Un’affollata assemblea della Cattolica Assicurazioni, che si è tenuta oggi a Verona, ha approvato praticamente all’unanimità (ha detto sì il 99,9% dei soci) il nuovo statuto della compagnia veneta che segna una svolta perchè conferma il modello cooperativo ma apre ai soci di capitale, ha introdotto il nuovo sistema di governance monistico e ridotto a 17 il numero complessivo dei membri del board, oltre a ratificare il bilancio d’esercizio 2017 e il dividendo di 0,35 euro ad azione. Il successivo consiglio d’amministrazione ha poi confermato Alberto Minali, nominato consigliere dall’assemblea, nel suo ruolo di Ad della Cattolica Assicurazioni.
“Se l’assemblea dei soci del 28 aprile approverà il nuovo modello di governance segneremo una svolta che coniuga lo spirito cooperativo con l’apertura al mercato”, aveva anticipato in un’intervista a FIRSTonline, il presidente Paolo Bedoni. E così è stato, tant’è che Bedoni ha poi potuto dichiarare con orgoglio alla fine dei lavori che “con l’assemblea di oggi abbiamo scritto un nuovo capitolo della storia di Cattolica. Abbiamo posto le basi per creare un nuovo ciclo di crescita, mettendo la squadra manageriale, con la conferma di Alberto Minali, nelle migliori condizioni per raggiungere gli obiettivi del Piano Industriale”.
Il punto cruciale dell’assemblea è stato appunto il via libera al nuovo sistema di governance, così come proposto dal consiglio di amministrazione dello scorso 23 marzo. Il modello appena approvato, pur confermando la natura cooperativa e di conseguenza il voto capitario (“una testa, un voto”), mira a valorizzare la presenza di investitori istituzionali prevedendo un innalzamento al 5% del tetto di possesso azionario per le società e confermando la soglia di partecipazione azionaria delle persone fisiche allo 0,5%. L’obiettivo è quello di attirare altri investitori, favorendone l’arrivo, come avvenuto, a sorpresa, nei mesi scorsi con l’approdo di Warren Buffett. L’oracolo di Omaha ha scelto di dare fiducia alla compagnia veneta, che è quotata di Piazza Affari, acquistando una quota superiore al 9% di Cattolica dalla Popolare di Vicenza. “L’assetto cooperativo non è mai stato in discussione ma vogliamo adeguare la governance ai migliori standard internazionali”, ha spiegato l’Ad Alberto Minali. “Introdurremo la possibilità per gli investitori istituzionali, oltre una certa soglia, di avere una rappresentanza in cda” ha poi aggiunto. Il ceo di Cattolica ha però chiarito che: “Il superamento del limite non impedisce di detenere ulteriori azioni, senza perdere la qualifica di socio. I diritti non patrimoniali restano esercitabili entro il limite delle soglie indicate”.
All’interno del nuovo assetto è stata approvata inoltre l’adozione del modello monistico al posto del precedente binomio caratterizzato da un consiglio di amministrazione e dal collegio sindacale. Il cda assorbirà dunque le funzioni di controllo in mano ai sindaci. Previste infine la riduzione del numero dei consiglieri a 17 (fino ad oggi erano 18 cui si aggiungevano 5 sindaci effettivi), l’abolizione del Comitato Esecutivo e la soppressione del requisito di rappresentanza territoriale per i componenti il Consiglio di Amministrazione.
Altro momento importante dell’assemblea è stato quello in cui Minali ha illustrato, come già aveva fatto al mercato,il nuovo piano strategico presentato lo scorso 29 gennaio e basato su tre capisaldi: semplificazione, velocizzazione e digitalizzazione della compagnia.
Nel dettaglio, il piano, come ha ricordato l’ad, fissa come target un utile operativo che potrà toccare i 400 milioni di euro, in crescita del 60% rispetto a quello del 2016, con la distribuzione di un dividendo in aumento del 50% a mezzo euro per azione e Premi in crescita del 64% fino a 8 miliardi.
I soci hanno infine dato l’ok anche al bilancio 2017, archiviato con un utile netto di 41 milioni di euro (-46%) a causa – in base a quanto spiegato dalla compagnia assicurativa – “degli impatti economici di natura non ricorrente derivanti dall’applicazione delle nuove procedure di impairment test”. Segno più per la raccolta premi, salita da 4,76 miliardi a 5,01 miliardi di euro (+5,2%), grazie all’incremento registrato nel segmento Vita (+7,5% a 2,98 miliardi di euro). Via libera anche alla distribuzione di un dividendo pari a 0,35 euro per azione. La cedola sarà staccata il 21 maggio e messa in pagamento il 23 maggio.