La rivoluzione della Cassa Depositi e Prestiti, fortemente voluta dal premier Matteo Renzi e dal suo consigliere economico, Andrea Guerra, si è finalmente compiuta: oggi l’assemblea ha ufficializzato il cambio di vertici, accogliendo le dimissioni del presidente Franco Bassanini e nominando un nuovo board che sarà presieduto da Claudio Costamagna, con Fabio Gallia nel ruolo di amministratore delegato. Per la nomina dei due manager il Governo aveva nelle ultime settimane trovato l’intesa con le Fondazioni bancarie, che da statuto hanno voce in capitolo per la scelta dei vertici.
Per favorire il ricambio al vertice della Cassa, l’ormai ex presidente Franco Bassanini ha fatto pervenire ieri alle Fondazioni azioniste, al cda, al collegio sindacale e alla commissione parlamentare di vigilanza una lettera in cui mette il mandato a disposizione dell’assemblea per favorire il ricambio al vertice. Nella lettera inviata per conoscenza al premier, Matteo Renzi, e al ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, Bassanini ha spiegato la sua scelta. E sul ricambio anticipato del vertice, “tengo a precisare – ha scritto – che la richiesta del governo non è stata motivata, per quanto a me noto, da giudizi negativi né sull’operato degli amministratori né tantomeno sull’attività di Cdp e i risultati conseguiti”.
Nessuna bocciatura dell’operato dei vertici della Cassa, ma solo la necessità prospettata da palazzo Chigi e dal Tesoro di anticipare il ricambio in modo “da insediare un nuovo consiglio che abbia davanti un mandato triennale e possa impostare fin da ora il piano industriale 2016-2018”. Nelle intenzioni di Renzi infatti la Cdp deve diventare il braccio del governo nell’economia. Un vero e proprio strumento in grado di intervenire in aziende ritenute strategiche e capace di imprimere una decisa svolta ai timidi segnali di ripresa che si intravedono per trasformarli in una crescita concreta.
Il cambio ai vertici della cassaforte di Stato è arrivato dopo un serrato confronto fra le fondazioni azioniste di minoranza di Cassa (con il 18,45%) ed il Tesoro, che hanno chiesto e ottenuto il mantenimento dei dividendi e la possibilità di indicare il vice presidente del gruppo, Mario Nuzzo, presidente di Fondazione CariTeramo e membro del Cda dell’Acri.
Claudio Costamagna, 59enne milanese, laureato alla Bocconi, vanta una lunga carriera nella banca d’investimenti statunitense Goldman Sachs, nella quale è arrivato ad essere il presidente del settore investment banking di Goldman Sachs. Attualmente dirige Salini-Impregilo, il più grande gruppo italiano di costruzioni. Fabio Gallia, nato nel 1963 ad Alessandria, è invece amministratore delegato e direttore generale di Bnl.