Cda Tim pirotecnico mercoledì 2 marzo. Il gruppo delle Tlc italiano ha approvato i conti 2021 e il piano industriale 2022-24. Il bilancio 2021 chiude in rosso per 8,7 miliardi dopo 4,1 miliardi di svalutazioni e imposte anticipate pari a 3,8 miliardi, costringendo il Cda a rinunciare alla distribuzione del dividendo agli azionisti.
La pulizia di bilancio consente ora a Tim di affrontare con maggiore tranquillità le nuove sfide del piano industriale: il gruppo fa da apripista e, primo in Europa, abbandona la struttura di gruppo verticalmente integrato con la divisione in due entità separate, una per la rete l’altra per i servizi. E’ l’anticamera del progetto di “rete unica” con Open Fiber che sarà oggi sul tavolo del Cda di Cassa Depositi e Prestiti. E il battesimo del nuovo Ad che ha ottenuto l’approvazione all’unanimità dai consiglieri, sotto la guida di Salvatore Rossi. Resta ancora in stand by l’offerta di Opa presentata dal fondo Kkr ma la valutazione della proposta “sarà conclusa rapidamente”. Tuttavia, se andrà in porto il progetto di rete unica, sarà più difficile per Kkr portare a termine il suo progetto e il mercato ha già messo in conto che l’Opa possa sfumare.
Nell’immediato, arrivano le prime contromisure: “forte attenzione ai costi” e cessione delle torri. Inwit si prepara a uscire dal perimetro del gruppo e il Cda Tim ha esaminato l’offerta presentata dal fondo Ardian per l’acquisizione della quota indiretta detenuta da Tim in Inwit, come i rumours degli ultimi giorni avevano lasciato intendere. Offerta giudicata amichevole e che potrebbe portare 1,4 miliardi in cassa. Infine, è stata decisa la convocazione di un’assemblea ordinaria e straordinaria per il 7 aprile che dovrà pronunciarsi sul ripianamento delle perdite, sul piano di stock options e la cooptazione in Cda dell’Ad Pietro Labriola, dopo l’uscita di Luigi Gubitosi.
“Sono convinto che l’evoluzione del Gruppo che abbiamo disegnato – commenta l’Ad Pietro Labriola – rappresenti una discontinuità positiva. Stiamo giocando un ruolo da front-runner nel settore delle Telco e ci aspettiamo che altri seguano il nostro esempio. Con questo nuovo assetto saremo più pronti a rispondere alle sfide e cogliere le opportunità che abbiamo davanti”.
Cda Tim, il piano industriale vara la separazione di rete e servizi
Era, insieme ai conti 2021, il tema più atteso. La scelta di abbandonare l’organizzazione di gruppo verticalmente integrato spalanca la porta alla nascita della rete unica. Il progetto esecutivo – afferma la nota diffusa a tarda sera da Tim – sarà presentato al mercato prima del 30 giugno, in occasione del Capital Market Day di TIM entro la semestrale.
Anche per questo, Tim si è limitata a presentare la nuova configurazione nelle linee essenziali, limitandosi a indicare la divisione in due “legal entities”.
ServCo: rete mobile e servizi a imprese e consumatori
ServCo avrà gli asset di rete mobile oltre ai servizi commerciali alle imprese e ai consumatori. Il segmento imprese, rivolto alla Pa e ai grandi gruppi sarà integrato con Noovle, Olivetti e Telsy. Lato consumatori si continuerà a puntare sulla convergenza e sul rafforzamento del posizionamento Premium. In ServCo viene collocata Tim Brasil che beneficierà dell’integrazione con Oi, dopo il via libera definitivo all’acquisizione ottenuto dall’Antitrust brasiliano in febbraio.
NetCo: rete fissa , wholesale domestico e Sparkle
E’ questa la nuova entità per la rete fissa, dove finirà la rete di accesso Tim insieme ai collegamenti internazionali di Sparkle. Tim può contare oggi sul 94% di linee in tecnologia Fttc (Fiber to the cabinet) e punta ad un crescente spostamento della clientela su Ftth (Fiber to the home). L’intenzione è di accelerare i piani di FiberCop, anche in co-investimento, per raggiungere il 60% delle linee coperte in Ftth entro il 2026. Questa accelerazione porterà a raggiungere il picco degli investimenti domestici nel 2022, seguito da una progressiva discesa entro il 15% dei ricavi nel medio termine.
Cda Tim, i target finanziari del piano 2022-24
I target finanziari del piano 2022-24 – a struttura organizzativa invariata – prevedono un leggero miglioramento dei ricavi nel triennio; Ebitda di gruppo stabile, Capex di gruppo a 4 miliardi nel 2022, 3,9 miliardi nel 2023 e 3,8 miliardi nel 2024. L’indebitamento netto di gruppo risentirà dei 3,7 miliardi non ripetibili per l’acquisizione delle frequenze in Italia e Brasile e per l’acquisizione di Oi, il cui impatto sarà esaurito completamente nel 2025.
Cda Tim, i conti 2021 chiudono in rosso
I ricavi di gruppo chiudono il 2021 in lieve flessione a 15,3 miliardi (-1,9%). L’Ebitda organico risulta in flessione del 9,6% a 6,2 miliardi. L’indebitamento finanziario netto after lease si ferma a 17,6 miliardi in calo di € 1 mld “nonostante investimenti in crescita del 14,1% YoY per accelerare lo sviluppo della fibra, del cloud e del calcio in streaming”, fa rilevare Tim.
Il quarto trimestre ha registrato una flessione dei ricavi del 4,4%, un Ebitda organico in flessione del 21,9% e una riduzione degli investimenti del 3,8%.
Sulla base di questi dati il Cda ha deciso di rinunciare alla distribuzione del dividendo per il 2021.
Cda Tim, Ardian vuole tutto il 30% di Inwit
Tim ha ricevuto l’offerta vincolante di Ardian per l’acquisto della maggioranza della holding Daphne 3 che detiene il 30,2% di Inwit. Tim ha in mano il 51% di Daphne 3, mentre un consorzio di investitori guidato da Ardian ha il restante 49%. Il 33,2% di Inwit è in mano a Vantage Tower che fa capo a Vodafone Group ed è la maggiore piattaforma di infrastrutture in Europa con oltre 68.000 torri in nove mercati. Il 3% è di proprietà di Canson (Matteo Canonaco, co-fondatore di Canson Capital Partners) e il 33,6% è flottante.
Aggiornamento
L’offerta del fondo Ardian per Inwit è per “il 41% di Daphne 3, se accetteremo noi resteremmo al 10% della holding e nella governance”. Lo ha chiarito Adrian Calaza, cfo di Tim, nella conference call con gli analisti
(Aggiornato giovedì 3 marzo 2022 alle 17:46)