficientamento del sistema energetico nazionale. oi li aiuteremo a fare ancora meglio.

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Categories: Economia e Imprese