Il gruppo Cassa depositi e prestiti ha chiuso il primo semestre dell’anno con un utile netto di 2,5 miliardi di euro, un risultato più che quadruplicato rispetto agli 0,6 miliardi dello stesso periodo del 2016. L’utile netto della capogruppo è stato pari a 1,2 miliardi, dagli 1,1 del periodo gennaio-giugno 2016.
Anche la redditività è in robusto miglioramento, con un margine d’intermediazione del gruppo pari a 1,5 miliardi di euro (sostanzialmente nullo nel primo semestre 2016) e della capogruppo pari a 1,5 miliardi di euro (+8% circa rispetto al primo semestre 2016).
Solidità patrimoniale “sostanzialmente stabile” con un “patrimonio netto totale consolidato pari a 34,6 miliardi di euro (35,7 miliardi di euro a dicembre 2016), e della capogruppo pari a 23,4 miliardi di euro (23,2 miliardi di euro a dicembre 2016)”, si legge in una nota.
Nel primo semestre dell’anno la Cassa depositi e prestiti ha mobilitato e gestito risorse per circa 13,1 miliardi di euro, in crescita del 5% rispetto al primo semestre 2016 e in linea con gli obiettivi di avanzamento previsti nel Piano Industriale 2016-2020. Lo comunica la stessa Cdp dopo il via libera del Cda alla Relazione Finanziaria Semestrale consolidata del Gruppo.
Complessivamente, nei primi 18 mesi dall’attivazione del Piano, il Gruppo Cdp ha mobilitato risorse per 43 miliardi di euro a sostegno dell’economia del Paese, pari a oltre il 25% di quelle totali previste sull’intero orizzonte 2016-2020.
Le risorse sono state destinate per 6,4 miliardi di euro (49%) all`Internazionalizzazione, per 4,8 miliardi di euro (37%) alle Imprese, per 1,8 miliardi di euro (14%) al settore Government, Pubblica Amministrazione e Infrastrutture e per i restanti 0,1 miliardi di euro al Real Estate.
Il contributo della sola capogruppo Cdp alle risorse mobilitate e gestite è stato pari a circa 9,3 miliardi di euro, in crescita del 34% rispetto al primo semestre 2016. In dettaglio, le risorse mobilitate sono state pari a 4,2 miliardi di euro per le imprese (45%), 3,2 miliardi di euro per l`Internazionalizzazione (35%) e 1,9 miliardi di euro per il settore Government, Pubblica Amministrazione e Infrastrutture (20%).