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Cdp mette le ali ad Atlantia

Atlantia

Mercati contrastati in attesa delle scelte di Washington. Donald Trump, messo ufficialmente sotto accusa per impeachment dal Congresso, deve decidere se rinviare o meno l’aumento dei dazi verso Pechino, altrimenti un vigore da lunedì prossimo. Stasera, intanto, il presidente della Fed terrà la conferenza dopo la riunione del board. A Londra si consumano le ultime ore di una difficile campagna elettorale. Gli ultimi sondaggi segnalano che il vantaggio dei conservatori è più ridotto del previsto: Boris Johnson è in testa, ma non abbastanza per gestire la Brexit. In questa cornice i mercati vivono l’ultima giornata di attesa, senza far drammi.

 IL WSJ: “POWELL LASCERÀ SALIRE L’INFLAZIONE”

Senza una direzione precisa i listini asiatici. L’indice Hang Seng della Borsa di Hong Kong è in rialzo dello 0,3%. Il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen è sulla parità, il Nikkei di Tokyo perde lo 0,3%.

Stesso copione per le Borse Usa: Dow Jones e S&P 500 -0,1%. Nasdaq -0,07%.

Movimenti modesti sul mercato dei cambi, dove si aspetta la conferenza stampa di stasera di Jerome Powell. Il Wall Street Journal riporta che i vertici della Federal Reserve concordano nel lasciare spazio alla crescita dell’inflazione anche oltre il +2% annuo, cioè oltre il livello che dovrebbe portare la banca centrale a prendere le contromisure. 

IL DECENNALE DI TOKYO IN TERRENO POSITIVO

Il rendimento del Treasury Note a dieci anni si porta a 1,83%. Il bond decennale del Giappone è ad un passo dall’avere di nuovo un rendimento positivo: non capitava da aprile.

Il WSJ ha anticipato anche il probabile rinvio dei nuovi dazi contro Pechino. I democratici, nonostante l’affondo sull’impeachment, hanno acconsentito alla firma del nuovo accordo sui commerci con Messico e Canada, un provvedimento già scontato dagli operatori.

Sterlina in lieve calo stamane, alla vigilia del voto.

ARAMCO, IL PRINCIPE VUOLE 2.000 MILIARDI

Debole il petrolio nel girono del debutto della quotazione di Aramco. Si annuncia un boom di acquisti, che avvicinerà il titolo alla valutazione di duemila miliardi di dollari, come desiderato dal principe Mohammed Bin Salman. Grazie a metodi sbrigativi ma efficaci: la minaccia di arresto per le famiglie più facoltose del Paese se non faranno “il loro dovere”.

UE, OGGI AL VIA IL PIANO VERDE

Nell’area euro, in attesa del direttorio di domani della Bce, riflettori sulle prime mosse di Ursula von der Leyen: oggi la Commissione europea presenterà il piano per la riduzione delle emissioni. Secondo le bozze preliminari, si tratta di un programma da 35 miliardi che punta ad attivare investimenti per 100, con il coinvolgimento dei privati.

PIAZZA AFFARI DI NUOVO SOPRA 23 MILA PUNTI

Lunedì la Borsa di Milano è stata una delle peggiori in Europa. Ieri, al contrario, l’indice FtseMib è stato il migliore, a fronte del -0,4% del Dax di Francoforte, nonostante l’ascesa a sorpresa dell’indice Zew sulla fiducia della prima economia della zona euro: a dicembre 10,7 contro attese di una variazione nulla e dopo il calo del 2,1 di novembre. Anche questo è un indice della volatilità dei listini alla vigilia degli appuntamenti clou della settimana: le riunioni delle grandi banche centrali e le elezioni nel Regno Unito.

Piazza Affari è risalita sopra i 23 mila punti a quota 23.122.

La produzione industriale italiana segna in ottobre un calo del 2,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, leggermente peggio delle aspettative. Negli ultimi dieci mesi, questo indicatore ha sempre avuto il segno meno davanti. L’unica buona notizia in arrivo da questo dato è la crescita della componente legata ai beni di consumo.

Contrazione moderata per Francoforte, che soffre un calo dello 0,27%.

SALE LO ZEW, DEUTSCHE BANK TAGLIA GLI OBIETTIVI

Deutsche Bank ha tagliato l’obiettivo di crescita dei ricavi, puntando il dito contro i tassi di interesse ai minimi nel corso dell’Investor Day. La banca tedesca si aspetta che i ricavi dell’attività bancaria crescano solo dell’1% al 2022, la metà rispetto a quanto stimato a luglio. 

Sottotono Londra (-0,28%). Nel mese di ottobre, il Pil del Regno Unito è aumentato dello 0,7%, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Si tratta del tasso di crescita più debole mai registrato negli ultimi sette anni.

Poco mossa Parigi (+0,18%), nonostante il buon andamento della produzione industriale. Oggi il governo dovrebbe presentare le misure per la riforma del sistema pensionistico. Per il sesto giorno consecutivo, i manifestanti hanno scioperato e protestato contro il piano. Madrid -0,30%.

LO SPREAD SCENDE A 154, OGGI L’ASTA BOT

Hanno virato in positivo nel finale i Btp, a 1,24%. Lo spread con il Bund si è fermato a 154 punti.

Oggi è in programma l’asta Bot: in chiusura il rendimento del Buono annuale scambia tra -0,164 e -0,17%, in calo rispetto al -0,135% di metà novembre.

A ridosso della chiusura, il movimento rialzista ha spinto il rendimento del Btp a 2 anni a tornare di nuovo in territorio in negativo a -0,02% circa.

L’IPOTESI CDP METTE LE ALI AD ATLANTIA

In testa al listino c’è Atlantia (+3,4%): nel capitale potrebbe entrare Cdp, una novità che potrebbe impedire la revoca della concessione.

Molto positive le utility: Snam +1,2%, Enel +1% e A2A +1,3%.

Leonardo +1,6% dopo che Ubs ha rivisto al rialzo la raccomandazione sul titolo a ‘buy’ con un target price di 12,30 euro.

Unicredit +0,8%. Gli analisti del Banco de Sabadell hanno alzato il target price da 15,50 a 17,20 euro, rafforzando il giudizio Buy. Avanza anche Banca Bper (+1,1%).

MEDIOBANCA APRE IL CANTIERE DEL NUOVO STATUTO

In grande evidenza Mediobanca (+1,6%). L’istituto ha avviato i lavori per il cambio dello statuto.

Fiat Chrysler -0,6%. A novembre, il mercato cinese dell’automobile segna un calo del 3,6%: è il diciassettesimo mese consecutivo di ribasso. Carlos Tavares, l’amministratore delegato di Peugeot PSA, ribadisce che il precontratto di avvio dei lavori per la fusione sarà firmato a breve.

SAFILO TRA LICENZE E TAGLI, BOOM DI SERI

Da segnalare i fuochi d’ artificio su Safilo (+10,6%) dopo il rinnovo dell’accordo di licenza con Marc Jacobs, sorprendente perché si tratta di un marchio Lvmh. Equita ritiene però che i brand Fendi e Givenchy, sempre di proprietà di Lvmh, in scadenza nel 2021 e 2022, passeranno a Thelios (jv Lvmh-Marcolin). Intanto l’azienda ha annunciato un drastico progetto di ristrutturazione: il nuovo piano industriale quadriennale prevede circa settecento esuberi in Italia.

Stabile Sanlorenzo al debutto nello Star.

Tra i titoli sottili, Seri Industrial sale del 49%, beneficiando dell’approvazione della Commissione Ue del programma europeo di investimento nel settore delle batterie.

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