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Cda San Raffaele, Bondi consulente o fallimento

Stamattina si riunisce il nuovo consiglio di amministrazione dell’ospedale milanese su cui grava un debito di circa un miliardo di euro. Sul tavolo c’è il futuro della Fondazione. Se non sarà fallimento, Enrico Bondi sarà l’uomo incaricato di risanare i conti.

Cda San Raffaele, Bondi consulente o fallimento

Intorno alle ore 11 di questa mattina si riunirà il consiglio di amministrazione della Fondazione San Raffaele del Monte Tabor. I nuovi vertici della struttura ospedaliera decideranno le strategie da implementare per superare la difficile situazione economica che grava sul bilancio con una perdita di circa un miliardo di euro.

L’uomo che cercherà di tirare l’ospedale fuori da questo pantano sarà probabilmente Enrico Bondi, ex commissario straordinario di Parmalat. Il cda targato Vaticano dovrà ratificare oggi il suo incarico e presumibilmente sarà nominato consulente. Ma tutto dipenderà dalla strategia che si intende seguire. Le opzioni sono due: trovare l’accordo per un concordato preventivo e non dichiarare il fallimento o dichiarare lo stato di insolvenza, accedendo alla legge Marzano e alla procedura di amministrazione straordinaria. Quest’ultima ipotesi sembra essere quella preferita dalla Santa Sede, secondo indiscrezioni della stampa. Tuttavia, la presenza al cda di oggi del risanatore del più grande gruppo alimentare italiano e dell’ex dg della stessa fondazione, Renato Botti fanno presumere che si opterà per un tentativo di salvataggio.

Il nuovo cda avrà tempo fino al 15 settembre per presentare il piano di risanamento, in caso contrario i magistrati richiederanno il fallimento. Questo quanto emerso dall’incontro informale di ieri tra Giovanni Maria Flick, il nuovo consigliere del San Raffaele, il presidente della sezione fallimentare del tribunale Filippo Lamanna e il pm Luigi Orsi. Tuttavia la richiesta di insolvenza potrebbe arrivare anche prima, nel caso in cui le garanzie richieste venissero meno. La poco trasparente contabilità dell’ospedale e la vaghezza delle risposte delle persone interrogate fino a oggi potrebbero spingere i magistrati ad accelerare i tempi.

Se la Fondazione ha intenzione di prendersi questi due mesi per evitare il fallimento, è probabile che il cda si affiderà a Enrico Bondi. Nel caso in cui la Fondazione venisse commissariata, il commissario straordinario potrà essere nominato esclusivamente dal Governo.

Sempre in mattinata si aprirà la camera ardente di Mario Cal, il braccio destro del presidente del San Raffaele Don Verzè, che lunedì si è suicidato.

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