La proposta sta già infiammando i social network, ma a quanto pare è arrivata proprio perché “sono stati i cittadini e i commercianti a chiedermelo”. Anne Hidalgo, sindaco socialista di Parigi, vuole chiudere il centro della Ville Lumiere alle automobili per tutte le domeniche dell’anno, a partire dal 2019. Una decisione rivoluzionaria, che è arrivata dopo il successo della fase sperimentale, che prevedeva la chiusura al traffico nei quattro arrondissements più centrali della capitale francese (I, II, III e IV) una volta al mese, la prima domenica di ogni mese. L’iniziativa è talmente piaciuta, a quanto pare, che Hidalgo, il cui mandato scade la prossima primavera, starebbe pensando ancora più in grande: lasciare in eredità un centro città senza automobili, sette giorni su sette, tutto l’anno. “La chiusura al traffico domenicale c’è già in altri 20 quartieri parigini – spiega la sindaca sui suoi profili social -; entro sei anni per il centro potrà diventare permanente”.
Come? Con un progetto di fusione dei quattro arrondissements che costituiscono il nucleo storico di Parigi (sono tutti sulla rive gauche e comprendono l’Ile de la Cité, dove sorge la cattedrale di Notre Dame, il Marais, il Museo del Louvre, il giardino delle Tuileries e il Centro Pompidou), che prevede un servizio di navette, chiamato Mobile Centre, che colleghi le quattro municipalità e i loro luoghi di maggior interesse turistico. “I consiglieri del terzo e del quarto municipio mi hanno fatto questa proposta e ho deciso di accoglierla, contando anche su un forte sostegno da parte degli abitanti”, sostiene Hidalgo. L’unico consigliere contrario è quello del I arrondissement (quello della zona del Louvre), che a differenza degli altri tre non appartiene alla coalizione di maggioranza di centrosinistra ma è repubblicano e pertanto dichiara che “il progetto denota una mancanza di visione globale. Uno studio dimostra che la chiusura al traffico nel centro lo aumenta negli altri quartieri e non risolve il problema dell’inquinamento. E’ una misura populista e demagogica”.