Il Consiglio di Amministrazione di Cattolica Assicurazioni, presieduto dal Presidente Paolo Bedoni, ha approvato ieri sera il Piano Industriale 2018-2020, che prevede di conseguire un utile operativo al 2020 di circa 375-400 milioni di euro, in crescita di oltre il 60% sul 2016, e di pagare un dividendo per azione superiore a 0,5 euro (circa il 50% in più del 2016). Il ritorno sul capitale (roe operativo) è atteso oltre il 10%, quattro punti percentuali in più rispetto del 6% conseguito nel 2016.
Sono in vista anche cambiamenti alla governance. Obiettivo del cda è rendere la gestione “più snella ed efficiente e favorire l’ingresso degli investitori istituzionali come soci”, ha spiegato l’amministratore delegato Alberto Minali. All’assemblea verrà proposta l’adozione del sistema ‘monistico’, con una riduzione del numero dei consiglieri e l’abolizione del comitato esecutivo. Viene poi innalzato al 5% il tetto alle quote azionarie delle persone giuridiche e riservate “opportune forme di rappresentanza” alla lista che raggiungerà determinate soglie di capitale.
Per la terza compagnia assicurativa italiana quanto a capitalizzazione di borsa (e al top per rialzo del titolo nel comparto assicurativo da inizio anno, +17,6%), si tratta del primo piano strategico dall’arrivo, nell’aprile 2017, dell’ad Alberto Minali nella cabina di regia del gruppo nella cui compagine azionaria, pochi mesi dopo, ha fatto la sua comparsa il finanziere americano Warren Buffett. La sua Berkshire Hathaway è diventato il primo azionista con oltre il 9% rilevando, a ottobre scorso, la quota in mano alla Banca Popolare di Vicenza. Tra gli altri azionisti sopra il 2% (dati Consob) figurano Norges Bank (3,092%), la Fondazione Banca del Monte di Lombardia (3,162%) e la Fondazione Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona (3,437%).
“Il piano industriale che renderà il gruppo Cattolica innovativo, agile e reattivo alle nuove sfide di mercato e anche più forte e redditizia nell’interesse di tutti gli stakeholder. I target al 2020 sono realistici ma ambiziosi in termini di crescita, eccellenza tecnica e innovazione. Abbiamo avviato all’interno del gruppo un percorso di cambiamento, industriale e culturale, che coinvolge business, capitale umano e modello di governance. La concretezza di questo Piano trova conferma nel target al 2020 del dividendo per azione: vogliamo ripagare i nostri azionisti della fiducia che ci accordano e prevediamo una remunerazione in aumento di circa il 50%”, ha detto l’ad Minali.