Cassa depositi e prestiti ha collocato martedì il suo primo “sustainability bond” dal valore di 500 milioni di euro e con scadenza nel 2023. L’operazione si è chiusa in giornata con richieste superiori al miliardo di euro che hanno permesso di abbassare la guidance di prezzo rispetto a quanto inizialmente indicato dalle banche impegnate nell’emissione: il rendimento finale, pari al 2,175% e un coupon di 2,125%, è stato di 25 punti base di spread rispetto al Btp preso di riferimento, quello in scadenza ottobre 2023 e cedola 2,45%, a fronte di indicazioni iniziali nel range 30-35 punti base.
Un prezzo che sostanzialmente si allinea con la curva dei rendimenti riconosciuti da Cdp nelle emissioni esistenti a fronte di una fase dove comunque gli asset italiani sono guardati con cautela dagli investitori: “La scelta di Cdp di collocare è stata allo stesso tempo razionale, perché ha colto il momento giusto alla luce della performance dei titoli di Stato italiani degli ultimi due giorni, ma anche un segnale importante in quanto soggetto che viene assimilato in parte alle Agenzie europee e in parte ai finanziari – spiega Pietro Bianculli, responsabile bond syndicate di Unicredit – È una scelta che riapre il mercato nel suo segmento dunque anche se gli investitori per quanto riguarda possibili emissioni future di finanziari italiani vorranno probabilmente attendere ulteriori segnali sulla Legge di Bilancio”.
Il “sustainability bond” è stato collocato per quasi il 60% all’estero e, oltre a raccogliere l’interesse degli investitori tradizionali, si è rivolto ai cosiddetti Social Responsible Investors, focalizzati su quegli strumenti finanziari finalizzati a investire in progetti di impatto ambientale o sociale. Nel programma del bond Cdp rientrano infatti i progetti che impiegano i proventi della raccolta in quattro ambiti: infrastrutture e sviluppo urbano, istruzione, finanziamento delle pmi, energia e ambiente. Le banche impegnate nella operazione sono state Banca Imi, Bnp Paribas, Credit Agricole, Goldman Sachs, Mps Capital Services, Santander e Unicredit.