Il primo semestre resterà segnato dalle inondazioni in Germania e Repubblica Ceca del giugno scorso. La spettacolare esondazione dell’Elba è costata 4 miliardi di dollari agli assicuratori, secondo le prime stime di Swiss Re, molto di più dello stesso evento avvenuto 11 anni prima nella regione (2,9 miliardi).
Queste cifre rendono l’alluvione in Europa centrale il secondo evento climatico di questo tipo più costoso per il settore, dopo le inondazioni in Thailandia nel 2011 (più di 15 miliardi di dollari). A livello globale, le catastrofi di questo tipo sono state all’origine di 8 miliardi di dollari di richieste di indennizzo nel primo semestre, incluse quelle avvenute sempre a giugno in Alberta, Canada (2 miliardi) e in Australia a gennaio, con il passaggio del ciclone Oswald (1 miliardo).
“Non possiamo evitare futuri disastri, ma è necessario pensare ad azioni preventive che minimizzino l’impatto globale di eventi climatici estremi”, ha dichiarato Jens Mehlhorn, resposabile rischi inondazioni di Swiss Re.
Anche se in scala ridotta, ci sono altre catastrofi naturali avvenute nel primo semestre. Diversi tornado si sono abbattuti sugli Stati Uniti. Quello che ha colpito la città di Moore, Oklahoma, ha ucciso 28 persone e provocato danni per 1,8 miliardi. In totale, i disastri hanno causato, sempre nei primi sei mesi dell’anno, 7 mila morti, danni per 56 miliardi e risarcimenti per 20 miliardi.
È andata peggio nel 2012. Negli Stati Uniti, durante i primi sei mesi, tempeste e uragani sono costati 67 miliardi. Le assicurazioni hanno emesso risarcimenti per 21 miliardi. Senza contare il secondo semestre, in cui solo l’uragano Sandy ha causato danni per 35 miliardi.