Il Presidente di Cassa Depositi e Prestiti, Claudio Costamagna, non è disponibile per un secondo mandato alla guida dell’istituto per la promozione nazionale. Lo rende noto lo stesso manager attraverso una nota.
Mentre impazza il totonomine sulle principali partecipate pubbliche dopo la formazione del nuovo governo Lega-M5s, Costamagna decide di tirarsi fuori dalla partita sul rinnovo del consiglio di amministrazione di Cdp e, in un comunicato diffuso il 5 giugno, fa sapere di “avere condiviso la decisione di non proseguire con un secondo mandato” con il presidente dell’Acri e della Cariplo, Giuseppe Guzzetti.
Ricordiamo che l’indicazione del presidente di Cdp spetta proprio alle Fondazioni ex bancarie anche se nel caso di Costamagna la nomina fu decisa dall’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi.
“Considero un onore – continua Costamagna – aver presieduto per questi tre anni un’istituzione chiamata a realizzare parte della politica industriale del nostro Paese, disegnata dal Governo con il concorso dei soci privati delle Fondazioni. Porgo al mio successore i migliori auguri di raggiungere i traguardi che, insieme al nuovo amministratore delegato, saranno definiti di concerto col nuovo Governo”. Nella nota Costamagna ringrazia, oltre agli azionisti, il cda e l’amministratore delegato uscente Fabio Gallia, altra figura in attesa di rinnovo.
In base alle ultime indiscrezioni, la scelta suoi nuovi vertici di Cdp dovrebbe arrivare la prossima settimana, quando il Ministero dell’Economia – azionista di maggioranza di Cassa Depositi e Prestiti – guidato dal neo ministro Giovanni Tria stilerà insieme alle Fondazioni la lista da depositare entro il prossimo 16 giugno. Quattro giorni dopo – il 20 giugno – si terrà l’assemblea in prima convocazione. In seconda la data fissata è il 28 giugno.