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Cattolica Assicurazioni e Banco Bpm: pace fatta

Imagoeconomica

Pace fatta tra Banco Bpm e Cattolica Assicurazioni: le due società hanno comunicato di aver finalmente chiuso le divergenze e di aver trovato un accordo per proseguire insieme nell’accordo sulla bancassurance, stabilendo i relativi diritti di exit. Banco BPM rinuncia così alla call già esercitata, ma allo stesso tempo ottiene il riconoscimento di un diritto di uscita anticipata dalla partnership, la cui durata originaria era fissata fino al 2033. Questo diritto sarà esercitabile nel primo semestre del 2023, eventualmente posticipabile dalla banca di sei mesi in sei mesi per tre volte, sino al massimo al 31 dicembre 2024.

In particolare, le parti hanno convenuto a favore di Banco Bpm un’opzione non condizionata di acquisto del 65% detenuto dalla compagnia veronese nel capitale delle JV Vera Vita e Vera Assicurazioni: il prezzo di esercizio dell’opzione di acquisto è stato fissato ai cosiddetti “own funds” – escluse le passività subordinate e includendo gli eventuali utili fino alla data di trasferimento delle partecipazioni – da calcolarsi al semestre antecedente l’esercizio dell’opzione. A tale valore sarà aggiunta una componente fissa di 60 milioni, di cui 26 milioni a fronte della rinuncia da parte di Cattolica ad estendere l’accordo distributivo alle filiali attualmente servite da altro partner assicurativo, e anche una componente eventuale di 50 milioni da corrispondersi in via differita, esclusivamente nel caso in cui per un periodo di 4 anni non si verifichino eventi che abbiano effetto sul controllo di Cattolica da parte dell’attuale primo azionista o di altri soggetti anche in concerto tra loro.

L’accordo tra Banco Bpm e Cattolica prevede anche una revisione dei target di produzione a cui sono correlati penali di under-performance e premi di over-performance a carico/favore di Banco Bpm, quale distributore. Sono riconosciuti a Cattolica Assicurazioni adeguamenti nei contratti di servicing alle società partecipate e maggiori presidi sul mix di prodotti. Le intese raggiunte dalle parti nell’accordo comporteranno nelle prossime settimane una revisione dei vari contratti attualmente vigenti che disciplinano la partnership.

Intanto il Cda di Cattolica ha risposto alle sollecitazioni dell’Ivass, datate 8 gennaio 2021, sulla governance. Per quanto riguarda uno degli aspetti più spinosi, il ricambio dei componenti del management, il board ancora presieduto da Paolo Bedoni ha ribadito di aver conferito già da febbraio un incarico a Spencer Stuart, advisor indipendente di primario standing, al fine di supportare il Comitato Nomine e il Consiglio di Amministrazione medesimo. “Il Consiglio di Amministrazione, funzionalmente alla redazione degli orientamenti quali-quantitativi e, conseguentemente, alla selezione dei candidati, ha, altresì, avviato il processo di autovalutazione e di rinnovo della politica “fit&proper” del gruppo”, spiega una nota.

Il Cda ha dato risposte anche sulla revisione della politica di remunerazione; sugli apporti di liquidità alle controllate non assicurative e al “Fondo H-Campus”; sulla vendita delle azioni proprie, sul completamento del rafforzamento patrimoniale e sul rafforzamento del governo societario e altre misure previste dal Piano.

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Categories: Finanza e Mercati

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