Il gruppo Cassa Depositi e Prestiti ha chiuso il bilancio del 2018 con un utile netto consolidato di 4,3 miliardi, in lieve calo rispetto al 2017. Tuttavia la capogruppo Cassa spa ha realizzato profitti per 2,5 miliardi, in crescita del 15,3% su base annua, soprattutto grazie all’incremento del margine d’intermediazione, che si è attestato a 3,8 miliardi di euro (+32,6%). Il gruppo Cdp ha mobilitato risorse per 36 miliardi lo scorso anno (+6,9%).
Il bilancio della Cassa registra un totale attivo di 370 miliardi (+0,7%), costituito principalmente da disponibilità liquide per 167,9 miliardi (-3,7%), crediti verso clientela e banche per 101,3 miliardi (-1,3%), titoli di debito per 60 miliardi (+24,9%) e partecipazioni per 33,1 miliardi (+2,5%).
Quanto al passivo, la raccolta complessiva risulta pari a 342,6 miliardi (+0,6%), di cui 258 miliardi da buoni fruttiferi e libretti postali (+2,1%) e i rimanenti 84,6 miliardi prevalentemente da banche ed emissioni obbligazionarie. Il patrimonio netto è pari a 24,8 miliardi (+1,5%).
L’attività di Cdp ha consentito di attrarre 27 miliardi di risorse aggiuntive di investitori privati e altre istituzioni territoriali, nazionali e sovranazionali, attivando complessivamente 63 miliardi di investimenti. Per il supporto alle imprese, attraverso finanziamenti, investimenti e garanzie offerti dal gruppo, sono stati mobilitati 30,2 miliardi (84% del totale).
Cdp fa sapere inoltre che l’anno scorso è stata registrata una crescita della raccolta postale del 2,1%, a 258 miliardi, tramite buoni fruttiferi e libretti postali. È proseguito così “il rilancio del risparmio postale”, si legge nel comunicato della Cassa, con un sensibile miglioramento della raccolta netta (+3,8 miliardi).
Infine, per quanto riguarda i rapporti fra i vertici della Cassa, Giuseppe Guzzetti, presidente di Fondazione Cariplo, ha detto: “Non mi risulta che ci siano tensioni tra il presidente e l’ad”, Massimo Tononi e Fabrizio Palermo. “Lo posso dire con grande certezza. Poi che ci siano altri problemi in Cassa su come si fanno le nomine è un altro discorso che non riguarda il presidente Tononi”. A chi gli chiedeva se quindi il presidente sia fermo al suo posto, Guzzetti ha risposto: “Assolutamente sì, ha fatto una smentita puntuale”.