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Cdp, Terna, Fincantieri, Eni: insieme per l’energia dal mare

L’intesa tra i quattro colossi prevede la costituzione di una società che realizzerà impianti di produzione di energia elettrica da moto ondoso partendo dal progetto pilota ISWEC

Cdp, Terna, Fincantieri, Eni: insieme per l’energia dal mare

Un accordo tra quattro colossi che punta su ambiente e sostenibilità. Eni, Cdp, Fincantieri e Terna hanno firmato un’intesa che prevede di costituire una società per lo sviluppo e realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da moto ondoso.

L’accordo segue un’intesa siglata ad aprile e segna l’avvio della fase più operativa della collaborazione “che consentirà di trasformare il progetto pilota Inertial Sea Wave Energy Converter (ISWEC), l’innovativo sistema di produzione di energia dal moto ondoso, in un impianto realizzabile su scala industriale e, quindi, di immediata applicazione e utilizzo”, spiegano le quattro aziende in una nota congiunta.

L’energia da moto ondoso può essere realizzata sfruttando lo sviluppo costiero del Paese, con un impatto ambientale inferiore rispetto a quello delle altre principali fonti rinnovabili terrestri già in uso.

L’operazione sarà realizzata in due diverse fasi, nella prima si metterà a punto un modello di business per la realizzazione in Italia. Parallelamente Eni metterà a disposizione la sua piattaforma off shore Prezioso, nel Canale di Sicilia al largo delle coste gelesi, per installare materialmente il primo Iswec, presumibilmente verso la seconda metà 2020. Nella seconda fase si penserà invece alla vera e propria costituzione della società e alla conseguente esecuzione del piano di realizzazione e sviluppo delle attività, a partire dalle applicazioni per le isole minori in Italia (si partirà probabilmente dalle isole siciliane) e successivamente all’estero.

Ogni azienda si occuperà dello sviluppo di una parte dell’accordo. Cdp curerà i rapporti con le istituzioni centrali e gli enti locali, facendo una valutazione sui meccanismi di remunerazione dell’energia prodotta. Fincantieri metterà a disposizione le competenze industriali e tecniche tipiche delle realizzazioni navali per l’industrializzazione. Terna si concentrerà invece sull’ingegneria elettrica e sull’integrazione della rete elettrica. Eni si occuperà direttamente di ISWEC, il sistema che ha contribuito a brevettare con il Politecnico di Torino: si tratta di una sorta di boa galleggiante – può essere integrato anche con pannelli fotovoltaici e batterie di accumulo e non subisce l’aggressione del mare. Nel dettaglio, “si tratta di un sistema ibrido smart grid unico al mondo composto da fotovoltaico e da un sistema di stoccaggio energetico idoneo sia per l’alimentazione di asset offshore di medie e grandi dimensioni sia per la fornitura di energia elettrica completamente rinnovabile in luoghi non interconnessi alla rete, come le isole minori, dove si prevede concentrarsi il piano di deployment” si legge nella nota.

L’AD di Eni Claudio Descalzi ha commentato: “Questo accordo si inserisce nel nostro piano strategico di decarbonizzazione e trova fondamento nella grande esperienza di Eni nelle attività offshore e nella gestione dei progetti complessi. Elementi che hanno consentito di realizzare e installare la prima applicazione industriale di ISWEC in tempi record per il settore. La collaborazione con tre eccellenze italiane, quali CDP, Terna e Fincantieri, consentirà di mettere a fattor comune le grandi competenze esistenti e di accelerare il processo di industrializzazione di questa tecnologia, a differenza di quanto avvenuto finora per dispositivi analoghi”.

Fabrizio Palermo, numero uno di cdp ha detto: “Questo accordo mira alla realizzazione di una tecnologia estremamente innovativa. Si tratta di un sistema capace di generare valore per i territori e per la collettività ed è in linea con la nostra strategia che punta a indirizzare gradualmente le attività e gli investimenti del Gruppo a supporto della transizione energetica e a contrasto del cambiamento climatico”.

Questa cooperazione di grande respiro industriale e tecnologico, che ci vede affiancati a gruppi del calibro di Eni, Terna e CDP, apre una nuova frontiera per lo sfruttamento delle energie pulite in Italia, valorizzando la morfologia del Paese. Fincantieri viene riconosciuta come la massima autorità in campo marittimo e navale, e siamo certi che, grazie alle sinergie fra i partner coinvolti, questo progetto d’avanguardia segnerà un punto di svolta per lo sviluppo sostenibile del Paese”, ha affermato l’ad di Fincantieri, Giuseppe Bono.

Spiega l’amministratore delegato di Terna, Luigi Ferraris: “È un’importante partnership che, attraverso l’utilizzo di nuovi fattori abilitanti, contribuisce a potenziare il ruolo primario e centrale del nostro Paese nel sistema energetico europeo, sempre più decarbonizzato e sostenibile”.

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