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Cdp e Bei: al via il primo programma nazionale per l’edilizia sociale. 300 milioni di investimenti in Italia

Imagoeconomica

CDP Real Asset SGR, controllata da Cassa Depositi e Prestiti, ha sottoscritto un accordo con il Fondo europeo per gli investimenti (FEI, Gruppo BEI) in ambito immobiliare.

L’accordo prevede l’allocazione di 300 milioni di euro per programmi di abitare sociale in Italia. L’iniziativa mira a promuovere la rigenerazione urbana e l’inclusione sociale attraverso interventi immobiliari.

Primo programma nazionale per l’edilizia

L’intesa rappresenta il primo programma nazionale promosso dal Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI) dedicato all’edilizia sociale in Europa. Si basa su un percorso di co-investimento tra il FEI e il Fondo Nazionale dell’Abitare Sociale (FNAS), gestito da CDP Real Asset SGR.

Il FNAS è un fondo di fondi creato per espandere l’operatività del Gruppo CDP lungo l’intero ciclo di vita dell’abitare sociale, includendo le categorie di alloggi per social housing, studenti e anziani (le “3 ESSE”).

10 mila nuovi posti letto per studenti

Nella prima fase di investimenti del Fondo Nazionale dell’Abitare Sociale (FNAS), gli obiettivi principali includono il supporto per la creazione di circa 10.000 nuovi posti letto per studenti, focalizzandosi soprattutto sulle esigenze dei “fuori sede” nelle principali città universitarie.

Inoltre, si mira a implementare soluzioni abitative rivolte agli anziani autosufficienti, con una particolare attenzione ai principi ESG (Ambientali, Sociali e di Governance).

Duplice ruolo per il FEI

Il Fondo Europeo per gli Investimenti assumerà una duplice funzione nei confronti del Fondo Nazionale dell’Abitare Sociale. Inizialmente, agirà come consulente per identificare e valutare opportunità di investimento. Successivamente, diventerà anche co-investitore nei fondi individuati, impegnando complessivamente fino a 300 milioni di euro a favore dell’abitare sociale italiano. Una somma che sarà suddivisa in modo paritario tra FEI e FNAS.

“Partenariati come quello siglato con CDP, il primo programma nazionale dedicato interamente all’edilizia sociale sostenuto dal FEI in Europa, sono fondamentali per dare la possibilità a famiglie e studenti di avere accesso ad un alloggio adeguato e sostenibile”, ha commentato Gelsomina Vigliotti, Presidente FEI e Vicepresidente BEI. “Questo accordo rafforza ulteriormente l’impegno congiunto del Gruppo BEI e Gruppo CDP per il sociale, dopo l’accordo siglato recentemente per la costruzione di 200 unità di social housing nel cuore di Milano e il programma da 100 milioni di euro ‘Social Impact Italia’, lanciato nel 2017 e oggi pienamente investito”.

“Con questa nuova operazione – ha dichiarato Dario Scannapieco, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Cassa Depositi e Prestiti – il Gruppo CDP conferma ancora una volta il suo ruolo di apripista nell’utilizzo degli strumenti e dei fondi messi a disposizione dall’Unione Europea. Grazie al consolidato rapporto con il FEI abbiamo la possibilità di mettere a disposizione del Paese 300 milioni da destinare alla realizzazione di soluzioni abitative con una forte connotazione sociale, fra le quali residenze per gli studenti, realizzando un programma di interventi che avranno un impatto positivo sul territorio e sulle comunità locali”.

“Questo accordo è una tappa fondamentale nel percorso di implementazione del nostro Piano Industriale 2022-2024, che individua nella capacità di attrarre e combinare risorse di investitori nazionali e sovrannazionali un elemento distintivo confermando il nostro ruolo addizionale e complementare rispetto al mercato”, ha commentato Giancarlo Scotti, AD di CDP Real Asset SGR. “Avere al nostro fianco un partner come il FEI conferma il riconoscimento, anche a livello europeo, della rilevanza del sistema dei nostri fondi dell’abitare sociale quale strumento di contrasto al disagio abitativo attraverso la rigenerazione urbana e l’inclusione sociale. Si tratta di un’evoluzione del nostro modello di intervento che, partito in collaborazione con le fondazioni di origine bancaria, ha progressivamente coinvolto investitori istituzionali nazionali e si apre adesso al mercato delle risorse comunitarie per affrontare le sfide legate alle nuove esigenze sociodemografiche”.

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Categories: Economia e Imprese