Ora tocca al Governo rispondere ai Benetton sul caso Autostrade. Il cda di Atlantia, la holding della famiglia veneta che controlla Autostrade, ha infatti ribadito ieri che è disponibile a vendere la sua quota di controllo nella società Autostradale, ma considera inaccettabile ogni sorta di garanzia o di manleva sul passato. In altra parole: sì alla cessione di Autostrade, ma nello spirito dell’accordo di metà luglio con il Governo e cioè con un’operazione di mercato rispettosa dei diritti di tutti gli azionisti (anche di minoranza) e senza alcun privilegio per Cdp, per la quale tuttavia le porte di Autostrade restano aperte.
Si vedrà forse già oggi come risponderà il premier Giuseppe Conte, che nei giorni scorsi aveva avocato a sè il dossier bollente commissariando di fatto la debole ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, ma minacciando anche la revoca della concessione autostradale.
Anche ieri la Borsa, premiando il titolo Atlantia (+1,8%) è parsa credere a un accordo finale tra i Benetton e il Governo, magari con un compromesso sul prezzo della vendita della partecipazione di Atlantia in Autostrade, ma la situazione resta molto incerta e tutto può ancora succedere.