Condividi

Cdp, compromesso Fondazioni-Tesoro sul conguaglio

Un nuovo emendamento al decreto Sviluppo, cui il Governo darà parere positivo, prevede che le Fondazioni versino circa un miliardo in quattro anni per la conversione delle loro azioni privilegiate di Cassa spa in titoli ordinari – L’effetto è una conversione alla pari che farà scendere inizialmente gli enti al 16,70% del capitale.

Cdp, compromesso Fondazioni-Tesoro sul conguaglio

Le Fondazioni azioniste di Cdp dovranno versare circa un miliardo di euro in quattro anni per la conversione delle loro azioni privilegiate di Cassa spa in titoli ordinari. Secondo le prime indiscrezioni raccolte da Radiocor, la soluzione di compromesso con il Tesoro azionista di maggioranza è stata raggiunta per non togliere l’apporto dei soci privati a Cassa spa.

Il nuovo emendamento al decreto Sviluppo avrà il sostegno del Governo. Per il conguaglio tutto ruoterà attorno alla nuova perizia sul valore della società di via Goito dopo quella realizzata da Deloitte a fine estate e contestata dai soci privati di Cdp. Il via libera immediato annunciato dall’Acri alla presentazione dell’emendamento spiega come si sia di fronte a una soluzione “più equa che tiene conto della valutazione del Consiglio di Stato”, secondo la valutazione di un azionista privato.

L’effetto dell’emendamento è una conversione alla pari che farà scendere inizialmente le Fondazioni al 16,70% del capitale ordinario di Cassa spa. Gli enti, in ogni caso, hanno la facoltà di risalire fino al 30 per cento. Secondo alcuni osservatori, è ipotizzabile una risalita almeno fino al 20% del capitale, soglia rilevante per avere un ruolo nelle decisioni strategiche della società guidata da Franco Bassanini e dall’amministratore delegato, Giovanni Gorno Tempini.

A un esborso contenuto corrisponde un rendimento dell’investimento in Cdp per le Fondazioni che non scenda sotto al 4%, livello considerato da molti minimo anche per i vincoli che gli statuti pongono agli investimenti del patrimonio. Le Fondazioni potranno anche acquistare le azioni che restituirà CariVerona, sempre che l’ente presieduto da Paolo Biasi non ritorni sui suoi passi alla luce delle nuove condizioni per la conversione.

Commenta