Cassa Depositi e Prestiti ha registrato nel 2016 un risultato netto di gruppo positivo per circa 1,1 miliardi di euro rispetto al rosso di 0,9 miliardi del 2015, grazie al forte incremento del risultato della capogruppo. Il Gruppo ha chiuso il bilancio 2016 con un totale dell’attivo pari a 410,4 miliardi (+2,9%). Il patrimonio netto consolidato si è attestato a 35,7 miliardi, in aumento rispetto ai 34,6 miliardi del 2015, di cui 22,5 miliardi di pertinenza della capogruppo.
Il margine d’interesse si incrementa di quasi quattro volte rispetto al 2015 attestandosi a circa 2,1 miliardi. La solidità patrimoniale è rafforzata con un patrimonio netto Cdp pari a 23,2 miliardi (+3,7 miliardi rispetto al 2015) e un patrimonio netto consolidato pari a 35,7 miliardi (+1,1 miliardi rispetto al 2015).
Il contributo della sola capogruppo Cdp alle risorse mobilitate e gestite è stato pari a oltre 15 miliardi, con oltre 31 miliardi di investimenti attivati, in lieve contrazione rispetto al dato del 2015, per effetto della riduzione dei volumi sui plafond di liquidità destinati al settore bancario, anche a causa del contesto espansivo della politica monetaria.
Al netto di alcune operazioni di rilevante importo registrate nel 2015, il volume di risorse mobilitate e gestite nel 2016 registra un incremento del 7%. Sul risultato 2015 avevano inciso in modo significativo sia la garanzia a favore del Fondo di Risoluzione Nazionale per 1,7 miliardi sia le anticipazioni per il pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione per 0,8 miliardi.
Coerentemente con le linee guida strategiche definite nel Piano 2016-2020, le risorse sono state indirizzate verso i motori dello sviluppo economico del Paese. Sul fronte Government, Pubblica Amministrazione e Infrastrutture la Cdp si conferma operatore chiave a sostegno degli enti locali, con un ammontare complessivo di risorse mobilitate e gestite pari a 5,2 miliardi, destinate sia al finanziamento di investimenti sul territorio da parte degli Enti pubblici, sia alla realizzazione di opere nel settore infrastrutturale, dei trasporti e delle telecomunicazioni. Sul fronte delle imprese, Cdp ha fornito un contributo rilevante con circa 5,2 miliardi di risorse mobilitate confermando il suo ruolo chiave nel sostegno dell’economia italiana e supportando sia la ricostruzione dei territori colpiti da calamità naturali, sia gli investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione.
I volumi complessivi di risorse mobilitate e gestite nel corso del 2016 a favore dell’internazionalizzazione delle imprese italiane ammontano a circa 4,9 miliardi. Nel Real Estate Cdp ha realizzato investimenti per circa 100 milioni, in particolare a sostegno del Social Housing.
Per quanto riguarda la capogruppo Cdp, il totale dell’attivo si attesta a circa 357,7 miliardi, in aumento del 3,7% rispetto all’esercizio precedente. Lo stock di disponibilità liquide raggiunge i 161,8 miliardi di euro, in riduzione del 4,1% circa rispetto al 2015. Lo stock di crediti verso la clientela e verso le banche risulta stabile e pari a circa 103 miliardi mentre le partecipazioni e i titoli azionari ammontano a 32,6 miliardi, in aumento del 10,1% rispetto all’ultimo esercizio, principalmente in relazione al conferimento del 35% di Poste Italiane.
La raccolta complessiva risulta in aumento rispetto al 2015 e pari a 331,8 miliardi (+2,7%), di cui 250,8 miliardi rappresentati dalla raccolta postale. Il patrimonio netto si attesta a 23,2 miliardi, in crescita di 3,7 miliardi rispetto al 2015, mentre il margine d’interesse, pari a circa 2,4 miliardi, registra una forte crescita (+162%) rispetto all’esercizio precedente nonostante un contesto di tassi di mercato sfavorevole. L’incremento deriva sia dall’effetto delle azioni manageriali – volte all’ottimizzazione delle fonti di raccolta, al miglioramento dell’ALM (Asset and Liability Management) e a una più efficiente gestione della tesoreria – sia dal parziale adeguamento delle modalità di remunerazione del conto corrente di Tesoreria all’attuale dinamica dei tassi.
In linea con quanto previsto, il 2016 per Cdp ha segnato dunque un importante cambio di passo nell’operatività, a seguito dell’avvio delle principali iniziative di business lungo le quattro linee di intervento definite dal piano (Government, PA e infrastrutture; Internazionalizzazione; Imprese; Real Estate). E’ quanto spiega Cdp nell’approvare il bilancio 2016.
Lo scorso esercizio, si legge ancora, è stato il primo anno del nuovo piano industriale 2016-2020 che ha definito ambiziosi obiettivi di medio-lungo periodo, sia in termini di risorse mobilitate per l’economia, sia in termini di nuova gamma di strumenti operativi, molto più ampia di quella tradizionalmente in essere.