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Catturata l’orsa JJ4. Scontro sul suo destino. La difficile convivenza tra uomo e orso in Trentino

L’orsa JJ4 è stata catturata e trasportata in un rifugio. Il governatore del Trentino preme per il suo abbattimento. Le associazioni protestano

Catturata l’orsa JJ4. Scontro sul suo destino. La difficile convivenza tra uomo e orso in Trentino

È finita la fuga dell’orsa JJ4 responsabile della morte del giovane runner di 26 anni, Andrea Papi. Identificata grazie alle analisi genetiche disposte dalla Procura di Trento, l’orsa è stata catturata nella notte tramite una trappola tubo, una sorta di gabbia a forma cilindrica, insieme ai suoi figli che sono poi stati liberati. Dopo essere stata sedata JJ4 è adesso in custodia nel centro faunistico del Casteller in attesa di capire quale sarà il suo destino.

“Il corpo forestale ha catturato Jj4 con una trappola a tubo intorno alle 23 di ieri notte. La cattura dimostra che le nostre strutture sono in grado di catturare animali pericolosi in tempi rapidi”, ha detto il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, in conferenza stampa. “È una notizia che avremmo voluto dare nel 2020, quando chiedemmo di catturare Jj4. Oggi c’è l’amarezza per quanto accaduto nel frattempo”, ha detto Fugatti. JJ4, infatti, aveva già aggredito due escursionisti nel giugno del 2020, sempre sul monte Peller.

Orsa JJ4: adesso è scontro sulla sua sorte

L’8 aprile il governatore Fugatti aveva ordinato la cattura e l’abbattimento dell’orsa dopo la morte di Andrea Papi. Il Tar di Trento ha, però, sospeso l’ordinanza di abbattimento dell’orsa. Ieri la Provincia di Trento ha presentato una nuova documentazione che chiede la revoca allo stop. “Auspichiamo che con il deposito degli atti richiesti all’amministrazione, e in aggiunta alla relazione che Ispra, da quanto apprendiamo da nostre interlocuzioni, intende far avere al tribunale nelle prossime ore, il Tar possa pronunciarsi per la revoca della sospensiva di abbattimento. Auspichiamo infine che possa venire anticipata la camera di consiglio collegiale, fissata nel decreto per l’11 maggio”, ha detto il presidente della Provincia autonoma di Trento.

Se il Tar darà il via libera la modalità di abbattimento prevista è l’eutanasia. “Questo è lo strumento che abbiamo individuato per poter causare meno sofferenza all’animale. Non è prevista l’opzione di sparare, che viene impiegata solo per gli abbattimenti in condizioni di immediato pericolo” ha detto il dirigente del Dipartimento protezione civile, foreste e fauna della Provincia di Trento, Raffaele De Col.

Le associazioni chiedono di salvare l’orsa JJ4 dall’abbattimento

Enpa, Leidaa e Oipa hanno diffidato la Provincia autonoma di Trento dal mettere in atto “qualsiasi azione che possa ledere l’incolumità dell’orsa Jj4”. Il decreto del Tribunale amministrativo regionale (Tar) che sospende l’ordinanza di abbattimento, sostengono i tre enti in una nota, “deve essere rigorosamente rispettato, altrimenti difenderemo l’orsa e i suoi piccoli in tutti i modi consentiti dalla legge”. La Lav (La Lega anti vivisezione) ha invece chiesto un incontro con Fugatti per “organizzare il trasferimento dell’orsa nel rifugio-santuario individuato all’estero dall’associazione” si legge in una nota. Anche l’Associazione italiana difesa animali ed ambiente (Aidaa) chiede che l’orsa Jj4 “sia subito messa in condizione di essere trasferita in un santuario protetto tra quelli indicati dalla Lav che si trovano all’interno dell’Unione europea”.

La difficile convivenza tra orsi e uomo in Trentino

Il governatore della Provincia non vuole fermarsi all’orsa JJ4 e chiede la diminuzione della presenza di orsi in Trentino e l’abbattimento di quelli più pericolosi. “Ora ci attiviamo per catturare Mj5 su cui c’è già il parere dell’Ispra per l’abbattimento e di M62, per cui chiederemo un nuovo parere. Catturare Mj5 sarà difficile perchè è un maschio aggressivo e molto veloce, può fare anche 30 chilometri al giorno. I tre orsi sono l’aspetto che ci interessa nell’immediato, ma è ugualmente importante il tema del futuro del progetto, cioè i numeri devono tornare all’origine, ovvero ad una cinquantina di esemplari che si sarebbero dispersi sull’arco alpino. Su questo dobbiamo lavorare” ha affermato Fugatti.

Gli orsi in Trentino sono stati reintrodotti a cavallo tra gli anni ’90 e 2000, importando alcuni esemplari dalla Slovenia. Oggi, soprattutto intorno alle Dolomiti di Brenta (la parte occidentale della provincia di Trento, a grandi linee nell’area di Madonna di Campiglio) ne vivono quasi un centinaio: qui la mappa degli orsi in Trentino. Il dibattito sulla loro presenza, in seguito alla morte del runner è tornato in vigore. Va segnalato, che prima di questo caso, come ricordato in un’intervista a FIRSTonline da Elena Guella, vicepresidente della Società alpinisti tridentini (SAT), gli episodi di aggressione di orsi nei confronti degli uomini negli ultimi 20 anni si contavano sulle dita di una mano.

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