Dopo aver annunciare le misure straordinarie per far fronte all’emergenza coronavirus, il gruppo Cdp presenta i conti del 2019, archiviato con un utile netto pari a 3,4 miliardi – di cui 1,8 di pertinenza della Capogruppo – in leggero calo rispetto ai 4,3 miliardi del 2018.
Il cda presieduto da Giovanni Gorno Tempini, oltre ad approvare il bilancio d’esercizio, ha dato via libera anche al bilancio consolidato al 31 dicembre 2019, alla dichiarazione consolidata di carattere non finanziario 2019 del gruppo Cdp e al primo Bilancio di sostenibilità.
Tornando ai dati, al 31 dicembre 2019 il totale attivo di gruppo era pari a 448,7 miliardi di euro, mentre il patrimonio netto consolidato è arrivato a quota 36,1 miliardi di euro, di cui 23,6 miliardi di euro relativi al patrimonio netto del gruppo.
Per quanto riguarda la sola capogruppo, nel 2019 l’utile netto di Cdp Spa è salito dell’8% a 2,7 miliardi di euro, mentre il totale attivo, attestatosi a a 386 miliardi di euro, risulta così suddiviso: 171 miliardi di disponibilità liquide, 101 miliardi di crediti verso la clientela e le banche, 71 miliardi di euro di titoli di debito e 34 miliardi di fondi e partecipazioni.
Passando al passivo, la raccolta complessiva ha raggiunto i 356 miliardi, di cui 265 miliardi di euro da buoni fruttiferi e libretti postali (+3%). In netto rialzo la raccolta netta postale, che ha registrato la miglior performance degli ultimi cinque anni, aumentando di 3,4 miliardi grazie “al restyling dei Buoni fruttiferi postali cartacei e alla forte crescita delle vendite sul canale online (+1,2 miliardi di euro rispetto al 2018) e del numero di libretti abilitati ad operare online (circa 1 milioni rispetto ai 300mila a fine 2018)”, sottolinea in una nota il gruppo guidato da Fabrizio Palermo. Lo scorso anno Cassa ha emesso, tra gli altri, un Social bond da 750 milioni di euro per il finanziamento di interventi di edilizia scolastica e riqualificazione urbana e i famosi panda bond da 1 miliardo di Renmimbi (127 milioni di euro) per supportare la crescita di succursali o controllate di società italiane in Cina.
Andando avanti, il patrimonio netto di Cdp Spa nel 2019 è salito dell’1% a 25 miliardi, mentre le risorse mobilitate sono state pari a 21,4 miliardi, registrando un incremento del 30% rispetto al 2018.
A livello complessivo, lo scorso anno l’intero gruppo Cdp ha mobilitato risorse per il Paese pari a 34,6 miliardi di euro, cifra che rappresenta il profondo cambiamento operativo messo a punto attraverso il piano industriale 2019-2021. Di questi 34,6 miliardi, ai finanziamenti, investimenti e garanzie in favore delle imprese sono andati 24,9 miliardi di euro, con oltre 20mila aziende servite, mentre In favore del settore Infrastrutture, Pa e Territorio sono stati mobilitati 9,3 miliardi di euro, finanziati oltre 1.200 enti ed ampliate le modalità d’intervento a supporto delle infrastrutture. Infine, per il supporto alla cooperazione internazionale allo sviluppo, Cdp ha mobilitato nel 2019 oltre 400 milioni, facendo leva per la prima volta anche su risorse proprie.
“I risultati del 2019, commenta la società, “confermano l’importante azione svolta dal gruppo a supporto dell’economia del Paese ed evidenziano i risultati positivi della gestione. I target fissati dal piano industriale per l’anno 2019 sono stati ampiamente raggiunti, ponendo così le basi per il ruolo sempre più centrale del gruppo a favore dello sviluppo sostenibile dell’Italia, soprattutto in un periodo di emergenza come quello attuale”.
“Ci aspetta un 2020 di ancor più grande lavoro: CDP è impegnata al massimo per offrire tutto il sostegno possibile al Paese in un frangente così drammatico e difficile”, ribadisce il presidente Giorno Tempini, sottolineando che “La struttura, il management, tutti gli azionisti si stanno prodigando per riuscire a mettere a terra il più rapidamente possibile ogni iniziativa che possa dare aiuto a imprese e pubbliche amministrazioni”.
“Il Gruppo sta continuando, di concerto con il MEF, a sostenere con misure eccezionali le imprese, la pubblica amministrazione e lo sviluppo infrastrutturale – conferma l’ad Fabrizio Palermo – Dopo i 17 miliardi già messi in campo, abbiamo deliberato ulteriori interventi straordinari che andranno a liberare 1,4 miliardi di euro in favore di 7.200 enti pubblici e a rendere subito disponibili 2 miliardi di euro per le esigenze di liquidità delle imprese di media e grande dimensione.